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Designer Interview: 6:AM Glassworks, di fuoco e di acqua

Two-Fold Silence è la prima personale al Fuorisalone 2025 dei 6:AM, innamorati del vetro in ogni scala. 

Il duo dei 6:AM Glassworks, Edoardo Pandolfo e Francesco Palù
Il duo dei 6:AM Glassworks, Edoardo Pandolfo e Francesco Palù negli storici ex bagni pubblici della Piscina Cozzi a Milano (Ph. Tommaso Mariniello)

Intorno al vetro, cuore del lavoro dei 6:AM Glassworks, Edoardo Pandolfo e Francesco Palù, convivono due degli elementi fondamentali della cosmogonia: il fuoco come fonte di energia e calore, l’acqua che è coesione e vita. Se il fuoco serve a fondere l’ossido di calcio con l’idrossido di sodio, l’acqua è necessaria subito dopo per raffreddare gli strumenti, staccare il soffiato dalla canna senza romperlo, molarlo al taglio. E poi c’è l’acqua della Laguna, dove si svolge gran parte del lavoro dei due architetti e designer, naturalmente a Murano, nella morsa delle alte temperature delle fornaci. Così Two-Fold Silence, prima mostra personale dello studio, allestita negli storici ex bagni pubblici della Piscina Cozzi a Milano, chiude il primo grande cerchio del loro percorso fatto contemporaneamente di fuoco e di acqua.

6:AM applique Quadrato in vetro bicolore (Ph. Arbizzano)
Applique Quadrato in vetro soffiato bicolore (Ph. Arbizzano)

ll titolo dell’esposizione, Two-Fold Silence, prende spunto da un verso di Silence, composizione di Edgar Allan Poe “con cui possiamo raccontare il nostro mondo intimo che di solito non sveliamo e dove risiede quella parte viva di prototipazione, progetti non finiti, idee disperse nell’inconscio ancora da mettere a fuoco. In pratica il nucleo incandescente del nostro lavoro”. Così Palù introduce l’incipit del progetto che vede incorniciare negli spazi dimenticati, oscuri e amniotici della Cozzi anni ’30 firmata dal Secchi, le nuove Quadrato, serie di lampade cubo modulari di derivazione razionalista nate nel parallelismo con le tedesche di Atrax ideate da Walter Kostka durante il Bauhaus, e oggi considerate dai 6:AM solidi in vetro bianco su cui praticare nuove mappature di colore. In esposizione ci sono poi gli 1/1/1, tavolini “a involucro” in rappresentanza della parte più artistica della loro produzione. Si tratta infatti di pezzi unici perché di ogni modello in vetro lo stampo viene rotto per poter effettuare l’estrazione della forma definitiva in mescola di vetro e polvere di marmo di Carrara. L’immersione prosegue lungo il corridoio dell’area docce Cozzi per addentrarsi nell’infilata di colonne di vetro della serie PAYSAGE creata per l’architetto Hannes Peer e uscire così dall’idea del lampadario collocato in modo classico per fruirlo invece in chiave architettonica. Se dentro alle docce si scorgono altri prototipi come Bricola, luce che prende ispirazione dalle colonne nautiche a strisce per indicare le vie d'acqua nelle lagune di Venezia, nella parte nascosta sul retro dei bagni si scorge la libreria FLOAT, già presentata a DropCity nel 2024 - un progetto con cui si sono fatti notare per la pratica di recupero del vetro proveniente da smantellamenti strutturali, qui presentata nell’inedita versione console.

Lampada PAYSAGE creata dai 6:AM per l’architetto Hannes Peer
Colonna di vetro della serie luminosa PAYSAGE creata per l’architetto Hannes Peer (Ph. Tommaso Mariniello)

Dai versi del poema di Poe “Dalla materia e dalla luce, manifestate nel solido e nell’ombra. C'è un duplice silenzio” si potrebbe concludere il percorso dei 6:AM nella stanza dedicata alla presentazione installativa di Palo Santo, ultimo nato nel segmento product: un cilindro in vetro trasparente “Made in Murano” nella cui cavità è possibile bruciare in sicurezza la stecca di incenso. Una forma semplice intuita dalla pura osservazione: “quando il vetro è colato in massa avviene un ritiro casuale generato dalla sua deformazione per raffreddamento” descrive Palù. “Il nostro vivere costantemente in fornace ci fa capire sempre meglio come utilizzare il materiale nel modo giusto.” affermano all’unisono.

Coffee table pezzo unico scattato ex bagni pubblici della Piscina Cozzi. (Ph. Tommaso Mariniello)
Uno dei coffee table pezzo unico scattato agli ex bagni pubblici della Piscina Cozzi. (Ph. Tommaso Mariniello)

"Quando nel 2018 abbiamo iniziato con i primi lavori su commissione ci chiedevano sempre cose folli e noi eravamo talmente pazzi da dire sempre di sì” continua Pandolfo. “Così abbiamo imparato tutto, a lavorare con tanti tipi di fornaci, apprezzandone di ciascuna la peculiarità. Oggi chi viene da noi sa che siamo in grado di trovare la via migliore per la messa a terra di ogni progetto che ha a che fare con il vetro”. E poi è grazie alle sapienti tecniche muranesi che il vetro nel primo dopoguerra da semplice ornamento si è evoluto in pura architettura. Palù e Pandolfo lo ribadiscono: “nel futuro dello studio 6:AM ci aspetta un salto di scala per portare sempre di più il vetro verso una forma architettonica dove la ricerca del classico nel passato che ha segnato un’epoca o sviluppato una tecnica, è oggi la nostra educazione costante al progetto”.

Venus Spiral Sponge
Venus Spiral Sponge (courtesy NYT)

Con due lavori importanti da presentare nel 2026 “si tratta di committenze internazionali molto importanti - ci hanno chiamato loro” (giustamente gongolano, ndr) “l’auspicio è di mantenere nel tempo una realtà di design giovane che spinge e funziona non solo perché progetta da Milano.” Siccome l’audacia è dei giovani, emerge addirittura un’ipotesi folle che ha ancora a che fare con l’acqua: riuscire a creare il vetro senza l’ausilio del calore, come ad oggi ci riesce solo una forma di spugna marina al momento sotto studio, la Venus Spiral Sponge. 

6:AM Glassworks, Two-Fold Silence, Ex bagni pubblici Piscina Cozzi, Viale Tunisia 35.

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