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L'attore Alan Cappelli Goetz si racconta con un'intervista

 Dal cinema all’impegno per l’ambiente, l’attore belga ma italiano di adozione racconta le sue esperienze sul set della serie TV di RAI1 “La Fuggitiva” insieme a Vittoria Puccini, e su SKY con il film internazionale “The Poison Rose”.  

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Alan Cappelli Goetz, austero ed elegante è uno dei volti più affascinanti del panorama cinematografico italiano, con la sua parte belga derivante dalla mamma che lo contraddistingue in sobrietà, e poi tutta la simpatia e la verve romagnola che invece è quella paterna. Lo abbiamo visto in innumerevoli film e fiction, ma ora lo possiamo apprezzare nella fortunata serie TV di RAI1 “La Fuggitiva” al fianco di Vittoria Puccini, invece su SKY con il film internazionale “The Poison Rose”.  Lo abbiamo intervistato e scattato a Villa Egeria, una villa romana immersa nel verde, dove ogni finestra è un quadro diverso e il rispetto per lo spirito dei luoghi si concretizza in un’architettura aperta al presente ma che da spazio al passato. Il progetto di recupero, curato dall’architetto Ganesh Poggi Madarena, è stata la cornice ideale per incontrare Alan Cappelli Goetz e farsi raccontare il suo percorso cinematografico.

Partiamo dal tuo movimento green che con la pandemia si è rafforzato.
Beh, diciamo che con la pandemia la gente ha avuto più tempo per vedere quello che stavo facendo, e con questa situazione mondiale ho dovuto fare da solo, posso dire di aver fatto di necessità virtù. Insomma, quei corsi di video-making che avevo fatto al liceo mi son tornati davvero molto utili.

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Spiegami che cos’è TORCHA?
Torcha è un canale di informazione che si pone come obbiettivo il combattere le fake news. Siccome vi era il problema, riguardante soprattutto i millennials, che prendevano tutte le loro informazioni dai social media, di qui l’idea di creare una sorta di ANSA ove fruire di notizie verificate e sempre attendibili con fonti citate. All’interno di TORCHA sono il responsabile della parte ambiente, che ovviamente mi tocca particolarmente in quanto sensibile all’argomento.

Ora dimmi come hai vissuto le restrizioni a cui siamo stati indirizzati.
Devo dire la verità che soprattutto all’inizio l’ho vissuta come risorsa, tutta quella pace e quella serenità dello stare a casa, ma senza l’angoscia che potrebbe venire sapendo che gli altri stanno facendo chissà che cosa. In questo caso eravamo tutti nella stessa barca. Poi, essendo un attore avevo bisogno di comunicare ed avendo come palco quello dei social ho pensato di sfruttarlo al meglio. La sostenibilità è la mia missione e l’ecologia è un qualcosa di realmente complesso che rientra in ogni piccola azione che svolgiamo quotidianamente.

Dopo un primo stop forzato, sei tornato a lavorare sul set cosa mi vuoi dire de “La Fuggitiva“ con Vittoria Puccini.
Sono stato davvero molto contento di essere chiamato dal regista Carlo Carlei mi ha inserito nel cast direttamente senza fare il provino, cosa assolutamente rarissima, ma avevo già lavorato precedentemente con lui come protagonista su “Il Confine” e questo ruolo lo aveva pensato per me. Quando succede una cosa del genere è davvero una manna dal cielo e soprattutto in questo periodo.

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Quindi ti sei evitato il tanto temuto self-tape.
Esattamente, per spiegarlo è un provino che viene fatto con il telefono e poi inoltrato alle produzioni, con tutte le problematiche del caso, come trovare un amico che ti dia le battute e più che altro senza nessuno che ti diriga nel senso giusto.Quindi ci si ritrova allo sbando senza sapere se l’interpretazione data in quel momento è quella corretta.

Dove avete girato?
Le mie scene son state girate tutte in Val D’Aosta, in quanto il mio personaggio è svizzero e a quel punto la fuggitiva stava cercando di valicare i confini. Questo è uno di quei momenti in cui l’Italia può essere contenta di non essere così cara come la svizzera e dando la possibilità di poter ambientare scene estere sul proprio territorio. In Svizzera non si gira mai! Anche James Bond alla fine lo girano in Italia o in Austria, arrivando anche a Lady Gaga che ha girato a Courmayeur. 

Invece su “The Poison Rose” in onda su SKY cosa mi racconti.
La rosa velenosa è un film con protagonisti John Travolta e Morgan Freeman, dove io ho avuto l’onore di interpretare John nei flashback di quando era giovane e viveva a Roma. Nota negativa ovviamente non ho avuto scene con Mr.Travolta e non ho nemmeno ballato, però ho avuto modo di fare il red carpet alla festa del Cinema di Roma con lui.

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Talent Alan Cappelli Goetz
Foto Davide Musto
Styling Rosamaria Coniglio
Hair and make up Cosimo Bellomo
Location Villa Egeria
Special thanks to Ganesh Poggi Madarena, Lorenzo Esposito

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