Dove mangiare a Milano durante il Fuorisalone 2025: ristoranti e cocktail
Dhole, Osteria Afrodite e Polpo, tre locali, ognuno con personalità differente, dove trovare ottima cucina e cocktail durante la Design Week.
Carte da parati tropicali, piante alle pareti e una atmosfera con luci soffuse trascinano i clienti di Dhole in un altrove lontano. Così come i sapori del nuovo menu, affidato allo chef Archie Wilches che propone una cucina Nikkei, che fonde elementi giapponesi e sudamericani, con l'utilizzo di prodotti locali. È questa la nuova veste del locale, parte del gruppo Eppol, che da Porta Romana - dove si trova - conduce i suoi ospiti in un viaggio tra profumi e sapori esotici.
Si parte dal menu, dove scegliamo l’antipasto Carta - kinoko, composto da involtini di carta di riso farciti con funghi misti orientali, verdure cotte alla piastra e servite con olio di lino e daikon, si prosegue con uno Veggie rice, con verdure miste e funghi orientali saltati nel wok con salsa sweet chili e conclude con l'ottimo Salmone violet, un filetto di salmone selvaggio marinato con cavolo rosso e barbabietole, cotto al forno e servito con crema di patate viola, maionese alla barbabietola, basilico rosso, uova di lompo e polvere di carote viola.
Ad accompagnarlo, oltre alla competenza dello staff, che è uno dei punti di forza del locale, la cocktail list Kyomei to Tonomi, con proposte alcoliche e analcoliche, anche fuorii lista, che intreccia tradizioni latinoamericane e asiatiche abbinandole ai piatti. Tra tutti il Taco Mas, con un mix di mezcal Montelobos, liquore di chili chipotle affumicatoe pepe di Timut, o il Mi Nube con profumi di vetiver e mirra, mentre Ara Macao, ha vermut de Bonarda, fernet e lime kaffir, e cattura l’attenzione con i suoi colori vivaci e con un sapore persistente. Per chiacchiere fino a tarda notte.
In una zona centrale ma tranquilla, non lontano da Città Studi, sotto due terrazze immerse da rampicanti, c’è poi la nuova Osteria Afrodite. Entrando il sorriso sornione del bartender José invoglia a una sosta, per un cocktail, che può accompagnare anche la cena, prima di accomodarsi in veranda o nell’ampia sala che guarda sulla cucina a vista, dalla quale poi è difficile distogliere lo sguardo. L’ambiente è quello della trattoria elegante, il personale di sala attento e in tavola una cucina tradizionale italiana, seppur letta in chiave moderna.
Si inizia con alcuni antipasti, da condividere, come l’Insalata di carciofo con bottarga, i Mondeghili con cren (le polpettine tipiche milanesi) o le Coscette di rana fritte, e ancora la Seppia cacio e pepe. Non si può, se è la prima visita, non provare i Tagliolini Afrodite con muggine abbrustolito e burro delle Alpi, deliziosi, e in porzioni generose o la Costoletta alla Milanese. A chiudere il gelato alla crema fatto in casa, espressione di una cucina fatta con attenzione e passione.
Sono sapori che “evocano ricordi e gesti che raccontano una storia. Ogni piatto deve saper trasmettere il legame profondo con la tradizione, senza risultare scontato. Non crediamo nelle mode passeggere ma in una ristorazione che emoziona, perché autentica”, spiega Redi Shijaku, imprenditore di origine albanese e italiano d’adozione, che con queste aperture - Osteria Afrodite è parte de La Gioia Collection, di cui fanno parte anche La Gioia, Osteria Serafina e Al Baretto San Marco - ha scelto di “puntare sul concetto di “nuovo classico italiano”: una cucina che onora la tradizione senza replicarla, ma rendendola attuale attraverso tecnica, ricerca e attenzione ai dettagli”.
Ci si sposta poi tra le vie di Porta Venezia, dove le chef Viviana Varese e Ritu Dalmia portano una ventata di mare con Polpo - Semplicemente Pesce E se (per ora) a Milano il mare non c’è, c’è invece questa trattoria contemporanea dedicata a ostriche, molluschi e pesce. Un luogo che rimane informale, piacevolmente retrò – si ispira ai locali anni ’80 – dove scegliere tra la formula bar, con tapas e assaggi al bancone, oppure la trattoria.
Gli interni sono blu, e ricreano un'atmosfera marittima, lo stile è décontracté, vivace, con una offerta di materie prime di alta qualità, tra le quali scegliere piatti che è divertente anche condividere con gli altri commensali. “È un “polpo” di testa”, ironizza Viviana Varese, “è un voler ritornare all’inizio della mia carriera con la cucina che facevo con la mia famiglia, mescolato con l’esperienza dei miei ultimi 20 anni”.
Tra le tapas si assaggiano, ad esempio, le Crocchette di baccalà, il Pane, burro e acciughe di Cetara Armatore, lo Scampo crudo con burro nocciola, yuzu e peperoncino acidulo, o la Ceviche di ricciola, guacamole, pomodoro, cipolla e chips di mais croccante. Se ci si siede a tavola, a questi si aggiungono tante altre proposte, come l’Insalata tiepida di mare e verdure e il Polpo alla gallega al vapore con patate e paprika dolce. E poi le paste, tra le più richieste sicuramente ci sono i Cavatelli con fagioli, polpo e cozze o i secondi alla brace. Tutto accompagnatio da un paring con vino o, meglio ancora, con i cocktail. In veste super POP.