Laufey, la nuova stella del jazz contemporaneo
Laufey ha la musica nel sangue. La cantante islandese ha inizato la sua carriera da violoncellista con l'Orchestra Sinfonica Islandese. Poi Island Got Talent, The Voice e il primo album nel 2022, Everything I Know About Love. Un vero debutto jazz, seguito da Bewitched nel 2023. Un successo, così come il suo primo Grammy.
«Ciao, sono Laufey». Lo scorso febbraio, ritirando il suo primo Grammy, si è presentata così al pubblico della Crypto.com Arena di Los Angeles, emozionata e in abito Chanel. A soli 24 anni è stata la più giovane artista a vincere un Grammy per il Best Traditional Pop Vocal Album (tra i predecessori Joni Mitchell, Frank Sinatra e la coppia Lady Gaga-Tony Bennett). La sua vittoria è arrivata in un’edizione in cui le donne hanno dominato le categorie principali. «È eccitante vedere ai vertici della musica tante voci femminili. Gli uomini hanno dominato l’industria musicale per così tanto tempo, è ora di farci sentire». Salendo sul palco di Los Angeles, Laufey racconta di aver pensato che il momento che stava vivendo non fosse reale. Nella stessa serata accompagna Billy Joel al violoncello. «È stato tutto così assurdo!».
Laufey Lín Bing Jónsdóttir è figlia d’arte, sua madre si trasferisce dalla Cina a Reykjavík per esibirsi nell’Orchestra Sinfonica islandese. Da piccola si divide tra Pechino (dove vivono i nonni materni, entrambi musicisti), gli Stati Uniti e l’Islanda. A quattro anni inizia a suonare il pianoforte, a otto il violoncello. La musica ha sempre fatto parte della sua vita, ma solo quando inizia a scrivere canzoni, «tra i 19 e i 20 anni», capisce di aver trovato la sua strada. Tra gli artisti che l’hanno influenzata maggiormente cita Chet Baker, Bill Evans, Louis Armstrong. Ma anche Taylor Swift. «Da teenager ascoltavo e riascoltavo i suoi primi album, amavo il loro essere romantici e naïve», spiega. Tuttavia se potesse scegliere con chi duettare, leggi spazio-temporali permettendo, vorrebbe sentire la sua voce unirsi a quella di Ella Fitzgerald.
«Da teenager ascoltavo gli album di Taylor Swift, amavo il loro essere romantici e naïve»
Dopo aver partecipato ad Ísland Got Talent e The Voice Island, si laurea in musica al Berklee College of Music di Boston, pubblicando nel 2022 il suo album di debutto, “Everything I Know About Love”. Il grande merito di Laufey è quello di aver fatto riscoprire a un pubblico giovanissimo la bellezza del jazz. E, nonostante i numeri da capogiro, coi suoi 14,2 milioni di ascoltatori mensili su Spotify intrattiene un rapporto personale: «Leggo molto - il suo libro preferito è “Dio di illusioni” (The Secret History) di Donna Tartt - e ho pensato che sarebbe stato divertente creare un club del libro per entrare in contatto con i miei fan al di fuori dell’ambito puramente musicale». Il suo processo creativo è un flusso di coscienza, «inizio con il titolo di una canzone o con un concetto». E poi? «Arriva tutto in una volta. La melodia e i testi. Di solito non ci vuole più di un’ora o due se la canzone mi piace».
Per il video musicale di “Goddess” è stata diretta dalla candidata all’Oscar per “Past Lives” Celine Song e affiancata dall’attore di “Heartstopper” William Gao. «Spero di mostrare ai bambini di origine asiatica che tutto questo è normale e non un’eccezione». Il suo secondo album in studio “Bewitched” è ispirato «dalla sensazione di perdere il controllo quando ci si innamora». Al Met Gala 2024 ha indossato un look creato a tre mani da lei stessa, Junia (sua direttrice creativa) e dallo stilista Prabal Gurung. Tra decorazioni floreali e la tonalità cipria, tutto era romantico - «Prabal è riuscito a farmi sentire me stessa». Il velo, ricamato con le note di una fuga di Bach, è stato un omaggio all’evento - la composizione viene suonata nel racconto di Ballard che ha ispirato il tema di quest’anno, “The Garden of Time” - e alla madre.