Interviste

(It goes like) an interview: Peggy Gou in uscita con l'album "I Hear You"

Peggy Gou è la nuova regina delle classifiche e della musica elettronica che ha conquistato con il pezzo (It goes like) Nanana, la sua performance al Coachella ne è una conferma.  Il 7 giugno esce il suo primo album “I Hear You”, un mix pop e sound anni Novanta con un feat di eccezione con Lenny Kravitz. 

Cover de L'OFFICIEL ITALIA N.55
Cover de L'OFFICIEL ITALIA N.55

Text by GIULIA GILEBBI
Photography AXLE JOZEPH
Styling GIORGIA CANTARINI

L’Unesco ha dichiarato nel marzo 2024 la techno di Berlino patrimonio immateriale dell’umanità, includendo non soltanto la musica ma anche i club, i rave, i festival e tutti i luoghi, e non luoghi, che hanno edificato la contro-cultura, e che continuano a farlo. La techno e le sue sfumature sono uno dei generi musicali più in crescita in termini di ascolto , produzione e fatturato. Dagli anni ’70, Berlino ha visto i più grandi artisti registrare lì almeno un album, lo stesso David Bowie non aveva “il minimo dubbio sulla direzione futura della musica, che per quanto mi riguarda è in Germania”.

Ribattezzata culla delle avanguardie dall’elettronica, Berlino è ancora la resident city di moltissimi artisti, per lo più disk jockey. Tra questi, una tra i più popolari è Peggy Gou. Di Seoul, è la più giovane artista donna coreana ad aver suonato nei club più importanti di Berlino come il Berghain. Il 2023 è stato il suo golden year, con due brani che hanno scalato tutte le classifiche mondiali, il primo “(It Goes Like) Nanana” - ispirata al pezzo “9PM (Till I Come)” di ATB del 1998 - è una hit dal ritornello melodico, una risposta spensierata a tutte le domande e un motto per vivere la vita in mondo un po’ più leggero, che le è anche valso un BBC radio Awards come Best Dance Track.

Il secondo è il feat con Lenny Kravitz in “I Believe in Love Again”, entrambi singoli del suo album, in uscita il 7 giugno via XL Recordings, “I Hear You”. Malgrado tutti la conoscano come DJ,  pochi sanno che ha anche una laurea in Fashion Design, che il suo primo brand di moda fu supportato da Virgil Abloh, e che il suo merch “Peggy Goods” va sold out in poche ore, decuplicando il suo valore di mercato nei siti reselling online. Questa estate sarà in Italia con diverse date tra cui il 21 giugno a Camaiore a La Prima Estate e il 14 agosto in Puglia, nel Salento, al Panorama Festival.

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Abito di fiori metallici, MARNI; orecchini, SWAROVSKI. In tutto il servizo, bracciali e anello, Peggy's own.

L’Officiel Italia:  Come ti sei avvicinata al mondo della musica?
Peggy Gou: Da bambina giocavo con un audio libro “King Zing’s Gong Song” legato al mondo dei suoni, poi a otto anni ho iniziato a suonare il piano avvicinandomi alla musica classica, per poi arrivare a quella elettronica a sedici.

LOI: Il tuo background culturale ti ha influenzata?
PG: Traggo ispirazione dalla cultura coreana, ma penso che la musica sia semplicemente musica. C’è un’artista k-pop coreana che ascolto da quando ero bambina Uhm Jung-hwa, di cui ora ho la fortuna di essere anche amica.

LOI: Che valore ha per te essere una DJ, oggi?
PG: Quando si tratta del mio lavoro, non mi considero solo una DJ. Mi sento molto più di questo. Per me il DJ è qualcuno che insegna alla gente il valore della musica e la educa,  è qualcuno che trasmette un ricordo bello e ne è in qualche modo responsabile. 

LOI: Sei stata definita come la donna più rilevante del tuo settore. Che effetto ti fa?
PG: É il tipo di complimento che ti spinge a voler fare meglio. Credo di essermelo guadagnato, lavoro molto duramente e più cresco e più sento la responsabilità di essere un buon esempio e di trasmettere un messaggio positivo. 

LOI: Arriviamo all’album in uscita a giugno, cosa puoi svelarci?
PG: Non posso entrare troppo nel dettaglio ma per me rappresenta un grande passo avanti nella mia carriera. Ci ho lavorato davvero molto, mi sono fatta influenzare dalla musica anni ’90 e dallo stile di quegli anni. Sono un po’ nervosa ed emozionata allo stesso tempo: cosa posso dire? Dovrò lasciare che le persone lo ascoltino e che siano loro a giudicare. È un po’ come dare alla luce un bambino. 

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Giubbotto di canvas, polo di cashmere, gonna con frange e passavela, e cintura, PRADA.
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Abito lungo e ballerine, FERRAGAMO.

«Il pubblico italiano mi apprezza e sostiene la mia musica dagli inizi, trasmettendomi energia positiva».

Peggy Gou

LOI: Ci sono stati momenti in cui ti sei sentita sotto pressione nella fase di realizzazione dell’album?
PG: Si ma la pressione non è mai una cosa negativa per me. A volte me la creo da sola per spronarmi e perché so che posso fare di più. So già, che una volta uscito l’album penserò “Avrei potuto farlo meglio”. Con “(It Goes Like) Nanana”, il singolo i debutto, il pubblico è letteralmente impazzito e non me lo aspettavo; a volte mi sono detta “ora dovrai fare sempre pezzi del genere” ma in realtà l’album non contiene solo hit annunciate, mostra al pubblico anche i miei gusti e i generi che amo. 

LOI: Quando hai realizzato che “(It Goes Like) Nanana”, sarebbe stata una hit mondiale?
PG: Era al top di molte classifiche di Spotify, tra cui quella italiana dove la mia era l’unica canzone straniera tra le prima dieci. Ha significato moltissimo per me, Il pubblico italiano mi apprezza e sostiene la mia musica dagli inizi, trasmettendomi energia positiva. 

LOI: In che direzione musicale stai andando?
PG: Ascolto un po’ di tutto e seleziono i suoni che mi piacciono, fino a farla diventare una cosa mia senza etichettarla in un genere preciso. Ricordo che la prima volta che ho iniziato a fare la DJ mi sono detta che sarei diventata una DJ house ma la maggior parte dei DJ che amo non suonano solo quel genere. Le canzoni dell’album seguono il mio stile, potrebbero essere definite pop, ma è il mio pop.

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Abito di lurex, SCHIAPARELLI. Abito lungo, ALAÏA.

LOI: Come il singolo “I Believe in Love Again” con Lenny Kravitz, come è stato lavorare con lui?
PG: Quando ho incontrato Lenny per la prima volta ero molto nervosa. Abbiamo registrato nel suo studio alle Bahamas e in quello di Parigi, davvero stupendo. Lenny è un perfezionista, proprio come me: sa esattamente cosa vuole. Ci sono stati dei compromessi ma alla fine eravamo entrambi soddisfatti. 

LOI: Bahamas, Parigi, Londra, Berlino… viaggi tanto per lavoro, c’è un posto che ti ha colpito in particolare?
PG: Adoro l’Italia, soprattutto d’estate anche solo per poter mangiare. È un posto in cui le persone condividono passione e amore folle, da musicista quando suono sento un’energia fortissima. Chissà, forse in una vita passata ero italiana. 

LOI: Sai che tra i più giovani gira il nomignolo di Zia Peggy, la zia cool e un po’ pazza che tutti aspettano per le feste…
PG: È una cosa super carina. Gli italiani quando ti amano ti amano, dall’altra quando ti odiano ti odiano. 

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Miniabito di cotone con pettorina a contrasto, LOUIS VUITTON; collane, DARKAI; cuissardes, CASADEI. Abito a rete con applicazioni di maxi pon-pon e sandali, BOTTEGA VENETA.

«Credo di essermelo guadagnato, lavoro molto duramente  e più cresco e più sento la responsabilità di essere un buon esempio e di trasmettere un messaggio positivo».

Peggy Gou

LOI: Che rapporto hai con la moda? 
PG: Amo la moda e uno dei brand che reputo più interessanti al momento è Bottega Veneta, Matthieu Blazy sta facendo davvero un ottimo lavoro.

LOI: Hai anche tu un tuo marchio di abbigliamento, che ha avuto tra i primi supporter anche Virgil Abloh…
PG: Sì, Virgil mi ha suggerito all’azienda con cui lavorava, è andato da loro dicendo: “Dovete lavorare con lei”, e questo è uno dei motivi per cui l’ho fatto. Ad oggi però il mio focus è la musica, anche se il mio amore per la moda è sempre qui. A parte realizzo il mio merch “Peggy goods” che è un modo per restare connessa ai miei fan. 

LOI: Un desiderio per il futuro?
PG: Ho così tante cose che vorrei fare, ma sono quelle di cui non mi piace parlare. In Corea diciamo sempre che la mente umana cambia idea 12 volte al giorno, il che significa che potresti volere una cosa oggi, ma non volerla già più domani.

LOI: C’è qualcosa, oltre alla musica, che fa la differenza nella tua vita?
PG: Le cose semplici. Dormire nel mio letto, il buon cibo e andare in palestra, sono cose forse scontate, ma non per me che viaggio tanto e per quanto banali mi rendono felice. 

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Tuta, MUGLER X WOLFORD; Pantaloni e cintura, Y/PROJECT. Anello a tre fasce, SWAROVSKI. Anello, TALENT'S OWN.
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Abito di maglia, guanti, stivali, FERRARI.

HAIR: Shon Ju @ The wall group
MAKEUP: Patrick Glatthaar @ Total world
PHOTO AND LIGHT ASSISTANT: Eric Sakai
STYLING ASSISTANT: Federica Mele e Isabel Cristina Kock

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