Disco 80s: Conan Gray il cantante con il nuovo album "Found Heaven"
Il giovane cantautore statunitense, idolo della Gen Z, è pronto a conquistare il pubblico con l’album “Found Heaven”, fatto di pezzi disco/dance ispirati agli anni Ottanta, in uscita il 5 aprile con 13 brani.
A prima vista ricorda un giovanissimo Steven Tyler agli albori degli Aerosmith, ma meno rocker e più ragazzo della porta accanto, con una college T-shirt e i jeans a vita alta rigorosamente anni ’80. Ed è questa decade ad aver ispirato l’album “Found Heaven” di Conan Gray - cantautore venticinquenne statunitense di origini giapponesi -, anticipato dal singolo “Lonely Dancers”, in uscita il 5 aprile. Dopo un 2023 in ascesa tra singoli di successo, il Jimmy Fallon Show, l’esibizione al Global Citizen Festival di New York e il MET Gala in un look personalizzato Balmain e l’album “Heather” disco d’Oro in Italia, è ora pronto per conquistare l’Europa. In “Found Heaven” ritroviamo un Conan diverso, distante dalle ballad tristi: i pezzi sono disco/dance, vibranti e pieni di ritmo libero e liquido, per citare un termine super anni ’80, che indicava la musica più coinvolgente. È un album di quelli che ti fanno ballare, con una produzione di altissimo livello e moltissime sfumature.
L'OFFICIEL HOMMES ITALIA: Qual è il tuo primo ricordo musicale?
CONAN GRAY: È legato alla figura di mia nonna e all’infanzia, cantava per me canzoni tradizionali giapponesi, sebbene non fosse troppo brava. Era divertente: cantavamo insieme le canzoni dello Studio Ghibli come quelle di Totoro, forse sono le prime di cui ho memoria.
LOHI: Quando registri, ascolti musica o ti concentri solo sul tuo lavoro?
CG: Cerco di non ascoltare la musica attuale quando lavoro su un album, perché se poi trovi una canzone fantastica desideri averla fatta tu e finisci con una canzone simile ma non altrettanto bella. Per “Found Heaven” ho ascoltato solo musica anni ’70, ’80 e ’90.
LOHI: C’è una canzone che avresti voluto scrivere?
CG: “Someone like you” di Adele, “Royals” di Lorde, scrivere una canzone del genere a 15 anni è incredibile e “Kaleidoscope” di Chappell Roan, l’anno scorso ero in fissa con questa canzone d’amore.
LOHI: Il sound anni ’70, ’80 del disco è molto riconoscibile. Cosa ti piace di questo periodo musicale?
CG: Era un periodo in cui la musica era molto più sfrontata, oggi il panorama è molto focalizzato sull’essere cool, questo aspetto non mi interessa. Volevo che l’album fosse irriverente e che permettesse a chi lo ascolta di divertirsi e, perché no, sentirsi anche un po’ ridicolo. Gli anni ’80 sono speciali anche per questo: tutti erano felici di fare arte senza l’aspettativa che qualcosa sembrasse impegnativo o intellettuale a tutti i costi.
LOHI: Pensi che la GEN Z, che costituisce la tua maggiore fascia di ascolto, comprenderà questa direzione?
CG: Non credo, ma sono abituato al fatto che le persone abbiano sempre qualcosa da dire. Non mi aspetto che tutti amino tutto ciò che faccio, ma sono dell’idea che se non ti piace qualcosa semplicemente puoi ascoltare altro.
LOHI: Tu, hai trovato il tuo paradiso?
CG: Si con la mia prima storia, ho sempre pensato che sarei stato felice con una bella casa in periferia con lo steccato bianco, un giardino e un Golden Retriever… Poi mi sono innamorato, avevo nuovi amici ed ero davvero molto felice, sebbene fosse diverso da quello che mi aspettavo sarebbe stata la felicità. Mi piace anche il senso metaforico del titolo: perchè se trovi il paradiso significa che sei morto, è ironico.
LOHI: Quali artisti ti hanno ispirato?
CG: Dolly Parton, la sua musica sprizza gioia da tutti i pori e racconta storie in cui le persone si riconoscono. David Bowie e il fatto che fosse sempre se stesso, oltre che un autore magistrale.
LOHI: Che rapporto hai con la moda e la tua immagine?
CG: Io sono un tipo da jeans e maglietta ma amo ciò che la moda può fare e ciò che può farti diventare. Mi piace creare un personaggio da interpretare, essere due persone diverse…Quando però torno a casa a volte dico ai miei amici o familiari: “Non vedo l’ora di essere brutto”, per sentirmi di nuovo Conan, poter indossare i miei soliti vestiti, e andare in un bar a scrivere canzoni emotive e vulnerabili.