Chi è Pharrell Williams? Il nuovo direttore creativo delle collezioni Louis Vuitton uomo
L'annuncio è arrivato. Dopo Virigil Abloh, Pharrell Williams sarà il nuovo direttore creativo di Louis Vuitton uomo e presenterà la sua prima collezione a giugno 2023, in occasione della Parigi Fashion Week uomo.
Al timone creativo della linea uomo di Louis Vuitton arriva Pharrell Williams, cantante alla moda, artista, producer, hitmaker statunitense. Dopo 14 mesi dalla scomparsa di Virgil Abloh l'attesa è finita e l'enorme successo della collezione hosted by Colm Dillane (founder e designer del brand KidSuper) per la collezione autunno-inverno 2023 ha lasciato immaginare quale sarebbe stata la strategia del colosso Louis Vuitton: scegliere per la direzione creativa un personaggio multidisciplinare, ibrido, maestro di crossover e collaborazioni.
Scorri verso il basso per scoprire la vita e la carriera di Pharrell Williams, nuovo direttore creativo di Louis Vuitton uomo.
CHI È PHARRELL WILLIAMS? LA VITA E LA CARRIERA DEL NUOVO DIRETTORE CREATIVO DI LOUIS VUITTON
Pharrell Williams, classe 1973 originario di Virginia Beach, è un'artista, cantante, producer, filantropo e fashion designer. Da sempre c'entra con la moda: tutto ha inizio quando insieme a Nigo, attuale direttore creativo di Kenzo fonda i brand Billionaire Boys Club e Ice Cream. È poi la volta di Moncler, Adidas, Chanel, Uniqlo e ovviamente Louis Vuitton. È solo il 2004 quando Pharrell accetta di collaborare con il reparto eyewear di LV, al tempo sotto la direzione creativa di Marc Jacobs, per realizzare gli iconici occhiali da sole “Millionaire”, primo e non ultimo clash creativo con il brand. Grande amico di Karl Lagerfield, ha sfilato per la Maison Chanel diverse volte, diventando poi primo ambassador maschile. Un mare di collaborazioni, lanci e rilanci, che denotano un incredibile fiuto per la moda e per il business. Da sempre è sostenitore di cause sociali, spaziando dalle ingiustizie razziali, al diritto all'istruzione, alla sostenibilità. Nel 2013, in occasione della Fashion Week a Berlino, ha presentato il progetto Bionic allo scopo di promuovere una tecnologia per produrre tessuti di alta qualità, attraverso il riciclo di prodotti plastici. Nel 2020 fonda Human Race, una linea beauty genederless e sostenibile con la mission di potenziare la bellezza e il benessere di ciascun individuo. Sue anche due importanti associazioni no-profit nate rispettivamente nel 2019 e nel 2020, YELLOW e Black Ambition, che si occupano di diritto all'istruzione e al lavoro per le classi più svantaggiate e la comunità black e latina. Mentre l'anno scorso ha dato vita a Joopiter, una casa d'aste digitale realizzata insieme a Alaska Alaska, uno studio di design e servizi creativi fondato proprio da Virgil Abloh.
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Eccentrico, poliedrico e con un talento particolare per la musica. Se la moda è una passione, nella musica è una macchina da guerra tanto da collaborare e produrre artisti come Madonna, Justin Timberlake, Jennifer Lopez, Beyoncè e Britney Spears, insieme a cui nel 2001 produce "I’m a slave 4 you" e scala le classifiche. Ad oggi, nella sua carriera ha vinto 13 Grammy's (ricordiamo essere gli Oscar della musica), tra cui quello come produttore dell'annno nel 2004, 2014 e 2019 e nel 2012 è insignito del prestigioso premio Golden Note Award dell'Ascap. Ha ricevuto due nomination agli Oscar, per la canzone "Happy" sempre nel 2012 come migliore colonna sonora nel film "Cattivissimo me" e per "Hidden Girls" (2016), nominato come Best Motion Picture of the Year. Nel 2019 riceve una nomination agli Emmy per la sua canzone originale "Letter to My Godgather" per il documentario "The black Godfather" che racconta la vita di Clarence Avant, presenza fissa dietro le quinte della musica, della tv e della politica americana. Dulcis in fundo nel 2020 viene inserito nella Songwriters Hall of Fame per il suo lavoro con i The Neptunes.
Cosa aspettarsi dal suo lavoro come direttore creativo di Louis Vuitton? Un mix di idee e creatività che seguirà la scia dell'operazione culturale avviata da Abloh. Perchè come si legge sul post di Instagram condiviso ieri per annunciare la nomina, Louis Vuitton non è più un brand ma una Maison Culturale, che rompe confini e esplora mondi.