Musica

Jack Antonoff: i Bleachers, i Grammy con Taylor Swift e il soundtrack di “The New Look”

Figura di spicco della musica pop contemporanea, produttore di artisti come Lana Del Rey e Taylor Swift, il suo gruppo, Bleachers, ha sedotto persino Bruce Springsteen.

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Jack Antonoff e i Bleachers (Alex Lockett)

Musicista, cantante - frontman dei Bleachers, che hanno recentemente firmato per l’etichetta discografica britannica Dirty Hit/Virgin Music - Jack Michael Antonoff è anche un produttore. Grande amicizia lo lega a Lana Del Rey, con la quale ha collaborato alla stesura di "Norman Fucking Rockwell!", "Violet Bent Backwards over the Grass", "Chemtrails over the Country Club", "Did You Know That There's a Tunnel Under Ocean Blvd". Stessa chimica si è creata con Taylor Swift. Jack Antonoff ha collaborato alla produzione di tutti gli album della cantante, da "1989" a "1989 (Taylor's Version)", dei quali è stato co-autore di gran parte dei brani. Ha all'attivo una candidatura ai Golden Globe e vanta la vittoria di ben dieci Grammy Awards, inclusi i Grammy 2022, 2023 e 2024 come "Produttore dell'anno". Dallo scorso anno è sposato con l’attrice Margaret Qualley.

L'OFFICIEL HOMMES ITALIA: Come nascono le tue canzoni?
JACK ANTONOFF: Non lo so...A volte sotto la doccia, guardando la televisione, in studio. Passo molto tempo ad aspettare che una canzone mi venga in mente, una volta finita mi sento vivo, poi subito ho paura che sia l’ultima. Non ho una routine di scrittura.

LOHI: Con il tempo, il processo di scrittura è diventato più collaborativo con la tua band?
JA: La scrittura no, ma la nostra identità musicale sì. Conosco ogni musicista da più di dieci anni e spingo tutti a suonare nel modo più personale possibile.

LOHI: Ci sono molte differenze tra la prima versione e quella finale diun vostro pezzo?
JA: A volte sento che la canzone sta migliorando, a volte invece che è meglio tornare indietro. È un po’ come trovare i vestiti migliori per lei, le scarpe giuste, un cappello... o mostrarla nuda. Bisogna mettere da parte il proprio ego e decidere cosa le si addice di più, e accettare di abbandonare la parte orchestrale, anche se costa molto, perché non le si addice.

LOHI: Hai lavorato alla colonna sonora della serie “The New Look” dedicata a Christian Dior. Ce ne puoi parlare?
JA: Ciò che mi interessava era che la serie trattava della nascita della moda contemporanea, un approccio inventivo in un periodo in cui il mondo era in preda alla guerra e al nazismo. Attraverso le canzoni, volevo cogliere la dissonanza tra creazione e distruzione e trovare le voci giuste per interpretarla.

LOHI: Se potessi vivere in una canzone, quale sarebbe?
JA: “I hope I don’t fall in you”, di Tom Waits.

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Jack Antonoff (Alex Lockett)

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