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Pharrell Williams, in viaggio con Louis Vuitton: da Parigi a Hong Kong al Far West

Grazie a show spettacolari, da Parigi a Hong Kong passando per la natia Virginia, e a un'estetica modern-pop sta riscrivendo il menswear di Louis Vuitton. «Questo è un marchio di lusso globale con il quale i viaggiatori si identificano. Il mio compito è portare la maison in luoghi diversi per raccontare storie che rendano unica la nostra comunità. Voglio far apprezzare i posti che visitiamo e che ci ispirano. È una storia di condivisione e amore espressa attraverso i vestiti».

Un ritratto di Pharrell Williams, direttore creativo della divisione uomo di Louis Vuitton (Koutrajmeuf/Courtesy Louis Vuitton))

Text by GIAMPIETRO BAUDO e ALESSANDRO VIAPIANA

Un tour globale. Partito da Parigi. Continuato a Hong Kong. Con un'ultima tappa nella natia Virginia, ricreata alle porte della Ville Lumière nei giardini della Fondation Louis Vuitton immersa tra gli alberi del Bois de Boulogne. Il viaggio di Pharrell Williams, chiamato alla direzione creativa dell'uomo di Louis Vuitton, è un racconto estetico che sta cambiando il menswear, unendo il suo background musicale con quello estetico della maison ammiraglia del gruppo LVMH, definendo un universo modern-pop. «Louis Vuitton è un marchio di lusso globale con il quale i viaggiatori si identificano. Questo è il nostro, il mio, compito: porto la maison in luoghi diversi per raccontare storie che rendano unica la nostra comunità. Senza "rubare" o proporre un'indebita appropriazione di una cultura. Il mio intento e quello del team con cui lavoro è far apprezzare ai nostri clienti i luoghi che visitiamo e che ci ispirano. Questi luoghi ci hanno guidato nel creare la collezione, ci piacerebbe che, di riflesso, fossero fonte d'ispirazione anche per loro. È una storia di condivisione e amore espressa attraverso i vestiti», ha raccontato a L'OFFICIEL HOMMES Italia il designer durante gli incontri pre-show o nel backstage dei tre eventi che hanno scritto i primi capitoli della sua direzione creativa. Pharrell Lanscilo Williams, cantautore, musicista, produttore discografico e designer, è un vulcano di idee. Considerato uno dei produttori musicali contemporanei di maggior successo (ha vinto 13 Grammy ed è stato indicato da Billboard come il più grande producer del decennio 2000-2010), sta vivendo un momento d'oro dopo aver raccolto l'eredità creativa di Virgil Abloh e iniziato il suo percorso nel marchio fondato nel 1854. «Lavorare per Louis Vuitton è un sogno che diventa realtà... Mi sento fortunato per tutto quello che ho l'opportunità di fare in questa maison. Considerando il momento che sto vivendo mi sento un privilegiato, fortunato ogni singolo giorno della mia vita».

Un look dalla prima collezione di Pharrell Williams per Louis Vuitton, presentata sul Pont Neuf

L'OFFICIEL HOMMES ITALIA: Il tuo background è quello musicale ma hai sempre collaborato con la moda. Quale dei due mondi è il più difficile?
PHARRELL WILLIAMS: Nessuno dei due è difficile, io vedo solo le opportunità, il regalo e il privilegio che ho di potermi confrontare con due universi in cui la creatività è al centro. Diciamo che è un lavoro facile per me, ma soprattutto è un sogno. E poter trasformare i sogni in realtà è il lavoro migliore al mondo.

LOHI: Qual è stata l'idea alla base della prima collezione presentata a Parigi con il grande show sul Pont Neuf?
PW: L'amore. E la comodità. Per me, un'altra parola per indicare la comodità è "lusso". Si tratta della comodità del design e del design della comodità.

LOHI: Il primo show è stato un emozionante omaggio a Parigi...
PW: Parigi è sempre stata la città in cui sono celebrati gli artisti, in cui sono pienamente sostenuti. Direi che visto il suo approccio con la cultura è diventata una meta privilegiata per gli artisti americani di colore negli anni '30, '40, '50... Perché si sentivano considerati in un altro modo, protetti e valorizzati nel loro racconto. Nel primo show tutti i diversi elementi hanno lavorato insieme per creare un coro di emozioni. Ho voluto qualcosa di molto immersivo, lo show non è solo fatto di vestiti ma di aria, di suoni, di tempo, di location, di momenti. Con la sfilata ho voluto raccontare la mia gratitudine per l'opportunità che mi è stata data. Ho voluto gridare il rispetto che nutro nei confronti della posizione che occupo. Mi sento pieno di riconoscenza.

LOHI: La Millionaire Speedy bag che hai lanciato nel primo show e indossi regolarmente è diventata un cult globale. Come l'hai creata?
PW: Quando sono arrivato da Louis Vuitton ho capito che c'era bisogno di scuotere la maison, di proiettarla nel futuro. E questa bag è l'essenza di questo concetto. Abbiamo lavorato su alcuni caposaldi della griffe: la Speedy bag, il monogramma, il colore. Ma abbiamo cercato di scardinare certi stereotipi. Abbiamo mantenuto la shape ma abbiamo sperimentato un materiale più soft, delicato. Che trasformasse la borsa quasi in un pet, un piccolo puppy da portare sempre con sé. E poi abbiamo aggiunto la catena dorata e sperimentato colori inusuali come questo giallo. In realtà il concept è stato uno solo: portare questa icona ad un next level.

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Due look dalla collezione Louis Vuitton pre-fall 2024 presentata nella cornice dell'Avenue of Stars del Victoria dockside a Hong Kong
Un look dalla collezione Louis Vuitton pre-fall 2024 presentata nella cornice dell'Avenue of Stars del Victoria dockside a Hong Kong
Due look dalla collezione Louis Vuitton pre-fall 2024 presentata nella cornice dell'Avenue of Stars del Victoria dockside a Hong Kong
Un look dalla collezione Louis Vuitton pre-fall 2024 presentata nella cornice dell'Avenue of Stars del Victoria dockside a Hong Kong

LOHI: Il debutto sul Pont Neuf di Parigi e poi la passerella a Hong Kong sulla Avenue of stars del Victoria dockside. Quale è il feeling del tuo racconto estetico?
PW: Parigi è stato il punto di partenza di un percorso più grande. Sto continuando a vivere un sogno. Un sogno che si concretizza ogni volta che guardo uno sketch di un look, ogni volta che lavoriamo a una campagna adv, ogni volta che posso collaborare con le persone che amo, come Rihanna o LeBron James. Sono sogni che diventano realtà. Credo di essere fortunato. E poi la grande piattaforma di Louis Vuitton mi offre uno stage globale per parlare al mondo. Mi sono sentito onorato di poter portare il mio messaggio in Asia attraverso la città di Hong Kong.

LOHI: Perché hai scelto Hong Kong per lo show-evento dedicato a svelare la collezione pre-fall 2024?
PW: Perché questa metropoli ha vissuto tre anni e mezzo di quarantena dovuta alla pandemia, e ora è pronta a rinascere. La forza culturale e l'affetto delle persone è stato incredibile. E anche tutto il supporto che abbiamo avuto da parte del governo è stato unico. Le persone e le istituzioni stanno lavorando tanto per ridare a Hong Kong un ruolo importante a livello globale.

LOHI: Quale è un tuo ricordo personale di Hong Kong?
PW: Mi sono esibito qui tante volte come cantante e questa città ha un'energia unica e incredibile. La scena musicale, quella arti-stica, quella creativa legata alla moda e anche quella culinaria con le food experience la rendono unica. È una città perennemente in trasformazione dove si respira la vita. Unstoppable.

Un look dalla prima collezione di Pharrell Williams per Louis Vuitton, presentata sul Pont Neuf

LOHI: Quale è stato lo spirito di questa collezione?
PW: Sono partito dall'idea di un businessman di Hong Kong in vacanza alle Hawaii. Durante le sue vacanze deve fare un quick trip per un meeting. Si cambia, sceglie un guardaroba formale. E poi torna al suo momento di relax. In tutta la collezione ho lavorato su alcuni archetipi, come quello del sailor. C'è anche un grande focus sull'estetica dandy ma soprattutto ci sono tutti i codici visivi che mi accompagnano e le mie piccole ossessioni, come le perle per esempio.

LOHI: Ultima tappa Parigi ma guardando alla Virginia dove sei nato, per scrivere un racconto ispirato all'America dei cowboy. Com'è stato raccontare il Far West?
PW: È stato un onore. Avere l'opportunità di fare qualcosa legato al West e alle vibrazioni legate ad esso è stato bellissimo. Quando si vedono i cowboy, se ne vede solo una versione stereotipata. Non si ha mai davvero la possibilità di capire come fossero, e come sono tuttora, i cowboy originali. Assomigliavano a noi. Assomigliavano a me. E anche ai nativi americani. Ed è stato bellissimo lavorare con le tribù Lakota del North Dakota, gli Standing Rock Sioux Tribe e i Native Voices of Resistance.

LOHI: Che cos'è nato da quest' incontro?
PW: Abbiamo condiviso la nostra idea riguardo alla collezione e alla musica per lo show. La musica, che nella nostra visione, è un mezzo per esprimere amore. Per raccontare la nostra storia e la storia del nostro popolo. Nel miglior modo possibile. E sono contento del risultato. Facendolo sinceramente ne è sgorgato un sentimento travolgente. E si è percepito. L'atmosfera nella location era puro amore. Era l'obiettivo prefissato e ringrazio Dio di aver avuto l'opportunità di portarlo a termine.

LOHI: Fil rouge di tutte e tre le tue collezioni è uno sguardo al mondo del workwear, culminato proprio nell'ultimo show F/W 2024.
PW: Per me è cruciale e il workwear è stato di fondamentale importanza per la comunità hip-hop. Molte volte la vita è dura. Quando si affrontano situazioni difficili si vuole qualcosa che duri e resista, quindi il workwear è perfetto. La collaborazione con Timberland nell'ultimo show, per esempio, va proprio in questo senso. Che tu lavori lungo le strade di periferia o in una fabbrica, le Timber-land sono scarpe che rispondono alla necessità di durare a lungo ed essere resistenti, no? E in un momento come questo, se devi spendere i tuoi soldi, deve essere per qualcosa che duri davvero.

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Il backstage della sfilata F/W 2024-25 di Louis Vuitton by Pharrell Williams presentata a Parigi lo scorso gennaio
Il backstage della sfilata F/W 2024-25 di Louis Vuitton by Pharrell Williams presentata a Parigi lo scorso gennaio
Il backstage della sfilata F/W 2024-25 di Louis Vuitton by Pharrell Williams presentata a Parigi lo scorso gennaio
Il backstage della sfilata F/W 2024-25 di Louis Vuitton by Pharrell Williams presentata a Parigi lo scorso gennaio

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