Fashion

#TalkingWith l'intervista a Marianna Rosati di DROMe

In Italia per il primo show, l'head designer del brand ci racconta presente, futuro e artigianalità
face human person head female photo portrait photography hair smile

Pellami di altissima qualità sono il segno distintivo di Drome, che dal 2009 ha come obbiettivo quello di reinventare il concetto di pelle. Marianna Rosati, head designerè cresciuta in questo ambiente perchè figlia di Ferrero Rosati, fondatore del brand Santacroce. 
E nasce proprio da questa passione di famiglia l'idea di un brand di moda che fosse super cool, puntando su capi spalla realizzati ad arte e idee stilistiche forti ma che mantenesse come elemento principale la pelle. 
Dopo anni a Parigi, nei corridoi di Tranoi, Drome arriva a Milano con la sua Primavera-Estate 2020 per la prima sfilata vera e propria, un'evoluzione naturale per un brand da sempre è in crescita.

Da che cosa nasce l’ispirazione per la SS2020
L’ ispirazione per la collezione SS20 nasce da un libro sul debit di fine anni ‘70 inizio anni ’80. Mi sono innamorata di colori, superfici, forme, ed ho iniziato ad immaginare che tipo di donna avrebbe potuto abitare quei luoghi. Il risultato è stato creare una versione femminile e molto sensuale di Al Pacino in Scarface.

La pelle come elemento primario da cui parte tutto: come mai?
La pelle è sempre stato uno dei know how principali per me e per le mie origini. Mi piace l'idea di trattarla non solo come pelle ma come tessuto, evolvendone il concetto e la percezione.
Soltanto cambiando e ribaltando prospettive e punti di vista talvolta ovvi o scontati e’ possibile creare qualcosa di nuovo e rivoluzionario.

Da Paris a Milano come mai siete tornati "a casa"?
Per celebrare i nostri dieci anni di vita abbiamo deciso di riportare il centro del nostro business a Milano.
Inoltre debuttiamo per la prima volta in un calendario ufficiale e ci sembrava giusto che fosse quello milanese.

Una musa?
David Bowie su tutti ... anche se è un uomo. Non credo alle muse a dire il vero, credo di più nel cercare un'attitude slegata da un’immagine predefinita e non fluida, ma David per me è sempre stato una vera icona musicale e di stile a cui mi rifaccio sempre in un modo o nell'altro. 

Qual è il futuro di DROMe?
In futuro prevediamo di sviluppare in maniera più importante la collezione, anche sotto aspetti legati al mondo tessuto e maglieria.

Che cos’è l’Italia per lei?
E’ la mia casa, dove ho le mie radici. Un punto di partenza per esplorare il mondo.

Come può il nostro paese sostenere l’artigianato oggi?
Credendoci. Semplicemente credendoci ed investendoci per mantenere la nostra identità e per creare prodotti di livello assoluto. 

Tags

Articoli consigliati