#FASHIONTRIVIA: quando la moda incontra il design
Il design è il nucleo centrale di tutte le cose: dalla moda all’arrendamento. Negli anni numerosi stilisti si sono ispirati al mondo dell’interior design. Tra i momenti più memorabili, La collezione Fall 2000 di Hussein Chalayan, in cui le modelle, apparentemente in abiti sobri, nascondevano gli oggetti domestici all'interno dei cappotti o nelle tasche esterne. Nel finale di sfilata hanno tolto le fodere da un set di poltrone e le hanno indossate. L’ultima modella durante la sfilata aveva trasformato un tavolavolino da soggiorno in una gonna a ruota metallica.
Per la Maison Martin Margiela, nella collezione Fall 2006, sono stati i copridivano in cretonne, sedie in pelle anni Settanta, pezzi di tappeto, tende e sedili per auto (completi di cinture di sicurezza) a trasformarsi in giacche, pantaloni, gonne, sandali e cinture. Lo stesso Martin Margiela nel 1999 aveva disegnato il Douvet Coat, che ha la forma di un piumone, munito di maniche per essere indossato.
Anche Viktor&Rolf per la Fall 2005 hanno fatto sfilare le modelle, vestite dal loro stesso letto, con coperte e cuscini.
Tom Ford, per la collezione Gucci Autunno Inverno 1996, si è ispirato nei dettagli alla poltrona “La Chaise” di Vitra, che pare essere la preferita dal designer.
La prima Haute Couture di Bill Gaytten per Dior (Fall 2011) si ispira all’universo pop e colorato del Memphis Group, fondato negli anni ’70 da Ettore Sottsass. L’universo kitsch e postmoderno del gruppo reinterpreta l’heritage di Dior, con un tripudio di stampe e colori.
Non si può non citare la passione per le stampe della Signora Miuccia Prada, che per la Collezione Fall 1996 di Prada si è ispirata alle fantasie della carta da parati anni ’70 e per la Fall 2016 di Miu Miu alla tappezzeria più classica.
Pioniera di questa tendenza fu Elsa Schiaparelli che nel 1936 confezionò l’Abito con cassetti, ispirato alla Venere di Milo con cassetti di Salvador Dalì. Moda e design sono legati da un valore relazionale che permette loro di fondersi, diventando l’uno parte dell’altra