"TYPE-XIII Atelier Oï project" di A-POC ABLE Issey Miyake alla Milano Design Week
Yoshiyuki Miyamae e Patrick Reymond, il Giappone e la Svizzera, riuniti per il progetto “TYPE-XIII Atelier Oï project” presentato alla Milano Design Week da A-POC ABLE Issey Miyake.
«Abbiamo nove brand diversi e A-POC ABLE è come se fosse una costola di Issey Miyake e deriva dalle iniziali di A Piece Of Cloth» spiega Yoshiyuki Miyamae citando la sfilata di Issey Miyake del 1998 in cui tutte le modelle sfilavano collegate da un unico pezzo di tessuto. Dopo aver lavorato nell’ufficio creativo dal 2012 al 2019 al fianco del fondatore, è diventato l’head designer che guida il team di ricerca e sviluppo dalla nascita della linea nel 2021. «Il mio team è molto compatto, siamo in 4 e per sviluppare le potenzialità di “un pezzo di stoffa” è necessario espandere la nostra ricerca a settori differenti dal fashion design. Due anni fa, alla Milano Design Week, abbiamo conosciuto l'Atelier Oï, esperti nel settore del lighting e product design allora abbiamo intrapreso questa collaborazione con lo studio svizzero per presentare “TYPE-XIII Atelier Oï Project”» un progetto di co-creazione sull’illuminazione che sarà presentato durante il salone del mobile dall’8 al 13 aprile nel flagship store di Issey Miyake di Milano.
Miyamae racconta che il denominatore comune con l’Atelier Oï è stata la curiosità e che ha apprezzato la precisione svizzera e la giocosità nello sperimentare. «È stato uno scambio» racconta Patrick Reymond co-fondatore dello studio di design svizzero insieme a Aurel Aebi e Armand Louis, «quando mi hanno aperto le porte a Tokyo, è stato come entrare in paradiso. Mi sono lasciato ispirare dall’innovazione, dai materiali e dall'università di Miyake. Per la “O Series” siamo partiti dalle lanterne giapponesi e abbiamo sostituito il lumino interno con una luce dimmerabile e ricaricabile di Ambientech. È un oggetto sculturale, la cosa interessante è che possiede una forma mutevole: puoi modificare la luce e le ombre della lampada, creando differenti tensioni con gli elementi magnetici e il filo metallico della struttura esterna». «Il paralume è un tessuto di poliestere riciclato che integra la nostra tecnologia “Steam Stretch”» aggiunge Miyamae «Per questo materiale lavoriamo con una fabbrica che produce ombrelli da oltre 150 anni sotto al monte Fuji. Lavoriamo con loro da più di vent’anni».
Completa il progetto la “A Series” di A-POC, una serie di lampade realizzate con un unico tessuto in maglia, senza cuciture e senza scarti. La prima lampada a sospensione è realizzata in collaborazione con il marchio spagnolo di illuminazione Parachilna e sarà esposta in anteprima durante il Salone del Mobile. «È stimolante questa connessione con la tecnologia di Miyake, perchè viene sfruttata per proteggere e valorizzare le figure degli artigiani» conclude Reymond «Questo è un grande potenziale».