Design

Non solo design nel recap del meglio visto alla Milano Design Week 2023

C'è il ritorno del metallo, nuove luci essenziali e portabili, il sottobosco con i funghi e il rito sacro dell'aperitivo. Ma senza un'esperienza sinestetica, quei luoghi non esistono.

Set-up metafisico di Stephanie Blanchard di IAMMI Studio e Elif Resitoglu da Isola Design Gallery con Cloud sofa effetto nuvola realizzato dagli scarti di materassi in gommapiuma
Set-up metafisico di Stephanie Blanchard di IAMMI Studio e Elif Resitoglu da Isola Design Gallery con Cloud, sofa effetto nuvola realizzato dagli scarti di materassi in gommapiuma

Siamo anche in quello che facciamo? Sì. E se il design che produce, crea e suggerisce nuovi gesti e bisogni è la proiezione diretta del nostro vivere, questo è lo spazio dove trovare inedite chiavi di lettura utili a intercettare le coordinate di domani. L’edizione della Milano Design Week 2023 è stata ricchissima di spunti, incontri, traiettorie. Un ritorno alla normalità, un happening gigantesco furioso e gioioso che in pochi sono riusciti a evitare. Abbiamo quindi raccolto idee, visitato luoghi e scattato foto senza sosta, segnato nomi e ribadito certezze. Le tendenze design e interior del futuro sono già qui.

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Tendenza luce, la tecnologia comanda 

Artemide, Dreispitz by Herzog & de Meuron
FLOS, Black Flag by Konstantin Grcic
FontanaArte, AfterEight by Librizzi e Brajkovic
Dreispitz, novità di Artemide by Herzog & de Meuron; Black Flag by Konstantin Grcic per FLOS e AfterEight di Librizzi e Brajkovic per FontanaArte

Con Euroluce si aprono nuovi scenari da cui dipendono le scelte illuminotecniche degli ambienti futuri. Applicate a spazi privati o pubblici, sono loro a definire i mood e le atmosfere narrative trainanti del prossimo mercato secondario. Una grande responsabilità dunque, che non ha paura di spezzare i legami con gli stilemi più tradizionali. Luci ornamentali e barocche cedono il passo a forme essenziali, dirette, soprattutto funzionali alla tecnologia che le domina, quindi definendole. E ladddove un collegamento visivo con il passato è palese, è bene ricordare che si nasconde un sapiente utilizzo di micro tecnologia. Si parte dunque con Dreispitz, tra le novità luce di Artemide con la firma di Herzog & de Meuron. Un'intelligenza industriale in grado di adattarsi ad applicazioni diverse. Longilinea, è un pezzo unico, poetico e senza tempo perché modulare e ideale a inventare pattern luminosi grazie all'ipnotica sezione a trifoglio. La tendenza essenziale e minimalista si ritrova anche in Black Flag di FLOS, disegnata da Konstantin Grcic. Basta e avanza la cit. al gruppo punk americano di fine anni '70 per coglierne immediatamente l'anima ribelle e anticonvenzionale. Con un'estensione di 3 metri e mezzo dalla parete, porta la luce nel cuore di qualsiasi spazio e, ripiegata, ricorda una scultura elegante visivamente potente. Poi c'è AfterEight nata dal legame di FontanaArte con il vetro artistico e la firma di Francesco Librizzi e Arian Brajkovic. “AfterEight è il tempo che concediamo al piacere dopo il dovere. E’ tutto ciò che inizia dopo il tramonto, la parte privata della giornata nella quale ci si dedica a ciò che è più intimo per noi". What else?

A fronte di un'essenzialità marcata, l'evoluzione tech della luce porge comunque in cambio il suo lato tenero. Risultato? Trinitas della collezione Domus di Ginori 1735 e progettata in collaborazione con il designer Luca Nichetto, si basa sulla concezione rinascimentale del tre che diventa uno, fondamento della bellezza universale. Portatile, ricaricabile, vede i tre elementi di vetro di cristallo veneziano soffiati a bocca di Barovier&Toso unirsi su un vassoio di porcellana sostenuto da un arco di metallo semi-opaco placcato oro. Al filone soft-lighting si unisce anche Tom Dixon impegnato a lavorare su concetti di flessibilità, modularità e possibilità illimitate coadiuvate da robot. Nella nuova collezione CHOICE arrivano le edizioni PORTABLES, luci altamente compatte e ricaricabili - e 10 ore di autonomia - con calotta fluida in vetro fuso innestata su cono metal. Infine, la poetica di Ryuichi Kozeki per AMBIENTEC vede importare nel mondo della luce la parte glam. Xtal Gacrux è una lampada da tavolo che richiama una delle stelle più luminose della costellazione della Croce del Sud. Il suo paralume in cristallo con base in alluminio è intagliato a mano con un pattern inedito che la arricchisce di nuovi effetti di rifrazione della luce, proprio come per un gioiello di altissima manifattura. 

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Trinitas, lampada di Ginori 1735
MELT Portable LED Tom Dixon
AMBIENTEC, lampada Xtal Gacrux by Ryuichi Kozeki (ph. Hiroshi Iwasaki)
Lampada da tavolo wireless Trinitas di Ginori 1735; la nuova versione Melt Portable LED di TOM DIXON e Xtal Gacrux, design Ryuichi Kozeki, per AMBIENTEC

Poltrone e poltroncine, come gli imbottiti visti alla Milano Design Week 2023 avvolgono e accolgono

Cinnamon di Molteni&C a firma del designer giapponese Naoto Fukasawa.
T4 Single Sea, la seduta tutte curve di UMA OBJECT
La poltrona Cinnamon di Molteni&C a firma del designer giapponese Naoto Fukasawa. T4 Single Sea, la seduta tutte curve di UMA OBJECT

Stondate, accoglienti, rotonde, materne. È questa la tendenza design per il reparto imbottiti che non temono di apparire troppo romantici o infantili. Piuttosto istintivi, immediati, chiari. Perché da quelle poltrone vogliamo solo essere accolti, protetti, sorretti. Molteni&C lo suggerisce con Cinnamon, primo progetto realizzato su design di Naoto Fukasawa. Una sintesi che coniuga perfettamente forma, funzione e comfort: “l’ispirazione per Cinnamon deriva dalla sensazione di essere cinti in un morbido abbraccio o come se si stesse galleggiando su di uno specchio d’acqua, con le braccia che scivolano sulla superficie” conferma il designer giapponese. Contenute da una "plastica" scocca in vetroresina rivestita in lino con trama ciniglia, le sedute modulari T4 dell'azienda turca UMA OBJECTS, sono visivamente appaganti perché citano con dolcissima nostalgia mondi di un passato spiadito in technicolor, oltre a essere poltroncine comode e accoglienti. Realizzate dallo studio inglese Holloway Li, rappresentano la quota fun di ogni salotto eclettic cool che si rispetti. Infine elegante e casual, Ralik di Arper celebra la fluidità della bellezza con una famiglia di sedie, pouf e panche del sistema modulare da utilizzare come unità singole o combinate fra loro. E dove i dettagli green sanno fare la differenza: le gambe a "L" sono infatti in polipropilene riciclato.

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Ralik by Arper, il nuovo sistema modulare di sedute e tavolini firmati da Ichiro Iwasaki (Ph Salva Lopez)
Ralik by Arper, il nuovo sistema modulare di sedute e tavolini firmati da Ichiro Iwasaki (Ph Salva Lopez)

Capire uno spazio grazie a una fragranza

Les Eaux Primordiales con Les Expériences Immobiles, installazione olfattiva ad Alcova
Algorithmic Perfumery, macchina con A.I per la creazione di frangranze d'ambiente di MOOOI
Cloud, chandelier by Maxim Velčovský per Lasvit
Les Expériences Immobiles è l'installazione olfattiva di Les Eaux Primordiales presentata ad Alcova. Algorithmic Perfumery è una macchina per creare frangranze d'ambiente con A.I presentata da Moooi. Cloud, chandelier by Maxim Velčovský per Lasvit offre una fruizione non solo luminosa ma anche olfattiva

Se è vero che l'esperienza genera il ricordo, è altrettanto vero che il mondo interior ha disperatamente bisogno di espandere il potenziale espressivo di un'atmosfera con l'unica mossa che gli è rimasta, il coinvolgimento di tutti i sensi. Dunque necessita di un’azione sinestetica. E dopo la materia, il colore e il sound, perché non abbracciare l'universo delle fragranze per completare il viaggio sensoriale di mondi estranei destinati a diventare subito intimi e personali? Non è un caso se la profumeria di nicchia sta avendo un grandissimo riscontro di massa (riuscirà a rimanere di nicchia?): la percezione di una fragranza solletica i sensi e la memoria, traccia sentieri olfattivi evocativi molto potenti perchè nella nostra testa divengono immediatamente reali. Ben Gorhman di Byredo, brand di profumi e fragranze di ricerca, ha presentato Bal D'Afrique, un'esposizione che ha visto l'artista Dozie Kanu trasporre la nostra memoria collettiva in relazione alla cultura africana e all'inevitabile evoluzione diasporica, in una forma fisica, in un passaggio osmotico tra l'omonima fragranza creata per Byredo da Gorham e la sua rappresentazione reale. "I ricordi degli altri sono l'unico mezzo per apprezzare e conoscere qualcosa di caro. Così è stato per Bal D'Afrique: un profumo ispirato dai ricordi di qualcun'altro come, ad esempio, mio padre.". Ad Alcova il brand di profumi Les Eaux Primordiales ha proposto un'installazione sensoriale per lanciare l'ultima essenza nata, Cèdre SUPERFLUIDE, con una doppia struttura in legno ispirata alle ciminiere fumanti delle fabbriche francesi: la prima per ascoltare le essenze e la seconda con ampolle di vetro contenenti sculture kurinuki realizzate da Natascia Fenoglio impregnate di profumo mediante un processo prossimo alla sublimazione. Moooi x EveryHuman è poi il progetto che ha introdotto una macchina speciale controllata dall'intelligenza artificiale, Algorithmic Perfumery, pensata per miscelare fragranze per ambiente su misura tramite un test creativo e sperimentale. Infine Cloud è la rivisitazione sinestetica del concetto di lampadario chandelier voluto dal direttore creativo di Lasvit Maxim Velčovský. Vetro e fibra ottica esplorano la connettività del nostro mondo complesso grazie anche a un'essenza realizzata ad hoc dal profumiere Jakub F. Hiermann. Al centro l'Ambroxan, una molecola nota per i suoi accordi marini e ozonici adatta a catturare perfettamente la freschezza e la profondità del cielo.

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Perché i funghi sono già il nostro futuro

M-SHWY, acronimo di Mycorrhizal Super Highway di JOV by Studio Mary Lennox;
Synergy Lamps di Barry Llewellyn per DutchInvertuals
Human Mycorrhizae di Terraquea con Studio Cartier
Tappeti M-SHWY, acronimo di Mycorrhizal Super Highway di JOV by Studio Mary Lennox; Synergy Lamps di Barry Llewellyn per Dutch Invertuals e Human Mycorrhizae di Terraquea con Studio Cartier esposizione di prodotti creati con il micelio

Sono spuntati ovunque. Amatissimi, magici, emblema di possibilità future e alternative progettuali, il design sceglie i funghi e il loro potentissimo micelio, l’apparato vegetativo sotterraneo formato da un intreccio di filamenti detti ife, per innescare non solo nuove pratiche di ideazione e creazione di oggetti, ma anche per sviluppare concetti e materiali alternativi. Se la moda ci è già arrivata, ora il design lo ha definitivamente incluso anche come efficace topic narrativo. Durante la DW23 i social sono impazziti per i funghi nel progetto interior di Loewe, per quelli del brand di gioielli Aliita che sull’amanita ha costruito un progetto polivalente intimo, delicato e magico che da sotto terra porta una rivelazione nella luce. Ma i funghi sono il punto di partenza anche della collezione di tappeti fantastici by JOV dal nome scientifico M-SHWY, acronimo di Mycorrhizal Super Highway, ovvero la rete di comunicazione con cui i funghi si collegano tra loro sino a estendere una collaborazione intelligente aperta a specie diverse. Il collettivo olandese Dutch Invertuals include i funghi tra i progetti selezionati per Objects for a New Kind of Society: the way we work’ with you, esposizione nel distretto di Isola generata dalla riflessione su come la tecnologia potrà influire sulle modalità di lavoro future, sulle modalità stesse di lavoro in ambienti sempre meno definiti e decisamente più alienanti. BarryLlewellyn ha proposto Synergy Lamps, una fonte luminosa dalle forme organiche in sintonia con il flusso naturale della natura. La sperimentazione è al centro anche del progetto Human Mycorrhizae curata dalla startup Terracquea con Studio Cartier e Franco Stanghellini. La collezione di prodotti ha come elemento principale il micelio applicato a diversi ambiti interior: dalle imbottiture fatte di fiori, carta e pelle ricavate da funghi, ai tessuti privi di pesticidi e fibre create da piante selvatiche. 

Symbioosa è il nome delle lampade sviluppate da LLEV per Lasvit per la prima collezione di lampade realizzate in vetro con una tecnologia che utilizza il micelio come parte attiva. Ogni elemento di questa serie è inoltre in grado di regolare la sua intensità adattandosi al ritmo della luce diurna naturale di ogni ambiente. La calotta in vetro proviene è ottenuta dal calco della traccia del micelio cresciuto sulla segatura di scarti di lavorazione in faggio. Infine il progetto di Kim Eunha, anche se nasce su una riflessione sulla società moderna e sul valore che viene attribuito agli indumenti visti come contenitore di ricordi ed emozioni, sfocia in una restituzione vicinissima alla natura (funghi compresi). Fluffy Tree Stump, presentato a Re;collective, la mostra di upcycling del brand coreano RE;CODE & DEKASEGI, è lo sgabello e oggetto realizzato con vestiti, etichette, bottoni, cerniere cucite tra loro su cui sono cresciuti piccoli funghetti bianchi.

Lasvit, Symbioosa by LLEV
Kim Eunha, sgabello Fluffy Tree Stump, in mostra Re;collective di RE;CODE
Symbioosa by LLEV per Lasvit sono lampade da tavolo plasmate su un calco di micelio. Sgabello ottenuto con upcycling di frammenti moda di Kim Eunha

L'era dei metalli è tornata, welcome back brutalismo cromato

Cappellini Vendicari di Jangir Maddadi
machine spoke alloy wheel car tire vehicle wheel motorcycle chair tabletop
LAUFENXNM3, linea bagno in acciaio (Ph. Delfino Sisto Legnani)
Seduta Vendicari di Jangir Maddadi per Cappellini in 9 esemplari silver. Gli oggetti Beast di Sam Chermayeff a DropCity; LAUFENXNM3, linea bagno in acciaio (Ph. Delfino Sisto Legnani)

Una mostra dal titolo “L’Era dei Metalli” celebra a Milano il maestro Alessandro Mendini (sino al 20 maggio, ndr) con oltre 55 opere, di cui alcuni straordinari inediti, pensati per indagare sull’anima metallica del Maestro, scomparso nel 2019, alle prese con argento, smalto e rame, in un omaggio sentito ai Futuristi italiani. Ma non è un caso isolato. Sono tantissimi i brand e le aziende che fanno del ritorno al materiale raw, la prossima cifra estetica brutalista. C'è Cappellini, ad esempio, che sceglie di declinare la nuova poltrona da esterno Vendicari di Jangir Maddadi, disponibile in solidi blu, bianchi e rossi terracotta, in un’edizione limitata in metallo sincero di soli 9 pezzi. Negli spazi dei Magazzini Raccordati sotto ai binari della Stazione Centrale, l'architetto e designer americano Sam Chermayeff espone e stuzzica gli astanti con la serie Beast, pezzi in acciaio cromatissimo dall'insolito utilizzo urbano. Le macchine parcheggiate nella location diventano così, oltre a offrire idealmente passaggi here&there, meri supporti per fare molto altro. Altra sopresa arriva da LAUFEN. L'azienda svizzera specializzata in arredo bagno solitamente alle prese con ceramica e vetro, affida al trio NM3 l'interpretazione di nuovi moduli con l'idea di portarli anche oltre l'ambiente bathroom. La capsule collection LAUFENXNM3 vede arredi e accessori in acciaio inossidabile, materiale centrale del lavoro del giovane e quotato studio milanese, realizzati utilizzando semplici processi di carpenteria metallica. Anche per questo LAUFEN ha scelto di ritrarre la collezione nelle entrate elegantissime di alcuni palazzi simbolo dell’architettura di Milano in una bellissima cit. al celebre volume Entryways  of Milan (ed. Taschen) con all'interno gli iconici scatti di Delfino Sisto Legnani, uno dei tre fondatori di NM3. E poi c'è Alessi che chiama il progetto espositivo al Fuorisalone ARS METALLICA, ritorno all'origine del laboratorio di Omegna. E con Philippe Starck propone Poêle, in francese padella, una collezione di sedute e complementi lavorati con l’antica tecnica della pressatura freddo del metallo, tipica della creazione di padelle in acciaio. La scia brutalista - ma buona- include anche Y-Stool degli svizzeri Studio Topo, uno sgabello ottenuto dal recupero di profilature in alluminio piegate e saldate senza timore. Se il design della seduta Skol di Need Studio per INFINITI a un primo sguardo fa riaffiorare ricordi legati a tempi lontani, la struttura in tubo tondo d’acciaio da 25 mm si contrappone all’appoggio di seduta e schienale definendone un carattere nuovo, decisamente più adulto. Infine, a chiudere il filone sulla ritrovata plasticità dei metalli, segnaliamo anche Ripple di Amelia Wong, designer di Hong Kong basata a Londra. La sedia in rame ottenuta utilizzando un adattamento dello stampaggio della lamiera, indaga sul limite della deformazione del metallo.

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Seduta  Poêle di Philippe Starck per ALESSI
Studio Topo sgabello Y-Stool in mostra House of Switzerland (Ph. Sara Bastai)
sedia Skol di Need Studio per INFINITI
Ripple, seduta in rame di Amelia Wong per Third Floor Collection
Seduta Poêle di Philippe Starck per ALESSI, sgabello Y-Stool di Studio Topo ricavato dal recupero di profili in alluminio visto da House of Switzerland; sedia Skol di Need Studio per INFINITI e la seduta Ripple in rame di Amelia Wong per Third Floor Collective in mostra da Superstudio Più

Il ritorno del mobile bar a casa, scrigno magico ad alto tasso alcolico

AMORPHOUS il cabinet bar dello Studio Lugo
Fendi Casa, mobile bar Aperitivo
Si chiama AMORPHOUS il cabinet bar dello Studio Lugo esposto da Alcova, mentre il mobile consolle di Fendi Casa nel noto motivo Pequin della maison, di nome fa Aperitivo

In ogni edizione del Salone del Mobile emerge un tema ricorrente legato alla creazione di un prodotto specifico su cui i brand, zelanti, ci si concentrano per intercettare un'abitudine collettiva dell’abitare palesemente certa. Sarà forse per via del retaggio lasciato dalla pandemia che ci ha tenuti stanziali nelle case, ma il rito dell’aperitivo, del drink rilassante, a volte consolatorio ma soprattutto agognato momento di placida condivisione, ha riacceso i riflettori sul mitico mobile bar classico, così in voga negli anni '30 e '50, fedele custode di liquidi alcolici ed equipaggiato con eserciti di tumbler, flûte e coppe. Il cabinet bar è uno scrigno pronto a dissetare esperti degustatori di long drink e miscele sour. Li abbiamo visti ovunque, modellati su forme sinuose, declinati in ingegnosi meccanismi a scomparsa, oppure enigmatici quasi come sculture su basamento quando sono chiusi. Luminoso e accessoriato da tecnologia discreta, il mobile bar design è il prossimo complemento must-have di ogni casa meravigliosa.

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Clover, il mobile bar di MC+ (Ph. Lea Anouchinsky)
Rea della collezione 24K di Dolce&Gabbaba Casa
DUO Cabinet di Poltrona Frau con Ceccotti
Clover, il mobile bar di MC+ (Ph. Lea Anouchinsky), ibrido mobile scultura; come un piccolo lingotto il mobile bar Rea della collezione 24K di Dolce&Gabbana Casa e DUO Cabinet, il mobile bar di Poltrona Frau realizzato con Ceccotti

Rosso design, l'amore vince sempre (ma anche il coraggio, la seduzione, la forza) 

KISSS CHAIR di Marcel Wanders
Credenza LOVE di Fabio Novembre per Driade
High Cloud poltrona rossa Diesel Living with Moroso
Ovviamente rosso avvolgente per la seduta KISSS CHAIR di Marcel Wanders per MOOOI, laccato per la credenza LOVE di Fabio Novembre per Driade e rosso OTB anche per la poltrona High Cloud di Diesel Living with Moroso

Passione, seduzione, rabbia, avventura. Ma pure energia, forza, vitalità, coraggio, desiderio. Un pezzo di design in rosso rientra nella lista dei desiderata futuri pronto a ravvivare ogni area degli spazi abitativi sia privati che di lavoro. In ingresso, in sala, in camera da letto. Intimo e seducente, rumoroso e accentratore, il colore rosso è la tonalità che veste Kisss Chair, tributo al celebre divano Mae West Lips di Salvador Dalì realizzato da Marcel Wanders con MOOOI. Pure Fabio Novembre per Driade ribadisce un concetto chiaro, ultra pop, da proiettare sulla console chamata LOVE. E il rosso red passion, marker colour scelto da Diesel per rappresentare la sua identità ribelle, viene applicato con fierezza anche sui pezzi icona della nuova collezione Living con Moroso. Ecco che la poltrona rossa High Cloud è la versione più alta e soffice della collezione omonima altro non fa che invogliare a testarne le indubbie qualità persuasive. 

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