Design meets Fashion: le collezioni moda ispirate al product design
L'attenzione per il design e l'interior design del fashion system cresce sempre di più, e se alla Milano Design Week ci aspettiamo progetti strabilianti, liaison creative e collezioni homewear super chic, scopriamo che il legame moda e product design ha origini lontane.
La moda posiziona i riflettori sul design. Da sempre il fashion system ha avuto un'inclinazione per l'arte e il design, ma l'origine di queste contaminazioni risalgono al secolo scorso. Pioniera assoluta di questo legame tra design e moda fu la stilista Elsa Schiaparelli che nel 1936 confezionò l’Abito con cassetti, ispirato all'opera "Venere di Milo con cassetti" del surrealista Salvador Dalì. Una specie di trompe l'oeil su una serie di abiti e cappotti confezionati che si ispiravano ad una cassettiera con tanto di tasche a cassetto che Schiaparelli presentò nella sua collezione Haute Couture Inverno 1936-1937. Realizzato in velluto blu navy, l'abito era impreziosito da cinque tasche a cassetto con pomelli in plastica nera.
Elsa Schiaparelli aprì la strada a tantissimi altri stilisti e direttori creativi che interpretarono questo legame in maniera creativa e sperimentale. Uno tra questi Tom Ford, quando era alla direzione creativa di Gucci aveva presentato la collezione autunno inverno 1996, e per alcuni look si era ispirato ai dettagli della lounge chair “La Chaise” di Vitra (ispirata alla scultura 'Floating Figure' di Gaston Lachaise e progettata dai designers Charles e Ray Eames), uno degli elementi d'arredo preferiti dal designer e regista americano. Il risultato era un abito cut-out che svelava in maniera sensuale il corpo della donna.
Senza allontanarci troppo dagli anni Novanta, non si può non citare la queen dell'ugly-chic Miuccia Prada con la sua passione per le stampe. Per la collezione autunno inverno 1996 di Prada si è ispirata alle fantasie della carta da parati anni Settanta, con stampe all-over modulari ispirate all'universo del design. Vent'anni dopo, con il marchio Miu Miu, la signora Prada ha presentato la collezione donna autunno inverno 2016 realizzando alcuni look selezionando tessuti di arredamento accostati alla tapezzeria più classica.
Uno dei momenti più memorabili del fashion system l'ha invece portato Hussein Chalayan con la sua collezione autunno inverno 2000 intitolata "Afterwords". Una sfilata ispirata ai ricordi d'infanzia dello stilista turco-cipriota e ai rifugiati della guerra del Kosovo (1998-9), costretti a fuggire all'improvviso portando con sé i propri averi. La sfilata si è conclusa con un momento performativo in cui le modelle smontavano e trasformarono gli arredamenti e gli oggetti appartenenti all'universo domestico in look concettuali e strabilianti. Per cui le fodere delle poltrone diventavano abiti asimmetrici, le sedie di legno valigie 24h mentre il coffee table da soggiorno una strabiliante gonna a ruota metallica.
«Ho riflettuto a come le persone potevano trasportare i propri affetti personali in maniera rapida ed efficiente. Così ho pensato di trasformare gli arredamenti in abiti per poterli trasportare con sé all'occorrenza». Hussein Chalayan, Ted Talk
Per la prima collezione Haute Couture di Bill Gaytten da Christian Dior, presentata con la sfilata autunno inverno 2011, il direttore creativo si era ispirato all’universo pop e colorato del Memphis Group. Fondato negli anni Settanta da Ettore Sottsass, gli elementi iconici di design si trasformano con stampe giocose, clash cromatici, una palette satura e quel linguaggio postmoderno che ha incantato il design system.
Concettuali e irriverenti. Il duo creativo composto da Viktor Horsting e Rolf Snoeren, con la sfilata autunno inverno 2006 avevano fatto sfilare un cast di modelle con silhouette che riprendevano l'universo homewear. I look Viktor&Rolf si strutturavano con tanto di biancheria da camera da letto, piumini e trapunte da letto, coperte e cuscini.
Dai setting alle collezioni. La Maison Martin Margiela, ha sempre prestato una grandissima attenzione al mondo del design. Lo stilista belga con la collezione donna autunno inverno 2006, ha presentato look con copridivani in cretonne, sedie in pelle anni Settanta, elementi prelevati da tappeti, tende e sedili per auto (completi di cinture di sicurezza) riadattati su giacche, pantaloni, gonne, sandali e cinture. Ma il fiore all'occhiello di Martin Margiela è Duvet Coat, presentato con la collezione autunno inverno del 1999: di fatto un piumone da letto con le maniche - realizzato per essere indossato come un piumino lungo - con tanto di sacchi letto intercambiabili.
Con la sfilata autunno inverno 2021 di Louis Vuitton, Nicolas Ghesquière celebra heritage creativo del marchio di design italiano Fornasetti con una collezione che espone l'immaginario figurativo dell'atelier di Piero Fornasetti fondato nel 1940. La collaborazione LV x Fornasetti è strutturata come un dialogo trasversale composto da più di 13.000 creazioni che raccontano i due universi creativi. «Mio padre era un innovatore che credeva nel fatto a mano, proprio come Louis Vuitton», racconta Barnaba Fornasetti, figlio di Piero e attuale direttore artistico del marchio italiano. «La nostra ambizione è sempre stata quella di diffondere l’immaginario unico di Fornasetti tra le persone attraverso oggetti finemente realizzati a mano e questa gratificante collaborazione rappresenta una nuova opportunità per ampliare ed esplorare la nostra creatività visiva».
Max Mara insieme all'architetto e designer Patricia Urquiola presenta la Weekend Signature Collection battezzata con il nome di "Habito" per la stagione autunno inverno 2022-23. Una collezione in cui prevalgono accostamenti grafici e cromatici contrastanti, colori e texture e forme che ridefiniscono una silhouette non convenzionale.
«Habito, in spagnolo, significa "abitudini" e "abitare" in prima persona. Il mio lavoro è una ricerca quotidiana su come possiamo abitare uno spazio o un'esperienza di vita a diverse dimensioni. Perché non anche gli indumenti? Sono pezzi delle nostre case che portiamo con noi nel nostro percorso. La narrazione della collezione riguarda pezzi ibridi che ti accolgono come una casa. Un habitat emozionale» Patricia Urquiola