The Most Glamorous Train: L’Orient Express
Il treno simbolo del viaggio super lusso fin dagli anni Venti, ritrova il glamour di un tempo.
Cos’hanno in comune Thierry Wasser, il creatore dei profumi di Guerlain, le star transgender del cabaret di Madame Arthur a Montmartre, Marisa Berenson e l’architetto Hugo Toro? Il fatto che, come nel cast di un film di Hercule Poirot, siano pronti a partire per un viaggio sull’Orient Express, il treno favoloso che dal 1883 riunisce Parigi a Istanbul passando per Venezia. Rifacendosi al lifestyle degli habitués di un tempo, Josephine Baker, Marlene Dietrich, Albert Einstein, Mata Hari, Tolstoj, Coco Chanel, Jean Cocteau, Sigmund Freud, Guillaume de Saint Lager, vicepresidente di Orient Express, moltiplica i progetti: «Ho avuto carta bianca per ricreare un universo attorno al mito dell’Orient Express. Oltre ad allestire nuovi treni apriremo degli hotel, il primo dei quali a Roma, e abbiamo lanciato una linea di oggetti presentati alla riapertura della Samaritaine di Parigi. A Roma abbiamo scelto il Grand Hotel della Minerva, che sarà interamente rinnovato prima della riapertura annunciata nel 2023». Per la linea lifestyle, battezzata Steam Dream, Saint Lager ha chiamato più di una ventina di Maison e piccole aziende artigianali, scegliendo di non rivolgersi ai fornitori storici, ma con l’idea di selezionare i nuovi nomi del glamour alla francese con un appeal internazionale. I bauli e le valigie sono firmate da Au Départ, la vetreria di Murano CasaRialto ha disegnato i bicchieri, mobili raffinati sono stati creati dal maestro ebanista Philippe Allemande, e Thierry Wasser ha immaginato un’esclusiva candela Cire Trudon. È della partita anche Duvelleroy, uno dei più antichi produttori di ventagli parigini. Il minimo comune denominatore di questa linea eclettica? Una visione moderna degli anni Venti e di un Oriente fantastico.
Per animare i diversi eventi che accompagneranno il percorso dell’Orient Express Saint Lager si è rivolto alla troupe di Madame Arthur, un cabaret di Montmartre dove nel weekend si accalcano tutte le star francesi e i creatori di moda, una compagnia di attori e cantanti che hanno ricreato il vero ambiente di un cabaret di quegli anni, al tempo stesso intimo, elegante e sulfureo ma senza volgarità. Un altro protagonista di questo rilancio è il collezionista Serdar Gülgün, il cui hotel particulier dell’Ile Saint Louis, vero gabinetto di curiosità ottomane sparse in un décor settecentesco, ha ospitato una festa dedicata all’Orient Express. Marisa Berenson ha partecipato al primo numero dell’house magazine raccontando i suoi viaggi e la sua adorata Marrakech. Intanto si stanno studiando nuovi itinerari (pare che l’Arabia Saudita sia interessata a ricreare un treno che colleghi l’impero ottomano al sito archeologico di AlUla), e si stanno restaurando vagoni d’epoca miracolosamente ritrovati in Bielorussia. Mentre l’architetto Hugo Toro sogna un Orient Express «dello spazio, alla Jules Verne, tra la terra e la luna», un’idea da suggerire a Elon Musk.