Il valore della Nike Air Force e di tutte le sneakers di Virgil Abloh
Dopo la morte del designer, collezionisti e sneakerhead fanno la guerra online per aggiudicarsi le sneakers personalizzate da Virgil Abloh per Off-White, Nike e Louis Vuitton, che ha reso alcuni modelli, dei veri e propri accessori e oggetti di culto
Le sneakers di Virgil Abloh diventano non solo oggetto di collezione ma anche di culto. Da tempo le aste online, come quelle di Stock-x, sono combattute dagli sneakerhead più agguerriti per aggiudicarsi pezzi unici del mondo sportswear: dalla morte di Virgil Abloh, che ha fatto della sneaker il prodotto must have delle nuove generazioni, i prezzi delle sue creazioni sono saliti alle stelle. Abloh le definiva ‘l’oggetto della memoria, dell’infanzia’ perché erano il primo paio di scarpe che gli era mai stato regalato e a cui era particolarmente legato. Oggetto del desiderio di molti, che siano firmate Off -White, che siano una collaborazione con Nike, o immaginate appositamente per Louis Vuitton - che ha realizzato la sfilata tributo per la scomparsa del designer a Miami - queste sneakers hanno assunto un valore incommensurabile, poiché ultime dell’immaginazione di Virgil. Da poche ore la news di un'ipotetica collaborazione tra la maison francese e Nike, che porterà alla luce una serie di varianti Air Force 1: un drop giustamente posticipato in segno di rsipetto per la figura del proprio direttore creativo, le sneakers dovrebbero essere rilascaite a febbraio e potrebbero diventare il primo boato del fashion system internazionale del 2022. Attualmente ci sono più di mille modelli personalizzati da Virgil Abloh in vendita online che dalla sua morte, in appena 24h, hanno raddoppiato il proprio prezzo. Un paio di Jordan 1 Retro High, ad esempio, sono vendute a 9.450 euro, mentre le Nike Air Force 1 Low, sempre personalizzate Off-White c/o Virgil Abloh, valgono 12.370 euro. Indice di un mercato del collezionismo ormai stratosferico, ma anche segno dell’influenza e del rispetto che si prova verso Virgil Abloh, che ha fatto della sua carriera e delle sui idee uno status quo sociale.
La collaborazione con Nike avviene nel 2017 con la collezione ‘The Ten’, composta inizialmente da poche (dieci, come suggerisce il nome) silhouettes Revealing e Ghosting in edizione limitata, che però nel tempo diventeranno più di 50. «Voglio che i ragazzini di oggi, che stanno spingendo le sneaker nella cultura pop, possano provare anche solo una parte di quell’emozione che provavo io alle medie, quando aspettavo i playoff per vedere la nuova colorway», raccontava Abloh, spiegando la sua gioia nel lavorare sulle Jordan 2, originariamente indossate da Michael Jordan nel 1987. Nel 2018 viene nominato direttore creativo di Louis Vuitton e crea la LV Trainer 408, la prima scarpa da lui disegnata: la sneakers è una fusione tra la cultura anni ’90, il basket e il know how artigianale di LV “La realizzazione delle sneakers Louis Vuitton è completamente artigianale, tutto deve essere fatto in Italia o in Francia. Ho la ferma convinzione che tra 30 anni le scarpe LV saranno le scarpe più ambite che abbia mai realizzato. Per prima cosa, dureranno estremamente a lungo; immaginiamo se le Jordan fossero prodotte in Italia con la migliore pelle, e la plastica non si spezzasse, dopo anni rimaste nella scatola sembrerebbero come appena uscite dalla fabbrica. Louis Vuitton non deve produrre scarpe su larga scala per esistere” racconta in una intervista a Sneaker Freaker. Lo scorso Febbraio Sotheby’s batte all’asta l’unico prototipo esistente, firmato del designer, per la modera cifra di 44 mila dollari. Un ricordo unico va ad Off-White, casa base del designer, che ha fatto di Bella Hadid la sua musa e di Virgil un visionario.
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