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Giovanni Giannoni il fotografo delle passerelle festeggia 30 anni di carriera

Dalle fashion week di Milano e Parigi fino ad arrivare a New York e Londra. Le fotografie di sfilata scattate da Giovanni Giannoni compiono 30 anni.

Nella foto un ritratto del fotografo Giovanni Giannoni
Un ritratto del fotografo Giovanni Giannoni

Il fotografo toscano Giovanni Giannoni comincia la sua carriera nella scuola di moda della mamma con sede a Empoli. Ai tempi si dilettava a scattare i look delle sfilate di fine anno degli studenti. «Ai tempi le modelle che sfilavano erano delle studentesse» racconta, ma bastò poco per arrivare al primo lavoro commissionato da un’agenzia francese per la Milano Fashion Week. Scattó 500 rullini in messa a fuoco manuale e non ottenne nemmeno uno scatto a fuoco. Oggi le fotografie di sfilata di Giannoni compiono 30 anni e ricorda con un'intervista le sfilate degli anni Novanta e riflette su come siano cambiati i fashion show.

Che ricordo hai della tua prima fashion week? 
Fu terribile. Iniziai con Milano ma non conscevo nulla del fashion system, non sapevo nemmeno come muovermi. Mi trovai in mezzo a tantissimi fotografi, ai tempi scattavano dalla buca, provai e fu un vero disastro. Le modelle nei primi anni '90 correvano, avevo iniziato a fotografare con una Canon, facevo tutto in pellicola a colori e anche bianco e nero. Negli anni Novanta i rullini venivano portati in laboratorio, venivano sviluppati e poi mandati alla redazione che selezionavano le fotografie con il lentino. 

Com'è cambiata la fotografia da fashion show negli anni? 
Prima la fotografia di sfilata era più creativa. I fashion show erano momenti eccezionali come se fossero delle vere e proprie performance. Le modelle si muovevano con più dinamismo, perchè dovevano esibire gli abiti con un'attitude. Considera che negli anni '90 esistevano anche le scuole per indossatori, oggi non esistono più e mi sento di dirti che la fotografia di sfilata al giorno d'oggi è molto più tecnica.

Scorri verso il basso per scoprire tutta l'intervista al fotografo Giovanni Giannoni 

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Giorgio Armani e Jil Sander. Courtesy of Giovanni Giannoni

Trovi delle differenze tra haute couture e prêt-à-porter?
Quando scatto la haute couture sto un po' più laterale, perchè con la foto centrale non viene percepita la tridimensionalità dell'abito. L'alta moda veniva interpretata dalle modelle, c'era un'esibizione dell'abito che trasportava gli osservatori e faceva percepire quasi la mano dei tessuti, ora le modelle camminano e basta. Oggi non c'è una grande differenza tra couture e  prêt-à-porter.

Quali sono le sfilate che ti sono rimaste più a cuore?
Sicuramente le sfilate di Dior quando alla direzione creativa c'era John Galliano, mi ricordo che anche quando usciva e faceva dei ringraziamenti incredibili, con abiti eccentrici e pose molto belle da catturare. Ho dei bellissimi ricordi anche di Chanel con Karl Lagerfeld, creava dei setting incredibili. Mi divertivo molto anche a fotografare i fashion show irriverenti di Jean Paul Gaultier.

Parliamo di modelle, quali sono le modelle che ti hanno dato maggiore soddisfazione?
Bisogna fare una distinzione tra passato e presente. Negli anni Novanta c'erano le top model e tutti ci concentravamo su Naomi, Carla Bruni, Kate Moss.. Oggi forse ti risponderei Bella Hadid, ha un portamento eccezionale.

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Miuccia Prada e Karl Lagerfeld. Courtesy of Giovanni Giannoni

So che per le sfilate lavori insieme a tua moglie come vi suddividete il lavoro? 
Lavoro con mia moglie Silvia da 15 anni, quando si scattava in analogico c'era la pellicola e mia moglie si occupava di scannerizzare le foto per svilupparle. Oggi lei sta in redazione e crea la selezione dopo il fashion show e collabora con un editor per la post produzione.

Com'è il rapporto con gli stilisti? 
Mi sento di dire che ho un buon rapporto. Ho ricevuto i complimenti da Raf Simons, Miuccia Prada, Ralph Lauren ed ho un bellissimo rapporto anche con la Maison Louis Vuitton.

Hai pensato come festeggiare i tuoi 30 anni di carriera? 
Per ora lavorando, con il covid-19 sono stato fermo 2 anni perchè le sfilate erano digitali. Prima del covid c'erano, 250 fotografi a Parigi oggi alle sfilate fisiche ci sono massimo 10 fotografi. In passato prima era un muro, si stava ore fermi sulle casse aspettando che iniziasse. 

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