Malika Ayane alla Festa della Pace
Arrivata alla sua dodicesima edizione, la Festa della Pace vuole essere un momento di aggregazione e condivisione: un appuntamento estivo dedicato alla pace e alla cultura nipponica che quest'anno ha avuto come Special Guest Malika Ayane al centro Wabi Sabi di San Ginesio nelle Marche
Un ponte lega la regione Marche – in particolare San Ginesio in provincia di Macerata - al Giappone tramite il centro culturale WABISABICULTURE, che ogni anno organizza la “Festa della pace.1000 gru per Hiroshima”, evento in collaborazione con il Comune di San Ginesio e la Proloco. Arrivata alla sua dodicesima edizione, la Festa della Pace vuole essere un momento di aggregazione e condivisione. Un appuntamento estivo dedicato alla pace e alla cultura nipponica. “Un concetto universale, filtrato attraverso la sensibilità giapponese di una bambina diventata simbolo di pace nel mondo, dove il dramma si trasforma in speranza, dove la fantasia e la creatività uniti all’intenzione possono essere il motore dei sogni. Questa importante serata, si basa su valori di accettazione e confronto per alimentare le frequenze positive.
La Festa della Pace vuole creare un evento aggregante a sostegno di un valore impermanente” racconta Serenella Giorgetti, che organizza la manifestazione, oltre ad essere co-founder del centro di cultura giapponese WABISABICULTURE, nel cuore di San Ginesio. Questa edizione ha visto la speciale partecipazione di Malika Ayane, che si è raccontata grazie all’intervista esclusiva condotta da Clarissa Domenicucci. Una vera full immersion nella cultura giapponese iniziata nel giardino del chiostro di Sant’Agostino, che ha ospitato il laboratorio di origami creativo per imparare a realizzare la Gru della pace con le sensei giapponesi; poi la presentazione del libro "La locanda del tè" di Massimo Crifò Antonello, una favola moderna - ispirata anche anche da questi luoghi - in cui la locanda diventa il luogo di un incontro che avvicina e scalda due cuori cristallizzati in un evento doloroso, riportandoli alla sorprendente imprevedibilità della vita. Per finire con il food giapponese, l’installazione d’Arte “Status Classico” Kimono Rituali Professionali di Paola Tassetti, fino alla performance all’aperto di Tai Chi Chuan, tra kimono e arte dell’ikebana. Molto attesa è stata la Special Performance con Malika Ayane, che è tornata a San Ginesio dopo una visita a sorpresa lo scorso aprile. La cantautrice è stata protagonista di un dialogo tra parole e musica condotto dalla giornalista Clarissa Domenicucci, che è riuscita a far emergere con grande empatia diversi aneddoti ed esperienze personali.
Ha raccontato la stessa Malika: “Mi sento vicino a una svolta, che sento sta arrivando, una sorta di pace, che ho sentito dopo il secondo lockdown. Quando nei mesi scorsi è saltato il concerto all’Arena di Verona ho capito che non era possibile fare alcun piano. Questo mi ha permesso di non correre più dietro alle cose e ho imparato il concetto del lasciar andare; come ho scritto nella canzone Se davvero tutto si trasforma e non ritorna, vabbè pazienza…Penso davvero che da questa pandemia chi ha la sensibilità di capire abbia potuto trarre un’importante lezione spirituale”. Alla domanda come si scrive un successo musicale Malika ha risposto: “Ci sono modi diversi di lavorare. A un certo punto ti accorgi che ci sono delle ricette…una volta capito che una cosa può funzionare capisci potresti sederti e ripetere quello schema. Io ho quando ho capito come poteva funzionare ho preferito un percorso diverso e di voler raccontare le mie storie in modo intimo e più diretto”. E conclude: “A volte canzoni di successo nascono in modo casuale, come è stato per il mio album Naïf. Ero a Roma a cena in un ristorante cinese, aprendo un biscotto della fortuna ho letto: “l’amore insegna a ballare” e sono riuscita a costruire un disco proprio partendo da questo concetto. Di me si parla molto spesso come interprete, ma ho vinto dei premi proprio come autrice. Alcuni dei miei successi più famosi nascondono in realtà testi profondi ed esistenzialisti…”
Conclude Serenella Giorgetti: “Questa Festa della Pace è stata un grande successo proprio per la grande empatia che si è creata tra le diverse performance e l’energia contagiosa di Malika, che si è raccontata al pubblico in modo autentico e generoso con la sua musica. Un esempio unico di come il nostro territorio possa offrire esperienze ed energie inaspettate”.
Foto di Daniele Romaniello