Be Blanco: il cantante racconta il suo universo musicale
Per Riccardo Fabbriconi, in arte Blanco, il diciottenne rivelazione della musica italiana nel 2021, quello che davvero conta è una cosa sola: fare musica che sia destinata a non essere dimenticata.
Chissà se tra un anno Riccardo Fabbriconi, in arte Blanco, si sarà abituato alle interviste, ai concerti, alle apparizioni in tv. Diciotto anni, di cui l’ultimo passato a collezionare successi, dischi di platino, milioni di view in rete. Lui che sfogava emozioni, rabbia, tenerezza e vita urlando nei campi dietro casa, in un paesino nel bresciano. Quello stesso Riccardo che alla musica ci è arrivato senza pensare a niente (a parte forse rimorchiare qualche ragazza), ha duettato con Salmo, nella hit “La Canzone Nostra” dopo che il super produttore Mace l’aveva ascoltato su YouTube, facendolo scoprire al mondo. Poi è arrivato Sfera Ebbasta con un altro singolo-bomba “Mi fai impazzire”, durante l’estate. Adesso tocca al suo album d’esordio, “Blu Celeste”, un lavoro che innanzitutto dimostra che il ragazzo ha una voce potente sì, ma pronta anche a svelare di sè fragilità e ferite. E che lo proietta in una dimensione di successo a cui si offre con il distacco di chi, a fine giornata torna a casa dalla famiglia e dagli amici di sempre, come se niente fosse cambiato.
L’OFFICIEL HOMMES ITALIA: Che effetto ti fa vedere il tuo album pubblicato e soprattutto ascoltato?
BLANCO: Sono sincero, non ho obiettivi a riguardo: faccio musica perché mi piace e non mi interessa arrivare primo. Quella al massimo è una conseguenza, però mi riempie di soddisfazione sapere che suscita emozioni negli ascoltatori.
LOHI: E ora che stai toccando con mano le dinamiche dello show business, come ti trovi?
B: In molti pensano che la scena musicale sia un concentrato di opportunisti, beh non è vero. In questi mesi ho ricevuto da grandissimi artisti delle attestazioni di stima che mi hanno davvero fatto piacere. Certi rancori possono nascere a pelle, ma magari poi si traducono in grandi amicizie, destinate a durare nel tempo.
Scorri verso il basso per scoprire tutta l'intervista a Blanco
LOHI: Spesso ti mostri nudo o quasi, la moda non ti interessa?
B: No anzi, mi piace molto solo non amo quella classica, a me piace la moda che definisco “marcia”. Mi piacciono gli abbinamenti assurdi, sui generis: hai presente la Boiler Room di Valentino dove ho cantato elegantissimo dalla vita in su, ma sotto in mutande? Ecco quello. E poi mi piace la maglietta dei DSquared2, con la scritta “Don’t be fighetta”. Quanto alla nudità, niente è più bello che diventare un tutt’uno con il proprio corpo. Corro nudo nei boschi e la trovo la cosa più naturale del mondo.
LOHI: Come costruisci la tua giornata? La musica la consideri ormai un lavoro o ancora un gioco?
B: Quando trasformi la tua passione in un mestiere, non lavorerai mai. Oggi mi piace concentrarmi su me stesso, dare valore al mio tempo, che poi è quello che mi dice sempre mia mamma, è davvero incredibile come le mamme non sbaglino mai. Mi prendo dei momenti in cui me ne sto da solo a pensare, perché da quello stream of consciousness nasce sempre qualcosa.
LOHI: Per esempio?
B: Sto riflettendo molto sul rapporto tra la vita e la morte. Considero un fallimento fare musica se non riesci a lasciare un’impronta vivida. Vorrei che almeno una persona mi ascoltasse anche dopo la mia morte, me ne basterebbe solo una. Credo che si muoia davvero solo quando si scompare dalla memoria degli altri.
Scorri verso il basso per scoprire tutta l'intervista a Blanco
"A me piace la moda che definisco "marcia". Mi piacciono gli abbinamenti assurdi, sui generis: hai presente la Boiler Room di Valentino dove ho cantato elegantissimo dalla vita in su, ma sotto in mutande? Ecco, quello."
LOHI: A breve inizierai a esibirti in concerto. Ti spaventa il confronto col pubblico?
B: Ho cantato all’Arena di Verona, non male come inizio, però non vedo l’ora di vedere la gente in piedi che balla. Non riuscirei a fare un live con tutti seduti. Ho molte più paure che sicurezze, credo però che se le accetti e sei trasparente con te stesso diventino meno paurose.
LOHI: Qual è il tuo grande desiderio oggi?
B: Voglio essere felice e soddisfatto di me. Raggiungo picchi di felicità e di tristezza, vivo di alti e bassi continui e in quei picchi c’è sempre un pizzico di nostalgia.
LOHI: I tuoi amici cosa dicono del tuo successo?
B: Ho amici che conto sul palmo della mano e non credo servano nemmeno cinque dita. Sono interessati, ma fino a un certo punto. Quando usciamo insieme non parliamo mai di questo. Diciamocelo: non gliene frega un cazzo!
LOHI: Una cosa di te che vuoi cambiare?
B: Ti dico invece quella da non cambiare: voglio non scordarmi mai chi sono.
Talent Blanco
Photography Bogdan
Styling Tiny Idols
Interview Cristina Manfredi