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Pellicceria del futuro: Mark Oaten e Roberto Tadini, pionieri di nuovi standard

Scopri su L'OFFICIEL ITALIA tutto quello che c'è da sapere sull'industria della pellicceria. Ecco il parere di Mark Oaten, CEO di International Fur Federation, e Roberto Tadini, Presidente dell'Associazione Italiana Pellicceria. 

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In conversation with... Mark Oaten, CEO di International Fur Federation, e Roberto Tadini, Presidente dell'Associazione Italiana Pellicceria

L'industria della pellicceria, con un perfetto mix tra tradizione artigianale e innovazione sostenibile, si sta affermando sempre più come settore moda all'avanguardia. In questo contesto così dinamico, due figure di spicco, Mark Oaten, CEO di International Fur Federation (IFF), e Roberto Tadini, Presidente dell'Associazione Italiana Pellicceria (AIP), emergono come pionieri in grado di guidare questa industria verso nuovi orizzonti. Questi leader sono fondamentali nel racconto che si propone di trasformare radicalmente l'approccio alla pellicceria, scavando più a fondo nelle sfumature di questa materia e abbracciando un'evoluzione che vada ben oltre quello che già conosciamo. L'obiettivo primario è chiaro: plasmare un nuovo paradigma attraverso una comprensione approfondita. Un'esplorazione delle sfide etiche e ambientali, e un impegno concreto verso pratiche sostenibili. Oaten e Tadini si ergono come guide in questo viaggio, sfidando le convenzioni e aprendo la strada a un approccio più responsabile e orientato a un futuro più consapevole e rispettoso dell'ambiente.


International Fur Federation (IFF) e Furmark®: l'impegno per la certificazione e la tracciabilità

IFF, fondata nel 1949, ha rivoluzionato il panorama della pellicceria introducendo il programma di certificazione e tracciabilità Furmark®. Mark Oaten, CEO di IFF, ha sottolineato l'importanza di questo progetto. «Furmark® si basa su tre principi chiave: la scienza, come punto di base, che prevede programmi di certificazione approvati da esperti che non facciano parte del mondo della pellicceria; le ispezioni di parte terza, ovvero i controlli eseguiti da ispettori indipendenti, con risultati disponibili per il pubblico; infine la trasparenza, che prevede tutti i programmi del sistema Furmark® sostenibili, pertinenti, accessibili e tracciabili. Questo sistema è stato messo a punto per andare oltre a quello che viene chiesto a noi come a qualsiasi settore produttivo, vale a dire adesione alle rigorose leggi e regolamenti locali, nazionali e internazionali», dichiara. Parlando invece di sostenibilità, si sa, la pelliccia è un prodotto naturale e come tale ha un impatto sull’ambiente nettamente inferiore a quello di qualsiasi prodotto sintetico. «E’ biodegradabile e sostenibile. Il suo ruolo pertanto è centrale nella politica di attenzione alla sostenibilità e alla circolarità caratteristico del discorso moda moderno. I designer, soprattutto i più giovani, sono estremamente attenti alla sostenibilità e sono anche attratti dalla durabilità del prodotto, che lo discosta da tutto il fast fashion che sta distruggendo il nostro pianeta. Vogliono però le garanzie fornite da Furmark®, non si accontentano di affermazioni autoreferenziali collegate da prove provate», conclude.

Mark Oaten, CEO di IFF

Associazione Italiana Pellicceria (AIP): un pilastro nazionale per la pellicceria italiana

Dall'altra parte, l'Associazione Italiana Pellicceria (AIP) rappresenta il cuore pulsante di questo settore in Italia. Roberto Tadini, Presidente di AIP, evidenzia il ruolo chiave dell'Italia come primo Paese europeo per le esportazioni di pellicce. «L’Italia è il primo Paese europeo per esportazione di pellicce, secondo nel mondo alla sola Cina. Il bello e ben fatto delle nostre produzioni è apprezzato da boutique e department stores di tutto il mondo. Perché? Sappiamo scegliere la materia prima alle aste internazionali, sappiamo conciarla (le nostre concerie sono in assoluto le migliori sulla scena internazionale) e sappiamo lavorarla (i nostri artigiani hanno mantenuto le tecniche della tradizione innovandole e rendendole assolutamente moderne)», e parlando di sostenibilità aggiunge «Rendere un comparto produttivo più sostenibile significa affrontare l’importanza del tema, mettendo in atto tutti quei processi che consentono una produzione attenta all’ambiente, agli individui e alle imprese, rispettando l’economia. La pelliccia naturale è prodotta con risorse rinnovabili. Il nostro settore non ha bisogno di passare da un’economia lineare (nella quale il capo viene gettato alla fine del suo ciclo di vita) a una circolare, che re-impiega la materia prima estendendone la durata nel tempo. Le pellicce non sono mai state buttate via. Una volta venivano “rimesse a modello”: significava che le pelli venivano riprese, rimontate secondo un nuovo modello e riutilizzate. La stessa cosa succede oggi e si chiama recycling o upcycling. Ma è una questione di nomi, non di significato. Certo, il rifiuto delle aziende di moda ha fatto e fa male. Ma non ha niente a che vedere però con la sostenibilità del prodotto. Indubbiamente è più facile andare dietro all’onda, esprimere principi e valori invece che sottoporli a processo critico, dando a priori credibilità solo a una tesi».

Roberto Tadini, Presidente di AIP

Così, il mondo della pellicceria, con il sostegno di IFF e AIP, sta dimostrando quanto sia possibile unire etica ed estetica. La certificazione Furmark® e l'impegno dell'Associazione Italiana Pellicceria rappresentano passi significativi verso una moda più responsabile, trasparente e rispettosa dell'ambiente. In un'industria che si evolve rapidamente, la pellicceria traccia il percorso per una moda più responsabile, abbracciando qualità, durabilità e consapevolezza.

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