L'intervista a Mark Oaten di Furmark: "Le nostre pellicce sono sostenibili"
Il sistema internazionale di certificazione e tracciabilità Furmark garantisce al consumatore che la pelliccia che sta acquistando è stata prodotta rispettando tutti gli standard di benessere degli animali e di impatto ambientale. Ne abbiamo parlato con il CEO di International Fur Federation, Mark Oaten.
Furmark è un sistema internazionale di certificazione e tracciabilità che garantisce al consumatore che la pelliccia che sta acquistando è stata prodotta rispettando tutti gli standard di benessere degli animali e di impatto ambientale. Per creare Furmark hanno lavorato insieme il settore pellicceria e i suoi leader, oltre a scienziati ed esperti in benessere degli animali. L’obiettivo? Creare una serie di standard riconosciuti, soggetti a ispezione indipendente che portino a un sistema di etichettatura internazionale tracciabile, verificato e garantito.
Si tratta di un passo importante, che rende trasparente la catena produttiva del comparto in ogni sua fase, grazie a un progetto sviluppato dall'International Fur Federation con il contributo del gruppo LVMH. I prodotti Furmark, pellicce naturali vendute alle aste internazionali di origine selvatica o di allevamento, arrivano sul mercato accompagnati da un’etichetta QR-code che fornisce la loro specifica catena di tracciabilità (tipo di pelliccia, origine, programma applicato per il benessere degli animali, processi di concia e di tintura, produttore e luogo di produzione).
Abbiamo dialogato con il Ceo dell’International Fur Federation, Mark Oaten, col fine di capire gli obiettivi del sistema Furmark, di come salvaguarda il benessere degli animali tramite i suoi protocolli e di quanto questo rispecchi i caratteri della sostenibilità ambientale.
L’OFFICIEL ITALIA: Ora che grandi marchi della moda hanno aderito al sistema Furmark, come Fendi, crede che questo possa riportare altri marchi e gruppi della moda a vendere pellicce e ad adottare il Furmark?
Mark Oaten: Spero che anche altri marchi tornino a vendere pellicce per due motivi: in primo luogo, per diventare veramente sostenibili e, in secondo luogo, perché ora, con il marchio Furmark possiamo dare le massime garanzie sul benessere e sugli standard ambientali.
LOI: In che modo i vostri protocolli cercano di aumentare al massimo il livello di benessere degli animali nel processo di produzione delle pellicce?
MO: I nostri protocolli si basano sulla scienza più recente, con il contributo di esperti di benessere animale e di scienziati, che si occupano costantemente delle condizioni migliori per il mantenimento dei nostri animali, dall'alimentazione, all'impegno, all'alloggio. E nell'ambito di Furmark, tutti questi protocolli vengono ispezionati in modo indipendente durante l'anno per garantire che gli allevatori rispettino gli standard richiesti.
LOI: In termini di sostenibilità, quanto incide la produzione di una pelliccia animale sull'ecosistema rispetto alla produzione di una pelliccia sintetica?
MO: A livello di senso comune, una fibra naturale ha un impatto meno negativo sull'ambiente rispetto a una fibra sintetica. Tuttavia, stiamo sviluppando i nostri obiettivi di sostenibilità per i prossimi vent'anni, che approfondiranno ogni aspetto dell'allevamento, come l'impatto del letame animale, il trasporto e la longevità di una pelliccia. Ma sono orgoglioso che le nostre pellicce naturali siano biodegradabili e che in molti casi provengano da programmi di conservazione sostenibili. E coloro che lavorano nel nostro settore sono spesso artigiani di terza e quarta generazione che confezionano capi unici che verranno tramandati di generazione in generazione - lascio a voi decidere cosa sia più sostenibile: una culla di pelliccia naturale o un cappotto fatto dall'uomo, prodotto in serie e basato su combustibili fossili.