L’arte dell’artigianato nella moda: dettagli, collab e capolavori unici
Dettagli, materiali e savoir-faire. L’artigianato declinato nel mondo della moda, dell’arte e del lifestyle, è alla base dei pezzi unici selezionati per questo portfolio.
Da “Fragments of Romance” di Miuccia Prada e Raf Simons, alle fragranze in edizione limitata di Loewe e Lladrò, al Sacco di Bottega Veneta e Zanotta, o alla borsa creata da Coperni e Swarovski. Come in “Louis Vuitton Art Silk Squares” interpretato da Thomas Ott.
Prada
In ogni collezione, il marchio italiano Prada attira l’attenzione del pubblico con la sua cura dei dettagli e la bellezza dei materiali. La scorsa estate, Miuccia Prada e Raf Simons hanno proposto silhouette interamente sfrangiate e ricamate, che richiedevano dai tre ai cinque giorni di lavoro per una gonna e dagli otto ai dieci giorni per un abito. Questa stagione, un abito ornato da fiocchi di raso tono su tono, tipici dei capi di lingerie, è un capolavoro di artigianato.
Battezzato “Prada Fragments of Romance”, è apparso in passerella nei colori nero, rosa pallido e violetto, richiamando gli anni ’50 tanto cari alla designer, con la delicatezza del tessuto, una forma lunga e slanciata e una lunghezza austera. Ci sono volute tredici ore per realizzarlo, sette per il motivo a spina di pesce e sei per i fiocchi. Il processo di realizzazione dell’abito inizia con il taglio del tessuto sabbiato; il pannello viene poi assemblato con la fodera di seta che funge da retro dell’abito. La ricamatrice taglia i nastri di raso, creando angoli precisi per adattarli al motivo chevron, e li attacca al tessuto a mano. Segue una fase di pressatura e asciugatura a vapore per dare al pannello un aspetto vissuto, quindi la realizzazione di trentacinque fiocchi con cinquanta metri di tessuto, che vengono modellati e stirati uno a uno per dare l’effetto desiderato. I fiocchi vengono poi cuciti lungo il motivo a spina di pesce creato dai nastri. Il tessuto ricamato viene infine unito alla fodera di seta nera a contrasto. Dopo una seconda pressatura, vengono cuciti altri fiocchi sui lati e intorno al collo.
Loewe & Lladrò
Fondata nel 1953 dai fratelli Juan, José e Vicente Lladró in Spagna, la casa di porcellana Lladrò si è fatta conoscere alla fine degli anni Cinquanta per aver messo a punto una nuova tecnica di cottura che riduceva il processo da tre strati a uno solo, infuso di toni pastello. Da allora è stata un punto di riferimento nel settore e ha lasciato il segno con una delle sue creazioni tecniche, “Flowers of the Season”, una serie che risale al 1982 e che presenta piccoli bouquet di fiori colorati scolpiti a mano su ogni pezzo. Questo è lo spirito alla base della capsule di collaborazione tra Lladró e Loewe Botanical Rainbow, con le sue tre fragranze ambrate: Earth (un mix di tartufo, pera, mimosa e violetta), Agua Drop (a base di cisto, bergamotto e fiori d’arancio) e 001 Woman (cocktail di gelsomino, lino e muschio).
Ogni fragranza è stata immaginata dal direttore artistico Jonathan Anderson e dal naso del marchio, Nuria Cruelles, che, grazie alla sinestesia - un fenomeno neurologico in cui si combinano più sensi -, può visualizzare l’odore a partire dal colore e dalla forma. Elegantissimo il tappo del flacone, che è di porcellana a forma di fiore (bianco, blu o rosa), ed è realizzato a mano da Lladró in una edizione limitata a soli seicento pezzi per fragranza in tutto il mondo. Fondatore del Loewe Fondation Craft Prize, lanciato nel 2016, Jonathan Anderson non smette quindi di celebrare l’eccellenza dell’artigianato attraversando tutte le culture, le discipline e i Paesi.
Bottega Veneta & Zanotta
Prodotta da Zanotta e progettata dai tre designer italiani Piero Gatti, Cesare Paolini e Franco Teodoro nel 1968, la famosa poltrona Sacco fu una rivoluzione per l’epoca. Liberata dallo status sociale borghese e adattabile a ogni corporatura, era ed è tuttora l’incarnazione della libertà, parola chiave dell’ultima sfilata di Bottega Veneta. Il direttore artistico Matthieu Blazy ha accolto i suoi ospiti, da Jacob Elordi a Kendall Jenner, con una collezione di poltrone Sacco Zanotta come front row. Tutte in pelle, hanno la forma di un bestiario. È un ritorno all’infanzia, ispirato a E.T., quando la madre del bambino solitario, Elliott, apre l’armadio alla ricerca dell’extraterrestre ma non lo vede tra i peluche del figlio.
Questo spirito infantile ha trovato spazio anche nella collezione, con orecchie di coniglio sui risvolti di un trench in pelle bianca, lepri su uno zaino in pelle intrecciata rosa confetto, rane su un gioiello, uccelli su orecchini d’argento e conigli su delicate fibbie da cintura. L’idea era quella di immaginare come i bambini potessero fare proprio il guardaroba dei genitori.
Lo stilista si chiede: «Possiamo trovare il potere nella dolcezza? La fascinazione per l’audacia può scontrarsi con una precisione rigorosa? Si potrebbe creare un nuovo movimento? Cosa vorrebbe il bambino che è in voi? Volevo sentire di nuovo l’attrazione primordiale della moda, una fascinazione dell’età matura che racchiude la gioia di guardare, scoprire e vestirsi, il potere dello wow!». Il bestiario è in vendita sul sito in diversi colori.
Coperni & Swarovski
Chi non è rimasto abbagliato dalla sfilata di Coperni di Arnaud Vaillant e Sébastien Meyer a Disneyland Paris il mese scorso? Il duo ha riunito il mondo della moda al calar della sera davanti al castello della Bella Addormentata per presentare la collezione primavera-estate.
La sfilata è iniziata in un clima spensierato e pastello, con giacche in jacquard bianco con volant, shorts trapuntati di farfalle in organza rosa cipria, un abito grembiule rivisitato da Alice nel Paese delle Meraviglie e pantaloni a sbuffo che ricordavano Wendy Darling in Peter Pan. Poi il castello ha preso fuoco, il tuono ha iniziato a rimbombare, i colori si sono oscurati e le belle e super sexy cattive hanno fatto il loro ingresso. Vestite con abiti bustier in stile Malefica, o con brandelli di seta da Cenerentola con l’abito strappato dalle sorellastre, o con pantaloni lacerati e tute di pelle destrutturate, hanno dato un’altra dimensione a questa sfilata, che ha ripercorso i decenni della Disney dal passato al presente, con la mela rossa di Biancaneve qui e l’abito da ballo di Belle là.
Oltre al finale con Kylie Jenner, l’attenzione è stata attirata dalla sublime collaborazione tra Coperni e Swarovski, che insieme hanno creato non la scarpetta di Cenerentola ma la borsa Coperni Swipe in cristallo Swarovski. A partire da un cristallo di 10 kg, questa creazione, lucidata con grande precisione e realizzata a mano con quattordici tecniche complesse, presenta 171 sfaccettature e ora pesa oltre 1,7 kg.
Louis Vuitton & Thomas Ott
L’iconica collezione LV Art Silk Squares è stata ripensata oggi dagli artisti del collettivo di pixel art eBoy, dal duo di designer Icinori, dall’artista-illustratore Lorenzo Mattotti, dall’illustratore di graphic novel Nicolas de Crécy e dall’artista Thomas Ott.
Quest’ultimo ha trasposto il suo mondo in bianco e nero, ispirato alle graphic novel, su uno dei carré intitolato Urban Flowers. Ha utilizzato una tecnica di incisione a specchio che combina surrealismo e chiaroscuro. Come spiega lui stesso: «Lavoro sempre su una tela nera. Con un taglierino o un bisturi, graffio la superficie del cartone nero, producendo sottili linee bianche, strato dopo strato. In genere lavoro su formati più piccoli, quindi il disegno stampato viene gonfiato di circa il 20%. È così che appaiono le linee più sottili».
Il tema Flowers, proposto da Louis Vuitton, ha rappresentato una sfida per l’artista, che si è sempre sentito più vicino a sentimenti malinconici, lontani dai fiori che sbocciano in un ambiente urbano come lo ha immaginato per la Maison.
Questa non è la prima collaborazione con il brand, che gli ha affidato il suo diario di viaggio Travel Book-Route 66. La collezione The Silk Road, lanciata nel 1987, ha coinvolto artisti di fama mondiale come Arman, Sandro Chia, Arata Isozaki, Sol LeWitt e James Rosenquist, seguiti da Andrée Putman, César Baldaccini e Philippe Starck, fino a lasciare spazio a Os Gemeos e Retna. Che si tratti delle sue borse o dei suoi foulard, Louis Vuitton ha sempre saputo mescolare arte e materia.