Akris e il suo rapporto con l'arte per l'inverno 2024
Il brand svizzero porta a Parigi una collezione per una donna raffinata e colta, che ama l'arte e i riferimenti culturali.
Con la collezione Akris autunno inverno 2024-25, Albert Kriemler esplora le complessità e i contrasti che definiscono la femminilità contemporanea. Gli abiti mettono in mostra come tele d'artista l’interazione tra ombra e luce, semplicità e complessità, indagando l’equilibrio tra protezione e proiezione della propria identità. Una riflessione che trascende la dimensione fisica, collegando le tradizioni analogiche con l'era digitale, soprattutto attraverso l'uso di fotogrammi su tessuto, tecnica che è stata ispirata dal lavoro dell'artista svizzera Katalin Deér.
Nel suo lavoro esplora lo spazio tra superfici, corpi e dimensioni. I fotogrammi, in cui non è coinvolta né la macchina fotografica né il negativo, sono stati realizzati in camera oscura – arricciando e accartocciando la carta fotosensibile, posizionandovi sopra dei cilindri di vetro, ed esponendolo alla luce colorata. “Ho scoperto i fotogrammi di Katalin Deér ad Art Basel. Bellezze nascoste che irrompono nella luce. Un fotogramma è un'opera d'arte analogica, e aabbiamo iniziato a sviluppare una tecnica per per stampe fotografiche digitali su tessuti, una tecnica di cui siamo stati pionieri all'inizio degli anni 2000" spiega il direttore creativo della maison.
Forse più di ogni altro designer attivo oggi, Albert Kriemler, direttore creativo della casa di moda svizzera Akris, è profondamente interessato all'arte e agli artisti, ai quali spesso si rivolge per ispirare le sue collezioni. Per Kriemler, ogni stagione rappresenta un'opportunità per meditare su ciò che lui chiama un nuovo "rapporto tra artisti" - che si tratti di una collaborazione diretta o di una serie di lavori da cui si ispira - che reinterpreta in tessuti, motivi e silhouette per rispondere alle esigenze culturali del momento. Nel 2004 già la prima collezione del marchio era ispirata al lavoro del pittore post-impressionista Félix Vallotton, anche famoso copista del Louvre. Non a casa la location del primo show è stata proprio il museo francese, che ha accolto in tempi diversi i due talenti svizzeri.La collezione Akris autunno inverno 2024-25 si rivolge a una donna dalla vita multisfaccettata, con la particolarità di adattarsi in maniera effortless, alla routine quotidiana con capi trasformativi. I cappotti diventano giacche o gilet, i trench vengono reimmaginati come abiti e gonne; e le gonne svolgono la doppia funzione di pantaloni. Dualità di forme: da una parte la fluidità di tessuti comodi e scivolati, dall'altra volumi importanti che conferiscono carattere al guardaroba, che è ad alto contenuto estetico senza comprometterne la funzionalità.
Il gioco dei contrasti è presente anche a livello di materiali diversi accostati insieme, per effetti inediti. Il cashmere nuvolato, infeltrito e bouclé fornisce un tocco sontuoso, la gabardine di cotone introduce pragmatismo e lo shearling aggiunge morbidezza. La collezione presenta anche pelle laccata e pizzo per la sera, insieme all'organza leggera per un tocco di etereità. La combinazione di colori oscilla tra toni profondi e scuri e illuminanti esplosioni di luce, con nero, cannella, verde delicato e viola intenso accentuati da vibranti ambra, magenta, grigio ed ecru.