La moda ecologica di Studio Alch
Una miriade di confezioni di posate biocompostabili hanno accolto ai proprio posti gli ospiti della sfilata Studio Alch primavera-estate 2020, fornendo così un chiaro indizio a quello che sarebbe stato il tema della collezione. Che l’industria della moda sia la più inquinante del mondo dopo quella petrolchimica è cosa tristemente nota, ma il tema della sostenibilità ambientale sta fortunatamente vivendo negli ultimi mesi una stagione di rinnovata attenzione, aprendo un barlume di speranza a un’inversione di tendenza. A tal proposito, Alexander Hackett offre la sua soluzione mandando in passerella una serie di capi impalpabili realizzati attraverso una complessa operazione di pressatura di vecchie buste di plastica, con un risultato tanto piacevole quanto carico di messaggio. Giunge invece alla quarta stagione l’ormai consolidata collaborazione con il brand olandese Patta, il cui lettering fa bella mostra di se su capi multipocket e zaini destrutturati, mentre la palette cromatica del bianco e del nero si arricchisce di tinte neon, oltre che di azzurro mare e verde bosco, colori che lasciano sperare in un mondo decisamente migliore. Una miriade di confezioni di posate biocompostabili hanno accolto ai proprio posti gli ospiti della sfilata Studio Alch primavera-estate 2020, fornendo così un chiaro indizio a quello che sarebbe stato il tema della collezione. Che l’industria della moda sia la più inquinante del mondo dopo quella petrolchimica è cosa tristemente nota, ma il tema della sostenibilità ambientale sta fortunatamente vivendo negli ultimi mesi una stagione di rinnovata attenzione, aprendo un barlume di speranza a un’inversione di tendenza. A tal proposito, Alexander Hackett offre la sua soluzione mandando in passerella una serie di capi impalpabili realizzati attraverso una complessa operazione di pressatura di vecchie buste di plastica, con un risultato tanto piacevole quanto carico di messaggio. Giunge invece alla quarta stagione l’ormai consolidata collaborazione con il brand olandese Patta, il cui lettering fa bella mostra di se su capi multipocket e zaini destrutturati, mentre la palette cromatica del bianco e del nero si arricchisce di tinte neon, oltre che di azzurro mare e verde bosco, colori che lasciano sperare in un mondo decisamente migliore.