Hommes

Il culto della bellezza

Federico Curradi, fiorentino, è il nuovo direttore creativo di Rochas Homme. Il lusso per l’uomo moderno è la cura e il rispetto per le risorse ambientali
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La linea è disturbata, Federico Curradi prende la chiamata dal suo ufficio di Firenze, dove sta sviluppando il suo progetto personale e dove sta mettendo insieme le idee per il nuovo incarico da direttore creativo per Rochas Homme. Dopo un’assenza di due stagioni dalle passerelle - con l’uscita della stilista Béatrice Ferrant nel 2017, Curradi è entrato a far parte del team Rochas la scorsa estate (presentando a Parigi la collezione autunno-inverno 2019) con il compito di dare nuova vita al settore maschile.
Uno stile nonchalant, per personalità di questo tempo, per uomini informati: «Ho costruito il concetto di lusso utilizzando solo materiale naturale. Non c’è stato bisogno di nylon in questa collezione, ma soltanto seta, lavorata in modo tale che fosse performante tanto quanto il materiale tecnico: flessibile, isolante e waterproof. Per i piumini non sono state usate piume d’oca, ad esempio e ho voluto introdurre delle sneakers di pelle vegana», spiega.
Una dimensione pacata, lontana dall’estetica dell’uomo Iceberg o di Roberto Cavalli, dove ha mosso i primi passi.
«Non parlerei di eco-friendly, per il semplice fatto che dovrebbe essere, oggi più che mai, normalità dare spazio a soluzioni meno inquinanti e più ragionate. Anche la carta di tutto il packaging è riciclata per esempio, ma non andiamo a sbandierarlo in giro». Il moodboard: una serie fotografica in bianco e nero del 1954: “Love On The Left Bank” del fotografo olandese Ed van der Elsken; uno spaccato di vita bohémien. Queste immagini per lo stilista evocano l’idea di personalità del mondo dell’arte che si incontrano nei café della capitale francese, per pensare, scrivere, scambiarsi opinioni. Un’eleganza nei gesti che si concretizza nel vestire.
Pantaloni alla marinara, con i bottoni lungo la cucitura alla caviglia a disegnare la linea della gamba, sciarpe in maglia di lana e baschi di velluto a coste. Manca il taccuino sotto il braccio. A completare, il piumino di seta cerata imbottito di poliestere, riciclato (l’uso della plastica è quasi del tutto bandito, per far spazio a carta riciclata e fibre naturali). «Il punto di partenza è stato unire il concetto di sostenibilità con il design, delineando l’estetica di un uomo moderno attraverso la scelta oculata dei materiali». 

 

Ritratto di Federico Curradi. Foto Amit Israeli

La collezione nasconde dei messaggi poetici, ricamati negli angoli delle camicie come: “Trompe le monde with gentle gestures” (“inganna il mondo con gesti gentili” che significa, fai del bene, anche quando non viene richiesto), o ancora, “Les pages vide sont plein, just like full is null” (“le pagine vuote sono piene come il pieno è senza valore”), in un elegante miscuglio di lingue, un ibrido tra il francese e l’inglese. 
«Ho lavorato per diversi marchi prima di approdare da Rochas e un tempo non si era così attenti e responsabili. Non è una critica questa. Oggi abbiamo tutte le possibilità per dare spazio a un design ricercato utilizzando materie e soluzioni meno impattanti per l’ambiente».
Il progetto personale di Curradi, dall’altra parte, è molto “piccolo”, come lo descrive lui stesso, «perché non vogliamo strafare. Produrre a ritmi più accelerati non ci permetterebbe di mantenere una qualità alta». 
Un progetto di ricerca portato avanti attraverso la collaborazione con artigiani e piccole botteghe del territorio (in Toscana), produttori di stampe realizzate a mano (passione dello stilista).
Nel 2016, presenta il suo lavoro al Pitti con un’installazione provocatoria. I modelli indossavano maschere collegate a bombole di ossigeno alimentate da fiori delicati e composizioni arboree. Una dicotomia tra naturale e inquinato, artigianale e industriale. La collezione ha così messo in relazione l’uomo e la natura, una natura perfetta, ma da proteggere, perché è vita. Oggi, con l’incarico di direttore creativo per Rochas Homme, si impegna a portare soluzioni di stile per personalità moderne, in armonia con l’ambiente in cui vivono. 
La bellezza che cerca Curradi non è solo quella esteriore. Ma una bellezza ispiratrice, visibile nei modi, nell’atteggiamento. Il lusso oggi è l’educazione, essere capaci di condividere, essere aggiornati.
La moda interpreta i cambiamenti e gli sviluppi di una società che oggi si sta confrontando con tematiche che influenzeranno il futuro di tutti.
La responsabilità nei confronti delle prossime generazioni è un argomento che non può essere preso alla leggera. 

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