Una vita in pista: Freddie Hunt

La maledizione dei figli delle celebrità non è un luogo comune. Il più delle volte portare un cognome importante diventa più un peso che un vanto. Capita infatti che l’ombra del genitore famoso incombe sul futuro del figlio, relegandolo al banale ruolo di “il figlio di…” Questo non è certo il caso di Freddie Hunt. Figlio del celeberrimo James Hunt, vincitore del campionato mondiale di Formula 1 del 1976. Freddie, nonostante la straordinaria somiglianza con il padre, ha le idee ben precise: “Ammiro il lavoro e la caparbietà di mio papà, era un personaggio. Ma io sono io”   Cresciuto lontano dai riflettori, il primo amore di Freddie non sono le macchine, bensì i cavalli : “Mio nonna e mia mamma sono sempre andate a cavallo. Sono cresciuto giocando a Polo” afferma “non mi sono avvicinato al mondo delle corse se non intorno ai diciannove anni. Lì ho conosciuto la pressione di essere il figlio di Hunt. I giornalisti, i fans, il mondo delle corse mi osservavano paragonandomi a lui. Non è stato semplice, anche perché la mia infanzia è stata lontana da quel mondo, non conoscevo il successo, la gloria e la fama di mio papà” L’iniziale aspirazione alle gare di Formula Uno, seguita dalla decisione di dedicarsi ai campionati GT “Sarò onesto, inizialmente la mia intenzione era quella di correre in Formula Uno, ma ho capito che ero già troppo in ritardo e c'era già un Hunt in quel mondo. Ho capito che la mia strada era diversa, sono felice di aver fatto questa scelta. Amo l'adrenalina delle sport cars, non vedo l'ora di tornare a correre sulla Virgina Raceway, la mia pista preferita.”

Contrariamente a quanto si possa pensare, Freddie Hunt sembra essere molto lontano dal carattere godereccio e viveur del padre, appare piuttosto vicino ad una nuova concezione del ruolo del pilota. “Sono piuttosto timido, mi piace stare in solitudine, ecco perché amo vivere in mezzo alla natura.” Ed è proprio in mezzo alla natura, precisamente nelle lontana Patagonia, che Freddie ha vissuto numerose avventure catartiche, che lo hanno reso l'uomo di oggi: “Ero solo, insieme alla mia tenda e al mio cavallo. La Patagonia è un luogo magico, difficile spiegare a parole le sensazioni che si provano mentre si attraversano quelle desolate terre. Non è stato semplice; una sera ho dovuto affrontare una tempesta, un incendio e la scomparsa della mia cavalla, un incubo! (ride) Ma ne è valsa la pena, la natura ha ancora troppo da insegnarci, bisognerebbe che tutti ci vivessimo immersi per un po'.” Sarà per questo motivo che ora Freddie vive in una fattoria in Scozia “ È stato amore a prima vista, stavo facendo un un viaggio con un mio amico e ho trovato questa casa in vendita. Ho pensato, è una follia ma la faccio.”

Controcorrente, ottimista, coraggioso, Freddie incarna alla perfezione la nuova immagina del pilota contemporaneo. Proprio per questo è stato scelto come Ambassador per il lancio delle nuove F1 Fragrances. La prima, Race Collection , è composta da cinque fragranze ispirate al mondo della corsa, perfetta per tutti gli appassionati di profumi e motori. “Scontato dire che sono onorato, ma lo sono davvero. Mi piace l'energia di questo nuovo brand, è una vera avventura e soprattutto, è una grande mossa di coraggio far nascere qualcosa da zero, soprattutto in un periodo come questo. F1 Fragrances è un progetto che si è sviluppato in piena pandemia, è stata un’impresa coraggiosa” afferma Freddie. “Indossare un profumo è un gesto estremamente personale. L’odore entra nella sfera della memoria, legandosi indissolubilmente ai ricordi. Il profumo della persona amata, delle ruote sull'asfalto, di casa…” E il suo profumo di casa? “Oh, è un profumo di fattoria (ride)”. E della vittoria? “Champagne!”