The Next Icon: l'intervista a Federico Cesari
Una dote rende grandi gli attori: quella di farsi ricordare. Federico Cesari, protagonista della serie Netflix "Tutto chiede salvezza", non usa gestualità istrioniche o manierismi del linguaggio, tuttavia ci ricordiamo del suo stile e del suo volto. Dalle sue parole si capisce che il suo non è un semplice lavoro, bensì una vocazione: è questa la chiave del suo successo.
TEXT BY Alessandro Viapiana
PHOTOGRAPHY Eugenio Intini
STYLING Giulio Martinelli
FEDERICO CESARI: Un misto di emozioni. Mi accorgo di scoprire sempre qualcosa di nuovo, di me e di questo mestiere: ogni giorno è come la prima volta. Prima di girare ho costantemente la stessa ansia anticipatoria. Poi però arriva un momento di liberazione, un momento in cui sfogo tutto quello che nel quotidiano non riesco a tirare fuori. Il grande regalo che il cinema mi fa è riuscire ad esprimere la parte più profonda della mia emotività.
LOI: Cosa stai leggendo in questo momento?
FC: Sto girando un film che parla della vita di una poetessa, di cui non posso dire altro. Tutte le mie letture si stanno concentrando sui suoi scritti. Il libro invece in attesa sul mio comodino è "Linea intera, linea spezzata" di Milo de Angelis.
LOl: Nel tuo processo recitativo, quanto di Federico Cesari emerge nel risultato finale che va in scena?
FC: È una domanda che mi pongo continuamente. In questo lavoro si rischia tutto. Non so mai quanto io riesca a dominare il personaggio o al contrario quanto sia il personaggio a prendere il sopravvento su di me. Nella vita reale fuori dal set mi rendo conto che faccio cose, come piccoli gesti, prese dai copioni. Vengono da me o vengono dai personaggi che interpreto? Non so dare una risposta. Di certo so che è difficile abbandonare una vita non tua che però hai vissuto per interi mesi.
L'impotenza che proviamo è forte, ma la voglia di salvezza che questa generazione possiede credo lo sia di più.
LOI: Del nostro mondo cosa pensi? Martino in "Skam" è un adolescente gay che scopre la sua identità e Daniele in "Tutto chiede salvezza" si confronta con la sua salute mentale: ti sembra che questi temi siano affrontati col giusto peso dalla società e dalla politica?
FC: Vedo una grande frustrazione delle nuove generazioni, a livello di società ci sono voci che non riescono ad esprimersi e quando lo fanno non vengono ascoltate. C'è una grande distanza tra ciò che viene percepito di interesse primario dalle giovani generazioni e ciò che viene percepito come tale dall'establishment. Il tema dell'inclusività, le tematiche ambientali, il lavoro, sono tutte urgenze e necessità che vengono avvertite come impellenti da me e dai miei coetanei. Abbiamo la sensazione che non ci sia più tempo per alcune cose ed è davvero così: non possiamo più permetterci di escludere persone solo a causa di pregiudizi sulle loro condizioni, non possiamo più voltarci da un'altra parte se si parla di clima. L'impotenza che proviamo è forte, ma la voglia di salvezza che questa generazione possiede credo lo sia di più.
LOl: Sei anche uno studente di medicina. Cosa vedi nel tuo futuro: Federico sarà un medico o un attore?
FC: Ancora pochi anni fa a questa stessa domanda avrei dato una risposta diversa, perché non avevo incontrato ruoli che mi facessero dire "voglio fare l'attore per tutta la vita". Ho iniziato a recitare da piccolo quasi per caso e poi negli anni ho coltivato questa passione, senza studiare recitazione, fino a quando non ho incontrato il mio primo grande ruolo, Martino in "Skam". Inoltre, man mano che recitare cresceva di peso, Medicina si faceva sempre più difficile e ho constatato in prima persona cosa volesse dire davvero fare il medico: ci si scontra con una realtà diversa da quella romantica che avevo io. Ti imbatti in un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti ed è retto solo grazie al lavoro di medici-eroi. Insomma è diventato impossibile conciliare lo studio col lavoro: le ore che avrei dovuto dedicare a una specializzazione, lo vedo con la mia fidanzata che ha intrapreso questo percorso, sarebbero state incompatibili con la recitazione. Quindi in definitiva no, non farò il medico, sarò un attore.
LOl: Sei stato volto di Valentino per una campagna pubblicitaria, hai partecipato a servizi di moda: cosa pensi della moda, ti affascina questo mondo?
FC: Nella moda sembra non esista una singola realtà, come nel cinema. Si può volare con la fantasia e ci si esprime attraverso un linguaggio univoco, internazionale, che cerca di portare sempre più in là l'asticella di quello che è novità e, perché no, trasgressione. Da quello che osservo la moda ha la necessità di cambiare continuamente, di evolversi, cosa che implica uno sforzo creativo enorme.
GROOMING Elisa Zamparelli @MAKING BEAUTY MANAGEMENT
PRODUCTION ASSISTANT Cecilia Corsetti
PHOTO ASSISTANTS Alessandro Albano e Stefano Schiaffonati
STYLING ASSISTANT Fernando Echeverría
LOCATION Coho Loft, Roma