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Andrew Howe «Il mio record nel salto in lungo resiste da 17 anni»

Durante le Olimpiadi 2024 il campione italiano velocista e lunghista, dopo esser diventato papà ripercorre la sua carriera atletica. Ancora detentore del record nazionale del salto in lungo, il suo prossimo salto lo farà andando dietro alle quinte con la presentazione di una collaborazione (ancora segreta) con un marchio di moda.

Cappotto di lana con colletto in pelle, pantaloni sartoriali, e borsa Peekaboo, FENDI; Scarpe di pelle TOD'S.
Cappotto di lana con colletto in pelle, pantaloni sartoriali, e borsa Peekaboo, FENDI; Scarpe di pelle TOD'S.

Photography by NICOLA DE ROSA 
Styling by GARIGLIANO
Text by SIMONE VERTUA

«Sono in una fase della vita in cui ci sono tante novità» racconta Andrew Howe campione italiano medaglia d’argento nel salto in lungo ai mondiali di Osaka del 2007, due volte campione Europeo di velocità e salto in lungo, «La cosa più bella di tutte è senz’altro la nascita di mia figlia Anna. Ora ha 5 mesi e mi ha preso il cuore in mano dandomi la carica per migliorare me stesso. Ora sento la necessità di renderla felice ed è nata da un amore esplosivo con la mia compagna». Nato sotto il segno del toro, il campione italiano a 39 anni è pronto a salutare il mondo dell’atletica leggera. 

L'OFFICIEL HOMMES ITALIA: Una carriera atletica esemplare. Quali sono state le tue tappe più importanti?
ANDREW HOWE: A 19 anni ho vinto sia nella categoria il salto in lungo che i 200 metri, feci un tempo molto importante 20’’.28 che ancora oggi è il record mondiale nella categoria under 20. Da lì ho cominciato nell’ambiente sportivo professionistico e a collezionare le mie medaglie, poi ho vinto i campionati europei indoor di salto in lungo facendo 8,30 m e ai mondiali di Osaka nel 2007 per cui molti mi ricordano per aver fatto il record italiano di salto in lungo, ma devo essere sincero, ho ancora l’amaro in bocca perchè alla fine mi ero aggiudicato la medaglia d'argento, mentre Irving Saladino aveva conquistato l'oro. In quel momento era stato più bravo di me.

LOHI: Come vivi la sconfitta?
AH: L’accetto e mi piace perchè ti aiuta a ragionare per il futuro. Vincere sempre stona troppo. All’inizio valuto la sconfitta in maniera negativa, poi inizio a razionalizzare e a capire dove c’è margine di miglioramento.

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Cappotto con colletto in pelle, FENDI.

LOHI: In che modo ti sei avvicinato alle tue discipline?
AH: Ero bravo sia nella velocità media-lunga dei 200 metri che nel salto lungo. Mi sono sempre considerato un saltatore velocista, quando in realtà sono un velocista saltatore. Il salto in lungo l’ho scelto per attitudine e perchè mi veniva in maniera naturale.

LOHI: Segui una preparazione atletica e alimentare precisa per i tuoi allenamenti?
AH: Si, si tratta di una dieta iper-proteica con pochi carboidrati con giornate di scarico. Non vivo il mio tenore di vita come una costrizione, ma con piacere. Quando usciamo con gli amici non ci facciamo mancare il fast food, perchè ci sono anche le gioie dovute alle nostre papille gustative che ogni tanto vanno soddisfatte. Per quanto riguarda invece la preparazione atletica, mi considero masochista nei confronti dell’allenamento, mi piace la fatica. 

LOHI: Da atleta ti sei misurato con tantissime difficoltà. Quali sono stati i momenti più difficili della tua carriera?
AH: Superare l’infortunio al tendine d’achille che nel 2011 mi ha cambiato la vita. Oltre alla convalescenza ho dovuto ricostruire me stesso e per me quella è stata la parte più difficile. Lavorando a testa bassa sono riuscito in parte a ritrovare l’Andrew di prima. 

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Total look, EMPORIO ARMANI.

LOHI: E invece dal punto di vista psicologico come ti prepari alle competizioni?
AH: È una preparazione molto lunga, noi abbiamo poche gare su cui dobbiamo dare il massimo: Olimpiadi, mondiali, europei indoor e all’aperto e quindi è stressante a livello psicologico. Il grosso viene affrontato durante gli allenamenti, durante le gare invece cerco di dare il massimo sfruttando l’ansia e l’adrenalina al meglio.

LOHI: Ti affascina la moda?
AH: Si da sempre. Mia madre racconta che quando avevo tre o quattro anni una volta avevo svuotato tutto l’armadio di casa perché dovevo comporre da solo il mio look. Sono un amante della moda giapponese, ma apprezzo molto anche l’eleganza italiana. Sono sensibile alle tendenze streetwear, ma ritengo che bisogna stare attenti, perchè in alcune situazioni stona. Devo ammettere che sono molto affascinato dagli anni 50s, mi piace la potenza della semplicità di un jeans e una t-shirt bianca alla James Dean.

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Total look, LARDINI.

"Lavorando a testa bassa sono riuscito in parte a ritrovare l’Andrew di prima" Andrew Howe

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Total look, SANDRO PARIS


LOHI: Quali sono i tuoi marchi preferiti?
AH: Mi piace No
rth Face Purple Label che viene realizzato in Giappone, l’eleganza di Valentino e l’italianità di Armani. Mi appassiona anche il vintage, mi capita che quando sono a Napoli vado da Doctor Vintage per ricercare giacche di Yves Saint Laurent o Salvatore Ferragamo, e mi diverte vedere come le mode ritornano.

LOHI: Che cosa fai nel tempo libero? 
AH: Da quando sono piccolo suono la batteria, mi piace l'hardcore, il post-rock e grunge-gaze. Ultimamente sono in fissa con i Soul Blind che hanno una forte impronta grunge con chitarre pesanti e gracchianti. Poi mi piace leggere i Manga - il mio preferito Gachiakuta - e poi guardo tanti film e serie tv perché è una passione in comune con la mia ragazza che è laureata in cultura e moda. Attualmente abbiamo finito di vedere “Sons of Anarchy” che è stata abbastanza snobbata in Italia, ma in America ha avuto un successo enorme. Sono uno che lascia andare le emozioni e che si commuove, ho anche pianto sul finale. Poi abbiamo visto “L’Odio” di Mathieu Kassovits che l’hanno rifatto recentemente in 4K e ora stiamo rivedendo la serie cult “Twin Peaks”.

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Total look, ARKET


LOHI: Quali sono state le 3 soddisfazioni più grandi della tua vita?
AH: Per come sono adesso ti direi come prima soddisfazione la nascita di mia figlia Anna, come seconda aver fatto il record italiano nel salto in lungo e poi come terza recuperare dal grosso infortunio al tendine d'achille.

LOHI: Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
AH: Sarò sincero, vorrei evitare di sedermi sulle poltrone dei talk televisivi, per questo mi piacerebbe fare l’ultimo anno nel modo giusto e salutare il mondo dell’atletica leggera per poi calcare le piste da quarantenne come ha fatto il mio allenatore Fabrizio Donato. E poi la moda mi aspetta! Sto lavorando ad una capsule collection in collaborazione con un marchio e mi sto concentrando molto sulla produzione di scarpe da running. Sento di essere la persona giusta perché so come funziona la corsa e le scarpe devono rispondere a determinate esigenze e prestazioni. Sono molto pignolo e per questo non saranno presentate finché non saranno perfette.

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Total look, HOGAN

Team Credits 

HAIR AND MAKE UP Maddalena Brando
PUBLICIST MPunto Comunicazione

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