Roma Codex: Albert Watson svela l’anima segreta della Città Eterna
Roma non si guarda, si decifra. Ed è proprio questo il cuore pulsante di Roma Codex, l’attesissima mostra di Albert Watson che dal 29 maggio al 3 agosto 2025 trasforma le sale del Palazzo Esposizioni in una mappa visiva stratificata della Capitale. Curata da Clara Tosi Pamphili, si annuncia come la più ampia mai dedicata in Italia al leggendario fotografo scozzese naturalizzato newyorkese.
Dietro l’obiettivo, Albert Watson non si limita a osservare Roma: la attraversa, la respira, la scruta. E il viaggio visivo che sfugge agli stereotipi, fondendo la potenza iconica del bianco e nero con l’intimità del colore, la grandeur architettonica con la fragilità umana. Roma Codex è tutto fuorché un’esposizione didascalica: è un flusso narrativo, un diario visivo senza filtri, un atlante emotivo di una città che esiste oltre le sue cartoline.
Nella carriera lunga oltre cinque decenni di Watson – autore di copertine leggendarie per Vogue, Rolling Stone e Time, così come ritrattista di celebrità da David Bowie a Kate Moss – c’è sempre stata una tensione tra la bellezza e la verità, tra l’estetica e l’essenza. Con Roma Codex quella tensione si trasforma in un’estetica dello sguardo: ogni immagine, che sia un volto o un vicolo, ha la compostezza di una fotografia di moda e l’intensità di un documento antropologico. Curioso, ma non invadente. Elegante, ma mai patinato. Watson cammina nella Roma del presente come se sfogliasse le sue mille identità, con la naturalezza di chi sa che lo stile autentico non urla, sussurra.
Il fotografo racconta di aver rifiutato ogni percorso prestabilito. Nessun copione, nessun cliché. Per oltre due anni ha seguito la città come un ritmo, lasciandosi sorprendere dal caso e dalla bellezza improvvisa. Ha immortalato club underground e scuole di danza, laboratori d’artista e terrazze silenziose, incrociando l’energia fluida dei suoi abitanti con la solidità immobile dei suoi monumenti. È questa la Roma che ci mostra: stratificata, complessa, irriducibile.
E proprio per rispettare questo approccio viscerale, la mostra rinuncia a qualsiasi suddivisione tematica. Le 200 fotografie, molte delle quali in grande formato, sono disposte in modo istintivo, restituendo al visitatore un’esperienza libera, immersiva e profondamente contemporanea.
I luoghi-simbolo della Capitale – dal Colosseo a Cinecittà, dal Foro Romano al Parco Archeologico di Ostia Antica – convivono con angoli dimenticati, dettagli invisibili, soggetti inaspettati. Tra questi, una costellazione di volti noti e meno noti che formano un ritratto collettivo della Roma di oggi. Attori, artisti, coreografi, intellettuali e religiosi – da Paolo Sorrentino a Roberto Bolle, da Isabella Ferrari a Kasia Smutniak, fino al Cardinale Silvano Maria Tomasi – tutti osservati dallo sguardo lucido e profondo di Watson, che abbatte le gerarchie visive e costruisce una narrazione inclusiva e trasversale.
Roma Codex è più di una mostra: è un esperimento di storytelling visivo, una lezione su come osservare l’identità urbana con occhi nuovi. Ogni immagine è un frammento di un codice da decifrare, un tassello che sfida le nostre aspettative sulla Città Eterna. In un momento storico in cui Roma cerca costantemente di ridefinire sé stessa tra passato e futuro, Albert Watson ci restituisce l’unico ritratto possibile: quello che accetta la contraddizione come cifra stilistica e l’incompiutezza come forma di bellezza.
Roma Codex
A cura di Clara Tosi Pamphili
29 maggio – 3 agosto 2025 Palazzo Esposizioni Roma