I Found my red in Portofino
Riparte al galoppo il Cavallino Rampante, dopo il periodo di chiusura dovuto all’emergenza Covid-19, e lo fa presentando ai nastri di partenza l’evoluzione della Portofino M, la quale porta già nel nome la ‘M’ di modificata: nello slang di Maranello, i progetti sottoposti a un’evoluzione che, nel barrage con le più importanti case automobilistiche, ne ottimizza le prestazioni.
Migliorare e non stravolgere, è la filosofia: un paziente lavoro di revisione sul fenomenale progetto iniziale di Sergio Scaglietti che nel 1957 sognava la California e che ha a che fare con la maestria degli orologiai quanto con la certosina ricerca dei dettagli, da amanuense proprio, con la creatività del designer e il rigore dello stlista che ridisegna l’abito alla Rossa più bella e venduta di sempre. Il risultato, in questo caso, è nell’aggiornamento del motore con un propulsore ora in grado di erogare 620 cv a 7500 giri/min, un’iniezione di venti cavalli in più rispetto alla Ferrari Portofino, nella riprogettazione del cambio con l’introduzione dell’ottava marcia, e con la novità assoluta per le vetture GT del “manettino”, il magico selettore sul volante, che consente di variare completamente il comportamento dell’auto in base ai desiderata del guidatore: ora le mappature sono cinque, grazie all’aggiunta della modalità ‘Race’.
Il gran lavoro di cesello sulla doppia anima della Ferrari Portofino, vera coupé a tetto chiuso e autentica spider a tetto aperto, lo si percepisce più facilmente nelle modifiche al design dell’anteriore, con un paraurti più sportivo e aggressivo, e nella calandra con le nuove stecche in alluminio, mentre il posteriore riduce la scatola dei silenziatori snellendo significativamente il volume del paraurti, ma anche nei nuovi cerchi diamantati con le scultoree razze alleggerite dal panneggio in chiaroscuro.
Non resta, come sempre con una Ferrari, che sedersi in prima fila ad ascoltare il motore cantare: quel timbro unico, quel sound inconfondibile, da crooner sciupafemmine con un animo romantico che “nei sogni crede ancor”.
