Musica

Alessandra Amoroso a Sanremo 2024 con "Fino a qui": «Sono caduta e mi sono rialzata»

Per celebrare i 15 anni di carriera Alessandra Amoroso sale per la prima volta sul palco dell'Ariston. Dopo un lungo periodo di stop, il Festival di Sanremo 2024 segna il ritorno (finalmente!) di una delle più importanti cantanti italiane.

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Alessandra Amoroso in DAVID KOMA e CASADEI

Text by ALESSANDRO VIAPIANA
Photography ADRIANO RUSSO
Styling MARCO DE LUCIA

La sua simpatia contagiosa e il suo sorriso illuminano la stanza. Alessandra Amoroso è una delle artiste italiane più amate. Il suo pubblico è pazzo di lei e la segue ovunque vada, fin dagli esordi. Le sue icone musicali? Anastacia, Aretha Franklin, Mina. Da "Stupida" a "Vivere a colori", passando per "Comunque andare" e "Stupendo fino a qui", i suoi successi sono canzoni che tutti abbiamo cantato almeno una volta. Soprattuto le hit estive "Karaoke" e "Mambo Salentino", cantate insieme ai Boomdabash. Nel 2022 è la seconda artista italiana in assoluto a riempire lo Stadio di San Siro, ma è anche un anno buio, che le rivela l'altra faccia del successo ottenuto con grandi sacrifici e duro lavoro. Dopo attacchi ferocissimi sui social, scatenati da un video su TikTok, Alessandra Amoroso decide di prendere una pausa. «Ho sentito la necessità di fermarmi, prendere del tempo per me stessa», afferma. 

L’ultima volta che Alessandra Amoroso salì sul palco dell'Ariston fu nel 2021 come super ospite, quando, insieme a Matilde Gioli, interpretò un monologo a sostegno dei lavoratori dello spettacolo, fortemente colpiti dalla pandemia. Nel 2020 torna sul palco del Festival per annunciare l’evento "Una. Nessuna. Centomila" contro la violenza di genere (che si ripeterà anche quest'anno a inizio maggio) insieme alle colleghe Fiorella Mannoia, Laura Pausini, Gianna Nannini, Giorgia, Elisa ed Emma. Nel 2012 partecipa proprio con quest'ultima al Festival di Sanremo durante la serata dei duetti. Con Emma, che quest'anno gareggerà anch'essa tra i 30 cantanti in gara a Sanremo 2024, è legata da un rapporto profondo. Stesso rapporto che intrattiene con Maria De Filippi. «Lei è una seconda madre. Il nostro rapporto si fonda sulla sincerità», dice.

Per festeggiare i 15 anni di carriera decide di ritornare sulle scene (finalmente!) in grande stile. Presentando al 74esimo Festival di Sanremo "Fino a qui", canzone scritta insieme a Takagi, Ketra, Federica Abbate e Jacopo Ettorre. Il testo, autobiografico, parla delle difficoltà vissute  e della voglia di tornare più forte di prima: «Io sono questa», dice «sono caduta e mi sono rialzata»

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Alessandra Amoroso in DAVID KOMA e CASADEI

L'OFFICIEL ITALIA: Come ti trovi a Sanremo?
ALESSANDRA AMOROSO: Fino a qui tutto bene, mi sento di dire - sorride -, le giornate volano.

LOI: Sei agitata?
AA: Sinceramente? Non lo so, è tutto meraviglioso. Ma anche schedulato, organizzato, non ho il tempo di accorgermi di cosa stia succedendo… 

LOI: Come ti stai preparando al palco dell'Ariston?
AA: Nella totalità: fisico, mente, spirito. Tutto quello che mi serve è qui vicino a me.

LOI: Che persona sei in questo momento della tua vita?
AA: Una donna matura, che ha imparato ad essere chiara con se stessa e si è concessa di concedersi.

LOI: In passato ti sei concessa molto al pubblico, i fan in delirio assediavano casa dei tuoi genitori, per un periodo hai avuto (molto) poca privacy... 
AA: All’inizio si era stabilito un rapporto morboso. Io venivo da un talent - Amici ndr. - che mi aveva lanciata sul palco senza gli strumenti adatti per affrontare il successo. Ho fatto affidamento sulle persone che incontravo. Avevo solo loro. 

LOI: Come mai? 
AA: La mia casa era dove andava la mia valigia. Però mi rincuorava il fatto che, in qualsiasi parte d'Italia andassi, sapevo che avrei avuto molti fan ad accogliermi. Sono stati anni magici…

LOI: Perché magici?
AA: Si instaturò una connessione fortissima. Con i miei fan passavo intere nottate, fino alle quattro della mattina fuori dagli alberghi. Ci ritrovavamo in pizzeria finiti gli spettacoli o sulle panchine all’esterno dell'Arena di Verona.

LOI: Li hai vissuti…
AA: E loro hanno vissuto me. Occhi dentro gli occhi. All'epoca non esistevano i social come li intendiamo oggi. Ho costruito insieme ai miei fan una connessione fisica. Poi siamo tutti cresciuti…

LOI: Com’è cambiato il rapporto? 
AA: Si è evoluto. Ma nei momenti di difficoltà so che posso davvero contare su di loro. 

LOI: Facciamo qualche passo indietro. Ricordi la prima volta in assoluto in cui hai cantato? 
AA: Ero davvero piccolissima, sentivo sempre mia mamma cantare. Avrebbe voluto fare la cantante anche lei. Possiamo dire che ho ereditato questo sogno.

LOI: E la prima volta davanti a un pubblico? 
AA: In chiesa. Dopo una parentesi da chierichetta - sorride - entrai nel coro.

LOI: Come andò? 
AA: Mi fa ancora molto ridere il fatto che io, avendo sempre avuto una vociona, venni spostata dai primi banchi del coro verso il fondo. Ma non fu sufficiente, ancora sovrastavo le altre voci. Quindi mi dissero che forse sarebbe stato meglio se avessi cantato come solista... La mia carriera da solista è iniziata con “Osanna è”!

LOI: E poi cos’è successo?
AA: Partecipai a dei concorsi a Lecce, ma il primo vero palco è stato quello di Amici.

LOI: Quanti anni avevi?
AA: 21, e
ro giovanissima!

LOI: E che cosa ti ha lasciato quell'esperienza? 
AA: Tantissimo. Fu la realizzazione di un sogno. Un sogno tuttavia che ha avuto le sue difficoltà.

LOI: Come mai?
AA: Per mille motivi. Era una prova costante. Ricordo come se fosse ieri quando non avevo voce e dovevo comunque cantare. E poi arrivava il giudizio dei professori che annullavano le sicurezze che avevo nella mia testa. Per non parlare del fatto di essere di fronte alle telecamere.

LOI: E sapere che dall'altra parte c’era un pubblico vastissimo...
AA: Sì, esatto. Quindi diciamo che quell’esperienza l'ho subita. Però è stato anche un bellissimo momento di scoperta, stavo vivendo il mio sogno.

LOI: Che rapporto hai con Maria De Filippi?
AA: È una seconda madre. E come tutte le mamme si prende il diritto di dirmi se c'è qualcosa che non va e di darmi consigli. Il nostro rapporto si fonda sulla sincerità reciproca.

LOI: Ti ricordi la prima volta in assoluto in cui hai cantato davanti al tuo pubblico, dopo l’avventura di Amici?
AA: Credo fosse in un'arena a Cagliari o comunque è il primo ricordo che mi viene in mente. Era uno spazio molto grande ed ero vestita di bianco. Dissi al mio migliore amico: “Secondo me non verrà nessuno”. Per fortuna lui mi riportò con i piedi per terra. 

LOI: Come?
AA: Mi disse che in ogni caso i biglietti erano stati venduti… 

LOI: E poi?
AA: E poi quell'arena era ovviamente piena e io ero super emozionata. I primi due brani non credo di averli cantati. Una cosa pazzesca! 

LOI: E ora come ti rapporti con il palcoscenico? 
AA: Oggi sono un pochino più consapevole, riesco a non farmi sopraffare dal momento, dalle emozioni. L’emozione che provo su un palco live è quella che cerco, di cui ho bisogno. Penso che nel momento in cui dovessi iniziare a sentire qualcosa di diverso, dovrei riflettere sul mio lavoro.

LOI: Come hanno vissuto in famiglia la tua inclinazione artistica?
AA: Molto bene, però penso allo stesso tempo che chi è esterno a questo mondo non capisca davvero fino in fondo cosa significhi.

LOI: Da dove vieni?
AA: Sono cresciuta a Lecce. Ho iniziato a farmi sentire dal giorno zero - ride. Quando naqui era il 12 agosto, che in Salento significa caldo torrido e tutto chiuso. I miei genitori dovettero andare fino a Galatina, a qualche chilometro dalla mia città, per trovare un medico, perchè nell’ospedale di Lecce, mancando tre giorni a Ferragosto, non se ne trovavano...

LOI: Alla tua terra sei molto legata, le tue hit estive con i Boomdabash sono un inno all’estate...
AA: Penso davvero di incarnare il motto del Salento: di essere lu sule, lu mare, lu ientu. Sono calda come lo scirocco, inquieta come il mare, frizzante come il vento. Sento di essere la mia terra. 

LOI: Che valore ha la famiglia per te?
AA: Importantissimo. Ci sono sempre stati. La mia vita è completamente cambiata da un giorno all’altro. E avevo paura che questa cosa potesse cambiare i miei legami profondi. Per questo motivo li ho tenuti al di fuori di questo mondo. Non per tenerli all’oscuro, per preservarli. Anche se ovviamente sono sempre stati in prima fila ai miei concerti, dai palazzetti fino agli stadi…

LOI: Sei stata la seconda donna italiana a riempire San Siro…
AA: Sì, e c’era tutta la mia famiglia, cugini, figli di cugini. Siamo una tipica numerosa famiglia del sud! Quella volta (non scherzo) occupammo un intero aereo di linea. 

LOI: Come fu esibirsi lì? 
AA: Ero completamente centrata e concentrata. Ho vissuto tutto quello che dovevo vivere, con i miei ballerini, con la mia famiglia itinerante, con il mio team… E da lì ho iniziato un percorso che mi ha portato oggi a Sanremo.

LOI: Cos’ha comportato questo processo? 
AA: Crescita e consapevolezza. So che devo prendermi cura della mia voce e del mio corpo, devo prendermi cura della mia mente. Affinché io possa raccontare la mia storia, le mie sensazioni. 

LOI: Di cosa parla “Fino a qui”, la canzone che porti a Sanremo?
AA: È una canzone autobiografica. Parla delle difficoltà che ognuno può avere nella vita, delle cadute che tutti noi inevitabilmente viviamo lungo il nostro percorso. Ma parla anche di come da questi momenti si possa imparare e di come ci si possa rialzare, con forza e tanto coraggio. 

LOI: Vivi sempre ogni secondo come l’ultimo secondo? 
AA: Sì! Sento tutte le emozioni. Le voglio proprio vivere! Io sono questa: sono caduta e mi sono rialzata.

LOI: E adesso?
AA: Eh… e adesso so’ cavoli vostri!

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Alessandra Amoroso in DAVID KOMA e CASADEI

MAKE-UP Manuele Mameli @ TBS Crew Agency 
HAIR Gaetano Pane @ Julian Watson Agency 

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