Pietro Beccari: “Con Louis Vuitton siamo tra player più coraggiosi nel mercato”
Il presidente e amministratore delegato di Louis Vuitton racconta le strategie e i progetti futuri per il marchio ammiraglio del gruppo LVMH a margine della sfilata Pre-Fall 2024 maschile disegnata da Pharrell Williams e presentata a Hong Kong.
«Siamo coraggiosi, in questo momento macro economico siamo tra gli unici a fare eventi così grandi e importanti. Louis Vuitton ha una storia legata al mondo del viaggio e sempre di più sarà un asset su cui punteremo». Pietro Beccari, presidente e CEO di Louis Vuitton, a pochi minuti dallo show del marchio dedicato alle Pre-Fall 2024 del marchio disegnato da Pharrell Williams, traccia le linee guida del progetto di sviluppo del marchio ammiraglio del gruppo LVMH. «Il mio goal? Aumentare sempre di più la coolness e la desiderabilità di Louis Vuitton, un marchio sacro nel mondo del lusso che ora può contare su due talenti incredibili come Pharrell per l’uomo e Nicolas Ghesquière per la donna (il brand ha recentemente rinnovato l’intesa con il designer da 10 anni alla direzione creativa del womenswear, ndr)».
L’OFFICIEL: Perché questo show a Hong Kong?
PIETRO BECCARI: Perché Louis Vuitton rappresenta il viaggio e il viaggio sarà sempre più legato a Vuitton. Siamo legati a doppio filo all’Asia e a questa città. Avere Pharrell qui a presentare la sua nuova collezione è qualcosa di cui siamo molto fieri. E per questo show abbiamo avuto un grande supporto da parte della città e degli organismi governativi. Hong Kong è una città importante a livello di business che sta crescendo e che ci sta regalando grandi soddisfazioni sotto molteplici punti di vista. Il business è in crescita e sta tornando ai livelli del 2019, un po’ quello che sta accadendo in tutto il mercato asiatico e cinese. Per esempio anche Macao sta registrando segnali importanti di sviluppo oltre le nostre aspetttive.
LO: Il business rischia di condizionare lo stile?
PB: Assolutamente no, lo stile è la creatività da noi sono da sempre libere di esprimersi al massimo è il mercato che deve seguire il trend che i nostri direttori creativi costruiscono.
LO: Sempre di più, in particolare con Pharrell, l’uomo di Louis Vuitton sta diventando un hun creativo…
PB: Abbiamo la fortuna di avere in house un creativo incredibile che ci sta aiutando a creare un’idea di lifestyle per Vuitton. Ora che Pharrell si è trasferito da Miami a Parigi ha un ufficio di registrazione accanto allo spazio dove crea gli abiti della collezione. Nessun’altro marchio può vantare un direttore creativo capace di creare canzoni, disegnare abiti, immaginare uno stile di vita a 360 gradi.
LO: Come è nata la scelta di arruolare Pharrell alla direzione creativa dell’uomo di Louis Vuitton?
PB: Da sempre volevo lavorare con Pharrell fin dal 2008 quando ci siamo conosciuti. Aspettavo solo l’occasione giusta. Che è arrivata con Louis Vuitton. Quando l’ho chiamato quasi non ci credeva, pensava si trattasse di uno scherzo. Credo che ci voglia sempre un po’ di follia in questo mondo, che ci si debbano prendere dei rischi, che si debba osare. Oggi l’errore più grande nella moda è ripetersi. Il consumatore vuole excitement e novità.
LO: oggi avete on board due creativi importanti alla guida del marchio…
PB: Siamo molto felici credo che abbiamo on board due geni del settore. Un couturier come Nicolas e un creativo come Pharrell, uno studente di moda come dice lui stesso, ma con una grande capacità di interpretare il presente e decodificare il futuro culturale. Sono due persone che si rispettando profondamente e che insieme stanno lavorando alla collezione Louis Vuitton America’s cup.
LO: Il viaggio sarà un asset sempre più importante?
PB: Si la storia di Vuitton è legata al viaggio e sarà sempre più legata al viaggio. Sarà un asset a cui scommetteremo anche per regalare un po’ di sorpresa al nostro cliente finale. Che nel viaggio, nella sorpresa e nella scoperta di nuove destinazioni vede un valore fondamentale.