Designer Interview: Joy Herro da Art Facilitator a Designer
Dal Libano a Milano passando per Roma: lo stile eclettico di chi rispetta il passato per portarlo nel futuro.
Dal Libano a Milano, passando per Roma, Joy Herro è l’incarnazione dell’eclettismo e delle alleanze tra i linguaggi. Art facilitator, architetto, innamorata della bellezza, nella città meneghina ha messo le radici della sua casa ideale nonostante per indole e vocazione sia una ricercatrice ed esploratrice indefessa. Con The Great Design Disaster, format aperto nel 2018, Herro ha messo in discussione l’affascinante ruolo del collezionista attraverso una triangolazione creativa tra i protagonisti del fare. Come funziona? Insieme al committente-collector Herro genera l’idea per un nuovo oggetto o una nuova serie in totale affiancamento alle fasi di realizzazione sempre a stretto contatto con lo snodo più importante, gli artigiani. Una pratica acuta e intelligente che diventa un’opportunità preziosa per la committenza di cambiare prospettiva e acquisire una consapevolezza autentica sul valore degli oggetti che si collezionano.
Durante la Design Week 2025 Joy Herro apre le porte della prima casa fisica di The Great Design Disaster, un luogo storico dell’antiquariato milanese in via della Moscova, pronto a cambiare pelle pur conservandone lo spirito. “Uno spazio permanente di cui vado molto fiera dove respirare la ricerca continua della bellezza attraverso oggetti fatti bene. L’inaugurazione di aprile vede lo spazio mostrare una selezione curata da me del passato del negozio per poi in un futuro prossimo mutare in un luogo aperto a contaminazioni sempre diverse” spiega la designer. La scia dell’art & design facilitator libanese all’interno della settimana del design prosegue con gli allestimenti nelle stanze di Villa Borsani a Varedo, nel circuito di Alcova. The Library Show project by Eleftheria Tseliou Gallery e VOIDS project by Objects of Common Interest for The Breeder Gallery, che si aggiungono all’esposizione di una serie di tavolini Overdrive collection by The Great Design Disaster presenti negli spazi di Nilufar Depot.
Infine c’è la curation che vede Herro nel ruolo di designer art director con Fluid Echoes di SUPER LOOP, brand nato a Dubai dalla mente vulcanica di un collezionista libanese anche lui viaggiatore e appassionato d’arte. Si tratta di dieci complementi prodotti in 12 edizioni fortemente ispirati dall'artigianato del Medio Oriente presenti all’interno di Palazzo Litta per MoscaPartner Variations con la tematica Migrations. Così tavoli, specchi e cabinets in legno ondulato di faggio, pioppo e noce, si mostrano sinuosi e immersi nel contemporaneo grazie al colore e alla resina pop ma al contempo saldamente legati alla tradizione con preziosi intarsi in madreperla. “Sono pezzi ispirati da culture diverse a cui dare un aspetto universale affinché possano viaggiare nel mondo.” Lo sguardo di Herro è importante, nata a Baalbek, uno degli esempi di architettura romana meglio conservata del Vicino Oriente, ha a cuore la salvaguardia e il rispetto dello sguardo al passato. “Viviamo in una confusione totale: se un tempo il design è stato ispirato e influenzato da fattori diversi, oggi lo guardiamo per ripeterlo senza un vero senso compiuto, ma per pura sopravvivenza. Abbiamo bisogno di più onestà nel rendere omaggio al lavoro dei designer, senza copiare”.
MoscaPartner Variations, Corso Magenta 24. Nilufar Depot, via Lancetti 34. Alcova Milano 2025, Villa Borsani Via Umberto I, 148, Varedo.