Trend Upcycling con Tega Akinola, Nicole McLaughlin e Ancuta Sarca
Tre giovani talenti che, a meno di 30 anni, sono riuscite a imporre le loro creazioni a basso impatto ambientale e ad alto tasso di popolarità. Accessori e abbigliamento assurto a wearable art, realizzato in materiali riciclati. Su Instagram impazzano le borse fatte con i tessuti di North Face di Teka, le scarpe Nike rimodellate con il tacco da Ancuta e i workwear kit di Nicole con pezzi Carharrt
Se vi piace essere sempre al passo con la sartorialità, ma amate lo stile sportivo, ecco un nuovo modo per imparare come vestirsi streetwear e aggiungere al vostro guardaroba streetwear outfits, sneakers, scarpe con il tacco e cappellini creativi e sostenibili. Parliamo di collezioni realizzate interamente con tessuti fine serie, riciclati e vintage, pellami riutilizzati per calzature ibride non convenzionali, borse e giacche che fanno di queste tre designer delle vere innovatrici del sostenibile. Ancuta Sarca, Nicole McLaughlin e Tega Akinola sono 3 giovani donne innamorate dell'arte dell'upcycling, elevare elementi di scarpo a wearable art con un alto tasso di hype. Scopri come le scarpe Nike si trasformano in stiletti, la lana degli interni North Face in borsetta e i briefs di Calvin Klein in maglie.
Ancuta Sarca
Sneakers Nike smembrate che diventano pumps con il tacco sono ad opera di Ancuta Sarca, designer d'origine rumena basata a Londra. Dalla banalità quotidiana nascono le grande idee: durante un trasloco Ancuta si rende conto di non poter più utilizzare le sue sneakers, perchè troppo vecchie o rotte, così decide di donare loro una nuova vita. Con le sue creazioni la designer combatte sia gli stereotipi di genere che l'inquinamento: una maniera cool e divertente di essere sostenibili, soprattutto in un campo come quello della moda, uno dei più inquinanti al mondo. la creatività con cui Ancuta crea senza la necessità di produrre nuovo materiale superfluo, ha portato l'artista a realizzare il suo primo show in occasione della London Fashion Week SS2020. Le sue scarpe irriverenti sono già in vendita nei migliori negozi al mondo, da Brown's a Ssense.
Nicole Mclaughlin
Nicole McLaughlin, 25 anni di Boston si cimenta da qualche tempo in un vero e proprio riassemblaggio di abiti e accessori di marca ma anche ibridati con oggetti di ogni tipo: dalle palline da tennis alle confezioni di cartone per le uova. Dopo uno stage in un’agenzia di PR, passa in Reebok, per poi sperimentare anche creando calzature home-made. Si è trattato da subito di un progetto personale e indipendente che è nato nello studio di casa, nei ritagli di tempo, pur continuando a lavorare per Reebok. McLaughlin afferma di non aver mai formalmente studiato moda e che in realtà non aveva nemmeno mai imparato a cucire prima dell’ottobre 2018. Nicole unisce la sua passione per lo sport con il design, utilizzando materiali riciclati o di scarto (procurandosi personalmente tutti i materiali per l'upcycle): alcune delle sue creazioni sono ormai iconiche, fra calzature e capi di abbigliamento, con un nutrito following su Instagram. Fra queste ricordiamo i sandali con i cinturini delle Nikon, gli short fatti con il tessuto degli zaini JanSport, le pantofole realizzate con il materiale dei palloni da beach ball e più di recente anche le scarpe create con la retina delle stecche da lacrosse, le vesti workwear con pezzi Carharrt.
TEGA AKINOLA x APOC STORE
Tega Akinola, con soli 22 anni, ha fatto molto parlare di sé nel mondo dello streetwear per aver trasformato materiali si scaro dei brand Nike, Patagonia o The North Face in borse a mano o sandali con il tacco, oppure cappelli da pescatore fatti riciclando dei vecchi cavi per le ricariche dei telefoni. Tega è un vero portento dell’upcycling ovvero del riciclo creativo, tematica centrale nel mondo del fashion. Questa forma di riciclo, che letteralmente significa “riciclare meglio” è vista come una forma d’arte che appassiona moltissimi designer del momento attenti alla sostenibilità. Come afferma in un’intervista, Tega ha incominciato a crearsi dei capi da sola perché non aveva la disponibilità economica per comprarne di nuovi e, incoraggiata dalla madre sarta, ha provato a ridare vita ai pezzi che aveva già nel suo guardaroba. Il suo lavoro si è sviluppato principalmente nel periodo di pandemia, con un impatto molto forte sia sui social che a livello economico. Da poco ha realizzato una collaborazione con APOC STORE: una serie di borse sostenibili in tessuti morbidi e felpati che sono offerte in una varietà di tonalità luminose e audaci. Ognuna dalla propria silhouette, sono complete di marchio Nike o The North Face sul davanti.