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A True Original: Kat Graham

Ritratto di un’artista poliedrica: dal mondo del cinema alla musica, dalle missioni umanitarie agli NFT. «Ho sempre voluto essere un'artista di successo internazionale e un ambasciatrice alle Nazione Unite. Ho letteralmente fatto gli stessi sogni per anni, non ho mai desiderato nulla di differente». 

Kat Graham indossa polo e shorts di cotone, MIU MIU
Kat Graham indossa polo e shorts di cotone, MIU MIU

Text by GIORGIA CANTARINI
Photography ANGELO D’AGOSTINO
Styling SCHANEL BAKKOUCHE

Attrice, ballerina, cantante e molto altro. Kat Graham è una donna dalle tante vocazioni e passioni: volontaria per le missioni dell’agenzia internazionale per i rifugiati, trend setter e produttrice cinematografica. Una voce unica nel panorama dello star system, una romantica che crede nel potere dei propri sogni: «Ho sempre sognato di fare l’attrice, non riesco a immaginare un momento in cui non sia stato parte del disegno che avevo in testa per me stessa». Il sogno diventa realtà quando Kat Graham diviene parte del cast della serie tv “The Vampire Diaries”. Grazie al ruolo della strega buona Bonnie Bennet, s’impone come teen idol riconosciuta a livello internazionale già a partire dal 2009, anno di uscita del primo episodio. Non tutti sanno che il suo debutto vero e proprio avviene però nel 2002, quando era poco più che una ragazzina. Kat Graham ha infatti fatto parte nello show di Disney Channel “Lizzie McGuire” accanto all’attrice e pop star Hilary Duff, con cui condivide la passione per la danza e la musica. 

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Tailleur di tweed, calze e scarpe, MIU MIU

Ancora prima di intraprendere la carriera nel cinema, Kat Graham si è esibita per artisti musicali del calibro di Will.I.Am e Pharrell, per poi collaborare con titani del settore come Babyface e Prince, entrando nella classifica Dance di Billboard come prima cantante completamente indipendente da etichette. Con il suo ultimo album ha di gran lunga anticipato gli altri musicisti in quella che è la nuova venture di tutti: gli NFT. Una versione di non fungibile token è quella lanciata dal suo recente EP “Toro Gato” che esplora dualità e identità. Si tratta di un nuovo capitolo nella vita musicale di Kat e rappresenta un nuovo primato, quello di essere stata la prima musicista a lanciare un album interamente in formato NFT. Il primo singolo “SWIM” è una fusione di hip-hop, funk ed elettronica, ma anche un inno di rinascita, che indica un importante cambiamento nel suo processo creativo e una nuova identità digitale. 

Top, minigonna, calze e slingback, MIU MIU

Kat Graham non è conosciuta solamente per il seguito che ha ottenuto a livello cinematografico e musicale, ma anche per le iniziative pionieristiche intraprese in materia di diversità, inclusione e in campo umanitario, tutte incentrate sulla crisi dei rifugiati, sui diritti umani, e non in ultimo il suo PSA (personal sound announcement) per “Black Lives Matter”, che le è valso una nomination agli Emmy come miglior cortometraggio. Ed è per questo che il suo ruolo preferito di sempre è quello di un’eroina del popolo in un film sulle tensioni sociali a fronte di un disastro ecologico: «ho lavorato dando molto a tutti i personaggi che ho interpretato, ma uno dei ruoli di cui sono davvero orgogliosa è quello Demyra in “Cut Throat City”, un film incentrato sull’emarginazione e sull’abbandono di una comunità che soffriva e taceva. È sempre il mio obiettivo, sia nel film che nel lavoro umanitario che svolgo, quello di portare luce a coloro che ne hanno bisogno. Sono motivata, compassionevole e piena di speranza», continua Kat Graham, «il mio sogno per il futuro è che possiamo vivere e amarci come un unico popolo. Mi piacerebbe che i Paesi fossero più favorevoli ai rifugiati, che sono vittime di circostanze al di fuori del loro controllo. Chiunque di noi potrebbe, dall’oggi al domani, diventare uno di loro. Non è il momento di chiudere i nostri confini. Ora è il momento di mostrare empatia e solidarietà», spiega la Graham, che oltre a essere Ambasciatrice dell’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), è stata incoronata Principessa africana di Mai-Ndombe, Congo, per il suo lavoro umanitario in Africa. 

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Camicia di popeline e choker, MIU MIU

Da bambina l’aspirazione di Kat Graham era proprio quello di diventare quello che è oggi: «ho sempre voluto essere un’artista di successo internazionale e una ambasciatrice alle Nazioni Unite. Ho letteralmente fatto gli stessi sogni per anni, non ho mai desiderato nulla di diverso». Sarà sempre da piccola a scoprire anche la moda tra i suoi interessi, che da necessità diventa uno strumento di crescita personale: «quando mia madre non poteva permettersi di comprarmi vestiti nuovi, mi portava in un mercato vintage dove tutto costava un dollaro. Io mi divertivo a tagliare T-shirt e pantaloni, provando a creare il mio look. La moda è sempre stata un modo in cui potevo esprimermi, indipendentemente dalle circostanze. Quando studiavo danza c’erano i body da balletto, quella è stata la prima volta in cui ho esercitato l’espressione del mio stile, scegliere i costumi per le performance era un modo per dare risalto alla mia personalità».

Abito con profili ricamati, calze e macassini, MIU MIU

E dalla moda al mondo del beauty il passo è breve. Oltre a essere stata sulle cover di magazine prestigiosi, Graham è uno dei volti di L’Oreal, che l’ha scelta per il suo impegno nella promozione di multiculturalità e body positivity: «la bellezza ora è onestà, responsabilizzazione, amor proprio. Il concetto di bellezza si è decisamente evoluto dalla pandemia, perché le persone sono state costrette a guardarsi nello specchio, a porsi delle domande e a riflettere. Non sono sicura di quanto sia cambiata la bellezza sulle passerelle, poiché la moda proietta ancora una versione irrealistica talvolta, con corpi emaciati. Ci vorrà una grande leadership nello spazio della bellezza e della moda per continuare a spingere la narrativa secondo cui la bellezza è in tutti, indipendentemente dalla loro taglia o colore».

Polo e borsa "Mia Wander" in pelle trapuntata, MIU MIU

Nella concezione dell’universo moda secondo Kat non può mancare anche un occhio particolare alla sostenibilità: l’attrice è infatti anche executive producer di un documentario sulla moda che opera per salvaguardare il pianeta. Finirà su Netflix? Ancora non lo sappiamo, quello che è certo è che l’attrice tornerà a breve sul piccolo schermo: «ho un film Netflix in arrivo chiamato “Love In The Villa”. È in assoluto il progetto preferito al quale abbia mai preso parte. Ho anche un film in uscita sulle tartarughe ninja. Al momento sto completando un documentario sui rifugiati, e sono entusiasta all’idea che tutti lo possiate vedere. Sto anche pianificando di pubblicare un nuovo album entro la fine dell’anno». Quale sarebbe il ruolo del futuro? «Mi piacerebbe interpretare un ruolo in un film biografico o tornare al genere sci-fi. Ho sempre amato Guillermo Del Toro e David O’Russell. Sono registi dotati di visione e trovano un modo per connettersi profondamente all’esperienza umana, perché è quello che ricerco sempre, come persona e nei ruoli che scelgo di interpretare».

Pull con zip, gonna a pieghe e borsa "Mia Wander", MIU MIU

HAIR: Mitchell Cantrell
MAKE UP: Kelly McClain
PRODUCTION: Sfb Creative

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