«Se mi guardo indietro, devo dire che in tutta la mia vita c’è sempre stato un solo filo conduttore: non ho mai lasciato perdere nemmeno il più piccolo dettaglio, non ho mai fatto uscire nulla senza prima controllarne ogni minimo aspetto. Non ho mai detto: “Chi se ne frega?”, anche se quella cosa ai più sembrava essere insignificante». Era il 2015 e durante una chiacchierata nel suo appartamento di Milano, Giorgio Armani mi stava regalando qualche segreto che lo aveva accompagnato durante tutta la sua lunga carriera e, soprattutto, durante la sua vita. Re Giorgio compirà il prossimo 11 luglio 90 anni, di cui quasi 50 (l’anniversario del marchio cadrà il prossimo anno, ndr) trascorsi a rivoluzionare lo stile contemporaneo e costruire un impero globale da 2,35 miliardi di euro di fatturato. Sfogliando le pagine de L’OFFICIEL il legame tra il magazine, fondato oltre 100 anni fa, e il designer nato a Piacenza e diventato il simbolo del made in Italy nel mondo, è stato lungo e duraturo. Culminato in una copertina dedicata da L’OFFICIEL Paris ai suoi primi 25 anni di attività. Da quella cover a oggi il percorso dello stilista è stato punteggiato da grandi progetti. Il debutto nella couture con la collezione Armani Privé. L’opening degli Armani Hotels. E l’inaugurazione dello spazio museale Armani/Silos a Milano, che lo stilista si è regalato per i suoi 40 anni di attività, solo per citarne alcuni. In un percorso preciso e fedele ai codici estetici fondanti della griffe. «La fedeltà per me è un valore di fondamentale importanza sia che si parli di amore che di lavoro... Le cose a cui tengo con passione sono durature e radicate: la coerenza ha segnato tutta la mia vita. Questo vale sia a livello lavorativo che a livello creativo... Odio l’idea contemporanea della moda dove tutto deve cambiare ogni sei mesi. Sono invece fiero di essere riuscito a rendere indimenticabile la mia visione estetica».
(L'OFFICIEL Archive)
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