Mind, maps and infographics
Viviamo in un mondo dove l'accesso alle informazioni è praticamente illimitato. Con un minimo di dimestichezza informatica, chiunque (o quasi) può attingere a flussi incessanti di dati su persone, luoghi o cose. Ma senza una qualche forma di rappresentazione visiva, questi dati rimangono privi di un vero significato, non lasciano tracce nella nostra memoria, non hanno una storia da raccontare.
Il ruolo – e la responsabilità – del designer è quello di ricavarne un filo narrativo logico e tradurre i numeri in disegni che tutti siamo in grado di interpretare e capire; perché non solo seleziona e traduce le informazioni, ma così facendo influisce sul modo in cui noi andremo a usare queste informazioni per dare forma e senso al mondo che ci circonda. Mind, Maps and Infographics, un nuovo volume della collana Moleskine Books, posa uno sguardo singolare sui taccuini dei graphic designer di oggi per capire come riescono a trasformare la realtà in linguaggio visivo.
Dalle infografiche di Nicholas Felton alle creazioni di Paula Scher, fino agli atlanti e agli spazi urbani pianificati da Joost Grootens, ogni capitolo esamina il linguaggio cartografico da una diversa prospettiva in modo tale da cogliere quel magico istante che dal pensiero porta al disegno, dall'osservazione all'astrazione, e viceversa.