Celeste Dalla Porta: l'intervista alla musa di Sorrentino in 'Parthenope'
La protagonista dal primo frame all’ultimo di “Parthenope”, il film di Sorrentino che ha segnato il suo debutto sul grande schermo, racconta il suo percorso evolutivo tra cinema, disegno e musica reggae.
Photography TASSILI CALATRONI
Styling ENRICA LAMONACA
LOI: Beh il fatto di chiamarti Celeste…nomen omen.
CDP: Non sono cattolica. Da piccola lo detestavo, ovviamente. Lo trovo un nome anche un po’ vecchio, e appunto questo richiamo al cielo! Mi dicevo: non ho neanche gli occhi azzurri, cioè non riuscivo proprio… invece ultimamente lo apprezzo molto, sia perché non è comune, sia perché a Napoli è un nome anche maschile.
LOI: Sei innamorata in questo momento?
CDP: No, l’amore un po’ mi manca, però non vivo male perché per amare devi anche trovare una giusta libertà, in questo momento non mi sento ancora del tutto libera dalle mie insicurezze. E poi purtroppo quel cliché di frase che per amare gli altri devi amare te stesso inizio veramente a capirlo. Poi non dico di non amarmi, è che sto scoprendo me stessa piano piano.
LOI: Leggi?
CDP: Vado molto a periodi. Se mi intrippo e ho il tempo, sì. Nell’ultimo anno, dopo il film ho sentito di avere un blocco, anche andare al cinema era meno interessante, era meno interessante scoprire la musica, era meno interessante leggere, ho avuto un down importante, tutti mi avevano avvertito, e quindi mi sono molto chiusa, invece adesso mi sto riaprendo.
LOI: Cosa è importante per te?
CDP: La musica. Avere una colonna sonora del proprio film è importante. Adesso, da pochi giorni, ascolto una canzone reggae che mi piace molto, si chiama “Patoo” dei Twinkle Brothers, una canzone sulla pace in questo periodo di buio, nero, veramente buio, agghiacciante. L’altro giorno sono andata a sentire un concerto reggae di un gruppo storico giamaicano e mi è arrivato un amore collettivo incredibile, ho percepito il senso che ha il reggae di preghiera rispetto al mondo e all’universo. Marley è grande, grande, grande.
LOI: Che cosa ti colpisce di più di questo periodo difficile? Cosa ti sembra più brutto?
CDP: La bellezza di questo periodo è la libertà, la possibilità di giudicare, di parlare, di esprimersi, però mi sembra una libertà un po’ di massa, mi sembra strano anche la facilità con cui ci dimentichiamo delle cose, ci siamo dimenticati che fino a qualche giorno fa c’era il Covid, ci siamo dimenticati che c’è una guerra in Ucraina, ci siamo dimenticati dell’Afghanistan, vediamo tutto e dimentichiamo tutto in maniera consumistica e inquietante. Ci stiamo abituando a entrare nella massa e a dimenticarci tutto il resto.
Team credits:
HAIR Kiril Vasilev @ THE GREEN APPLE ITALIA
MAKE UP Miriam Langellotti @ THE GREEN APPLE ITALIA using NUDESTIX available @SEPHORA e @DOUGLASONLINE;
DIGITAL TECH Giustiniano Modarelli.