Interviste

Alexander Vreeland - Diana Vreeland Parfums

Non si dimentica mai un odore. Ne basta un piccolo accenno per far tornare ricordi, riportare la mente al passato o ricordarsi di qualcuno. È un fenomeno sia straordinario che ordinario; succede a tutti.
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Non si dimentica mai un odore. Ne basta un piccolo accenno per far tornare ricordi, riportare la mente al passato o ricordarsi di qualcuno. È un fenomeno sia straordinario che ordinario; succede a tutti.

Meno comuni devono essere quelli che associano il profumo delle candele di Rigaud alla propria nonna, come fa Alexander Vreeland. Ma non ci si dovrebbe aspettare niente di meno, dato che Alexander è il nipote della mitica Diana Vreeland. Delle tantissime storie che riguardano l’imperatrice della moda, tante trattano le fragranze: diffondeva profumi nell’aria condizionata del Costume Institute del Metropiltan Museum durante le mostre; accendeva candele nel suo ufficio nella redazione di Vogue, tanto che si potevano sentire dall’ascensore; si dice che facesse persino iniezioni di profumo nei cuscini con una siringa. È facile capire perché Alexander, durante il mandato di Presidente del Patrimonio Diana Vreeland, abbia scelto di onorare la memoria della nonna con Diana Vreeland Parfums.

Dal 2014 Alexander ha lanciato otto fragranze firmate Diana Vreeland, ognuna il risultato di anni di collaborazione fra Alexander, sua moglie e i migliori profumieri dell’IFF e presentate in flaconi creati da Fabien Baron, in colori differenti per ogni fragranza, perché come dice Alexander: “tutto torna sempre”. Hanno nomi come Devestatingly Chic e Smashingly Brilliant. Nomi che ci si immagina pronunciati dalla stessa Diana Vreeland negli uffici di Harpers Bazaar o Vogue, ma che descriverebbero bene anche lei stessa, amata tutt’oggi in tutto il mondo, ormai una leggenda.

Come si concentra e imbottiglia una donna così in una collezione di profumi, anzi in uno solo? Alexander, come la nonna, non è intimidito. Spiega: “Mia nonna è la fonte d’ispirazione per ogni progetto relativo al brand ma rimane un punto di partenza. Il lavoro che faccio dietro ogni fragranza è la sintesi di una discussione creativa e di obiettivi tra me, mia moglie e il naso coinvolto.” Infatti, la nuova fragranza, che uscirà l’anno prossimo, deriva dal primo ricordo olfattivo di Alexander. Essendo cresciuto in Marocco, ricorda ancora l’acqua di fiori di arancio che usava per lavarsi le mani e la casa circondata da mandarini. La fragranza sarà ispirata a queste note agrumate, ancora nella mente di Alexander.

Novità di questo mese è la collezione Outrageous, fatta di tre profumi della maison: Simply DivineOutrageously Vibrant e Daringly Different. Ognuno è caratterizzato dallo stesso linguaggio degli eau de parfums “ma il regista cambia”, spiega Alexander, “come in un quadro o in un film”. Anche se Alexander non ha mai voluto emulare la nonna o i suoi profumi preferiti, la collezione Outrageous rappresenta Diana più di tutti i profumi finora creati. Per Diana, più outrageous era, meglio era. “Era un’assoluta fan del concetto more and more”, dice Alexander della nonna, “il senso del minimalismo non esisteva nel suo ordine mentale, nulla era mai abbastanza.” Questo andava mano nella mano con l’apertura mentale che la contraddistingueva, che Alexander dice “estremamente radicale rispetto all’epoca in cui ha vissuto”.

Ed è quest’apertura mentale che Alexander spera veramente che le persone possano capire quando sentono una fragranza di Diana Vreeland Parfums. Alexander ha fatto bene a creare profumi in omaggio al patrimonio Diana Vreeland, dopo tutto se non si dimentica mai un odore, non si dimenticherà mai né sua nonna, né la sua qualità più importante: l’apertura mentale.

www.dianavreeland.com/beauty

Foto di Alexander Vreeland: Inez & Vinoodh

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