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Back to the Roots: Il Sant Ambroeus ritorna a Milano

Nello stesso indirizzo d'origine, il Sant Ambroeus ritorna a Milano con un expertise globale. Un indirizzo must-to-try per colazione e pranzo, ma il fiore all'occhiello è la cena.

Gli interni del Sant Ambroeus di Milano
Gli interni del Sant Ambroeus di Milano

Con il nome "alla milanese" del patrono di Milano, il Sant Ambroeus torna in Corso Giacomo Matteotti 7, l'indirizzo originario che aveva inagurato nel 1936. All'epoca nacque come pasticceria e confetteria e durante il suo percorso ha consolidato il suo statement rendendolo uno dei luoghi riconosciuti a livello mondiale e oggi è parte di SA Hospitality Group. Dopo aver esportato il modello all’estero, il founder ed executive chairman Gherardo Guarducci nel 2021 imposta l’obiettivo di riportare alla location originaria il Sant Ambreous senza rinunciare all’expertise appreso con il successo negli Stati Uniti. Un vero ritorno alle origini per la famiglia Pauli - proprietaria del marchio - che ha intrapreso il progetto 18 anni fa insieme a Guardacci. Una location accogliente con un’esperienza che combina il carattere tenace dell’America, la tradizionale ospitalità italiana e la storia di Milano.

Sono venuto a Milano per seguire i lavori e assicurarmi che l’apertura rimanesse fedele al DNA che dal 1936 contraddistingue il brand. Portiamo a Milano quanto raccolto durante anni di duro lavoro nel settore hospitality negli Stati Uniti” Gherardo Guarducci 

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Gli interni e le vetrine del Sant Ambroeus di Milano

Alla sera una volta entrati si respira subito aria di intimità, un'atmosfera che sembra ricreare il quadro "I nottambuli" di Edward Hopper. Una cura del dettaglio maniacale, dalle finiture, ai complementi che esprimono al meglio il gusto borghese milanese, fino ad arrivare alle luci soffuse, le musica americana jazz che mette a proprio agio gli ospiti. Il tutto viene architettato da Fabrizio Casiraghi «La mia idea non era di restaurare completamente gli spazi, ma piuttosto concentrarmi su come metterne in luce il carattere istituzionale, la sensazione che il ristorante abbia sempre fatto parte dell’edificio degli anni '30, utilizzando materiali nobili come legno, pietra e mosaico. Volevo renderlo più moderno mantenendo la sobria eleganza delle forme e dei materiali». 

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Il lobster roll del New England. Foto Alberto Blasetti
I dolci del Sant Ambroeus. Foto Alberto Blasetti
Ossobuco di vitella. Foto Alberto Blasetti
La colomba del Sant Ambroeus. Foto Alberto Blasetti
Il vitello tonnato del Sant Ambroeus. Foto Alberto Blasetti

Aperto tutto il giorno, per colazione, pranzo e cena, il Sant Ambroeus propone un’esperienza gastronomica sofisticata sotto la direzione di Iacopo Falai, un menù che concilia la tradizione milanese alla visione americana. Alla carta troviamo dalla classica cotoletta alla Milanese alle linguine del Pastificio Mancini con gamberi rossi e salsa di prezzemolo per poi passare al lobster roll dal New England e una selezione di signature dessert. Il tutto accompagnato da una selezione di vini provenienti da cantine italiane oppure una selezione di cocktail neoclassici o innovativi di stampo americano. La qualità della tradizione milanese riscoperta con un twist very american.

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