Cene gourmet, nel Giardino degli ulivi
Lo chef Luca Miuccio ci racconta la cucina del ristorante del Grand Hotel San Pietro di Taormina.
Una villa di inizio Novecento immersa in un giardino profumato da agrumi e ulivi secolari, con uno dei più bei panorami sul mare e sull’isola Bella, e l’Etna che rimane sullo sfondo. È il Grand Hotel San Pietro di Taormina, boutique hotel dal carattere classico del gruppo Lindbergh Hotels & Resorts.
Il ristorante gourmet, Il Giardino degli Ulivi, è guidato dallo chef Luca Miuccio, ed ha anche un balconcino romantico sul mare, perfetto per una cena a due e magari una proposta di matrimonio. Ma non è certo solo la scenografia a richiamare gli ospiti, quanto il talento di questo giovane interprete della cucina siciliana.
Una cucina “essenziale”, ci dice, “minimal”. E aggiunge: “La tradizione è alla base dei miei menù; gli ingredienti e le diverse tecniche di preparazione sono protagonisti. In ogni piatto cerco di trasmettere un senso di appartenenza alla mia terra. Le contaminazioni, invece, sono frutto dei tanti viaggi all’estero, di ricerche e di continue evoluzioni del mondo gastronomico”. Uno dei suoi piatti signature è la Ricciola alla brace con umami di pomodoro, dove “si racchiude la nostra tradizione e la cultura siciliana al 100%”.
Non ha un ingrediente che utilizza più spesso, ma usa quello che propone la stagione, rendendo l’ingrediente protagonista “con giochi di consistenze, sapidità e acidità. Un mix di sapori che invita l’ospite a immergersi completamente in quest’esperienza”, regalando un momento difficile da dimenticare. Lo stesso che gli regalano profumi e colori della sua terra, dove cerca ispirazione costante, un modo per esprimere la sua identità.
Uno dei luoghi che maggiormente lo ispira è l’Etna: “il suo territorio, per la sua biodiversità e per il suo microclima”. E se gli si chiede quali sono i suoi valori, “il rispetto, la lealtà e il senso di famiglia”.