Viaggi

Da Amman a Petra, sulla via del lusso

La Giordania è la destinazione del momento. Da vivere negli spazi del Ritz-Carlton di Amman, con una fuga verso l’antica capitale dei Nabatei.

Foto Courtesy Ritz-Carlton Amman
Foto Courtesy Ritz-Carlton Amman

Le luci della sera rendono ancor più suggestivo l’arrivo nella capitale della Giordania. Amman è una distesa infinita di case, e seppur la storia narri che sia nata su sette colli, oggi sicuramente ne ha colonizzati molti di più. Tra le nuove costruzioni, in una zona che è un’enclave del lusso, svettano le due torri del Ritz-Carlton Amman, una dedicata ad appartamenti e l’altra all’hôtellerie; venti piani da cui, scopriremo, il panorama è ineguagliabile.

Come sono stupefacenti gli interni, per ampiezza e design – con un monumentale lampadario all’ingresso – in uno stile che, mai eccessivo, è capace di tradurre lo spirito giordano e traslarlo in un concept contemporaneo, un progetto a cura dallo studio inglese Wimberly Interiors.

Giocato su tonalità tenui e dettagli in stile Liberty, crea una sorta di fil rouge tra gli spazi della hall e dell’elegante Tea Room Iris – dove assaggiare anche golosi éclair e cioccolatini hand made –, e le tante anime dell’hotel, che nella bella stagione si allargano anche agli esterni. Così si ampliano gli spazi della sala colazione e bistro Ambros anche alla terrazza, come quelli del contiguo Soleil, che "raddoppia" il giardino interno che propone sapori locali e una torrefazione propria, nel solco della tradizione del Paese.

E sono esterni anche il pool bar e la piscina, mentre fanno capo alla Spa, quella interna coperta, insieme a bagno turco, sauna e cabine per i trattamenti, dove sono da provare in particolare i massaggi con il tipico olio alle rose.

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Foto Courtesy Ritz-Carlton Amman

Si lascia temporaneamente la tranquillità dell'hotel per immergersi nella Città Vecchia, dove a intervalli regolari si sente la voce del muezzin chiamare i fedeli alla moschea, la gente si accalca nel vicino suq (il mercato), tra bancarelle di frutta e verdure, spezie e caffè. Da assaggiare i datteri Medjoul, che sono  locali e considerati tra i più buoni di tutto il Medio Oriente, anche se essendocene circa 400 tipi diversi non è facile stilare una classsifica.

Classifica che invece "esiste" per le felafel: pare che le polpettine di ceci fritte giordane siano insuperabili. Provare per credere nell'informale Hashem Restaurant (Prince Mohammad St 4) dove si assaggia anche un ottimo Fattet hummus (un humms nel quale viene inzuppato il pane e risulta ancor più cremoso), con i tavolini sparsi tra la strada e l'interno, che dalle foto appese alle pareti pare essere frequentato anche dalla Famiglia Reale di Giordania.

Dopo pranzo un dolcetto tipico, a base di pistacchi, lo si trova da Al Sahel Al Akhdar Sweets (Al Hashemi street) di fronte al magnifico Teatro Romano, costruito sul ripido colle di Al Jaufa, con  una acustica perfetta che gli permette di essere ancora utilizzato per tanti eventi. Da qui si salgono ripide scale verso la Cittadella con il museo archeologico, che domina dall'alto la città, e le cui colonne rimaste sono il ricordo dell'antico Tempio di Ercole.

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Foto Silvia Frau

Si torna in hotel per una cena al 20mo piano da Roberto's, il fine dining del Ritz-Carlton, con una vista completa sulla luci della città e una cucina che stupisce già dagli antipasti con crudi di pesce e ostriche, e continua con piatti di ispirazione italiana e mediterranea, realizzati con ottime materie prime del nord del Paese, spesso abbinati ai cocktail di ispirazione internazionale e medio-orientale dell'attiguo bar, che è anche rifugio per i nottambuli.

Per una serata più tranquilla, si rimane al piano terra da The Founder's Room, che è anche cigar bar, con un bichiere di whisky prima di riposare in una delle 194 camere e 34 suite dell'hotel - queste ultime sono spesso usate per party privati con piscina al ventesimo piano -, in vista della giornata a Petra, anch'essa organizzata dall'hotel.

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Foto Courtesy Ritz-Carlton Amman

Petra è come un sogno. Quando si lascia alle spalle il canyon che porta a quella che fu la capitale dei Nabatei, sembra che quanto visto sia solo frutto di un'illusione. E invece, da Amman, con un viaggio di tre ore sulla via del deserto si arriva a quella che fu la capitale dei Nabatei, e che il commercio carovaniero di beni di lusso: sete, spezie, incenso, mirra, fece prospera grazie a ingenti tasse, tanto da esser resa immortale da sovrani e mercanti con edifici scolpiti nella pietra dalle sfumature rosa, risalenti al I secolo a.C. di cui la facciata del Tesoro non è che la maestosa "porta d'accesso".

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Foto Silvia Frau

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