Secondo Joseph Kessel “i grandi viaggi hanno questo di meraviglioso, che il loro incanto comincia prima della partenza stessa. Si aprono gli atlanti, si sogna sulle carte”. Il tempo sospeso di oggi invita tutti ad immaginarsi altrove e a pensare alle prossime mete in attesa di poter riprendere il passaporto e partire. Per chi in questo periodo avesse nostalgia (oltre che del semplice viaggio) anche di sapori e atmosfere di paesi stranieri, a Roma c’è un indirizzo da non perdere per tutti gli amanti dei sapori francesi. Del resto lo sappiamo bene, tra le più rinomate, raffinate e celebrate del mondo, la cucina francese è nota per dettare legge in termini di buone regole culinarie a livello internazionale.
Le Carré Français è il tempio del gusto francese di Roma e ci trasporta ogni giorno a Parigi con il suo bistrot, la patisserie (pasticceria), la boulangerie (panetteria), la fromagerie (formaggeria), l’epicerie (boutique Gourmet), la cave à vin (enoteca) proponendo al suo pubblico il meglio dell’enogastronomia d’oltralpe.
La selezione delle materie prime, tutte di alta qualità e lavorate artigianalmente in casa unita all’ampia scelta di prodotti pensati per l’asporto, rende il locale un punto di riferimento per chi cerca l’eccellenza. Progettato dallo studio Archea, noto per aver realizzato anche la Cantina Antinori, il locale “offre un prodotto di eccellenza artigianale, realizzato “in casa” dall’impasto all’impiattamento” come spiega il fondatore Jildaz Mahé, ex editore di una rivista enogastronomica bretone. Le tecniche usate a Le Carré Français sono antiche, proprio come quelle di una volta, e le cotture tradizionali. L’offerta punta sull’alta qualità, sostenendo i piccoli produttori francesi, come il caseificio Beilleveire, che lavora solo formaggi di latte crudo; Masse, che spedisce nel ristorante il petto d’anatra e il foie gras (che arriva crudo); il Mulino di Chars a nord di Parigi, da dove provengono le cinque farine francesi, le uniche a essere utilizzate nei laboratori. O ancora, la Rouillière di Saint Tropez, fornitore del vino rosé presente in cantina.
La carta dei vini propone un “viaggio” in tutte le regioni del Paese. Tra le bottiglie più interessanti, si ricordano quelle della Borgogna, in particolare della città di Beaune, che hanno la particolarità unica di essere affinate in botti di rovere da 228 litri (e non di 225 come avviene in tutto il resto della Francia). Si tratta di recipienti antichi ricchi di tannino passato. Quello che ne viene fuori è un vino vellutato color rubino dal gusto intenso. Si entra infine nel mood “Parigi” con la baguette candidata da poco dal governo francese con i tetti in zinco di Parigi e l'antica festa viticola nel dipartimento di Arbois (nell'est della Francia) a patrimonio immateriale dell'Unesco. Il pane caldo e croccante arriva dal panificio interno dove si trova la laboriosa macchina che lo sforna tre volte al giorno (mattina, pranzo e tardo pomeriggio) adoperando diverse farine che arrivano dalla Francia e precisamente dal mulino di Chars a nord di Parigi: sono di mais, di segale, bianca di tipo “0”, e due integrali, la meule e una con sette semi diversi. Parigi a Roma è dietro l’angolo!