Fashion Week

Durante la Milano Fashion Week, i giovani designer si fanno sentire

L'ultima Milano Fashion Week ha raccontato la creatività di giovani talenti come Marco Rambaldi, Francesco Murano e Giuseppe Di Morabito. Ognuno ha presentato collezioni in grado di spiegare nuovi immaginari (di cui avevamo bisogno).​

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Il finale di sfilata della collezione autunno inverno 2025-26 di Francesco Murano (Getty Images)

La Milano Fashion Week, con la presentazione delle collezioni autunno inverno 2025-2026 ha acceso i riflettori su una nuova generazione di talenti italiani. Tra questi, Marco Rambaldi, Francesco Murano e Giuseppe Di Morabito hanno portato in passerella visioni estetiche radicalmente diverse, ma accomunate da un'attenzione alla contemporaneità e all'evoluzione del Made in Italy. Con un mashup di diversi riferimenti, sensibilità artistica e ricerca sui materiali, questi creativi creano un ponte tra il passato e il presente.

Marco Rambaldi: un’estetica tra nostalgia e libertà


Marco Rambaldi continua a farsi portavoce di una moda realmente inclusiva, politica ed emotivamente intensa. La sua nuova collezione esplora il concetto di famiglia, non più inteso in senso tradizionale, ma come un sistema fluido di affetti e relazioni. Il knitwear, che da sempre è un pilastro del suo lavoro, si impreziosisce di nuove texture e lavorazioni che evocano il passato senza mai cadere nella banale nostalgia.

Le silhouette sono morbide, stratificate, con maglieria trasparente e patchwork che sembrano raccontare storie. Gli abiti, costruiti con materiali di recupero e assemblaggi volutamente imperfetti, rispecchiano un’estetica in grado di celebrare la libertà di espressione e la bellezza dell’errore in tutte le sue forma. Il fashion system può e deve essere un mezzo di inclusione e di resistenza culturale.

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Francesco Murano: la sartoria scultorea tra classicismo e modernità


Francesco Murano si conferma maestro della costruzione e della forma, capace di trasformare il tessuto in una materia in grado di scolpire i corpi. La sua collezione attinge all’immaginario classy, reinterpretando le silhouette scultoree dell’arte rinascimentale in chiave inedita. Drappeggi e volumi strutturati si alternano a tagli fluidi, creando un equilibrio così leggero.

Murano sperimenta con il concetto di movimento, con capi che sembrano cambiare a ogni passo, grazie a giochi di pieghe e plissé. I colori rimangono essenziali: dal nero ai più terrosi, fino al bianco, in una palette che enfatizza la purezza. L’attenzione al dettaglio si manifesta anche nei materiali, con l’utilizzo di tessuti tecnici che dialogano con la tradizione sartoriale, fondendo heritage e innovazione. Ogni capo è un’armatura contemporanea, capace di esaltare il corpo senza mai costringerlo.

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Giuseppe Di Morabito: romanticismo digitale e opulenza contemporanea


La collezione autunno inverno 2025-26 di Giuseppe Di Morabito è un viaggio in cui l’opulenza barocca incontra l’estetica cyber del nuovo millennio. L’ispirazione arriva dal mondo delle armature medievali, rielaborate in chiave iper-femminile: bustier rigidi decorati con ricami metallici, gonne voluminosissime e dettagli preziosi.

Oltre a decorazioni e applicazioni metalliche, alcune giacche e corsetti includono inserti rigidi che danno un aspetto quasi futuristico ai capi. Il contrasto tra le strutture rigide e la morbidezza dei tessuti, come il velluto e la seta, crea un piacebole gioco visivo.  A rendere ancora più scenografica la sfilata è la presenza di elementi digitali e tecnologici. L’introduzione di avatar virtuali, robot e la sperimentazione con intelligenza artificiale suggeriscono una riflessione sul futuro della moda, dove il fisico e il digitale si fondono in una nuova estetica dell’immagine.

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Se la moda è lo specchio dei tempi, quale futuro stanno cucendo oggi i giovani designer? 

Images by Getty Images 

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