Foulard di Hermès, la vera storia del mitico carré
Un accessorio? Non solo. Un’opera d’arte? Decisamente. La moda non è solo stoffa, ecco la vera storia del mitico carré di Hermès.
Un foulard al collo e tutto cambia. Cambia il portamento, cambia l'allure, cambia la luce del viso. Se poi l'accessorio in questione è un capostipite della storia della moda, beh, il tutto è amplificato all'ennesima potenza. Perché il foulard di Hermès non è solo un fazzoletto da portare al collo o annodato alla borsa, è molto di più e la sua essenza c'entra tanto con quella cosa lì che si chiama status, ma anche e soprattutto col fascino di una storia lontana e antica, ovvero la nascita del carré di Hermès. Per capirlo bisogna tornare indietro nel tempo, più precisamente nel 1937 quando Robert Dumas, socio e genero di Emile Maurice Hermès, gli propose di personalizzare le loro sciarpe in seta. Sì, ma come? Trattandole come una tela bianca. Se si pensa all'immaginario che gravita intorno alla maison, non è poi così difficile arrivarci.
I soggetti di allora sono gli stessi che, ancora oggi, differenziano il dna della griffe: i cavalli, le imprese militari, i grandi avvenimenti storici senza dimenticare la vita luminosa in quel di Parigi. E così, da un quadrato di seta 90x90 nacque il primo, primissimo carré di Hermès dal titolo “Jeau des Omnibus et Dames Blanches” (perché la maison non si limita a dare semplicemente un nome ai suoi foulard) il cui soggetto si riferiva a un gioco da tavola molto in voga in Francia nella seconda metà dell'800. Ma c'è di più, perché per realizzare un prodotto nuovo, di lusso, sicuramente diverso da tutto ciò che c'era in giro ci volevano mani e menti esperte, creative e ineguagliabili. Fu così che Dumas chiamò a rapporto due illustratori celeberrimi di allora: Philippe Ledoux e Hugo Grygkar, considerato il vero padre dei carré Hermès in quanto fu proprio lui a disegnarne il primo modello. Il resto è leggenda, perché la storia del foulard Hermès racconta di un mito senza tempo, insuperato, il cui valore è rimasto intatto ora come allora. D'altra parte la moda non è solo stoffa, ma sa anche essere arte, sconfinata bellezza, armonia assoluta. E quando questo accade, è molto difficile non essere ricordati (e amati) per sempre.