Palermo: la perla del mare
Nonostante sia uno dei palazzi reali più antichi d'Europa conserva ancora oggi tratti dell’originaria architettura arabonormanna superbamente decorata con mosaici e affreschi. Dal 2015 è parte del patrimonio dell'Unesco.
All'interno del Palazzo dei Normanni, Ruggero II fece costruire una chiesa, la Cappella detta palatina. Un capolavoro dell’arte normanna, decorata con mosaici di influenza bizantina che raffigurano episodi della Bibbia come il celebre Cristo benedicente protagonista sull'abside centrale. Una delle sue particolarità più interessanti è il soffitto ligneo (unico esempio in Sicilia), simbolo dell'arte islamica.
La Cattedrale in stile normanno, fu eretta nel 1184 sul luogo dove sorgeva un’antica basilica che era stata trasformata in moschea dagli arabi (nel corso dei secoli ha subito numerosi interventi di restauro).
Situata al centro della omonima piazza è soprannominata “Piazza della Vergogna” per le nudità delle figure umane rappresentate. Per tale ragione è stata a lungo ritenuta simbolo della corruzione e del malcostume. Costruita a metà del 1500 dallo scultore Francesco Camilliani a Firenze, è stata trasferita solo in seguito a Palermo. Presenta vasche concentriche di forma ellittica ed è disposta su tre livelli con statue anche di animali, mostri, tritoni, sirene e i quattro fiumi di Palermo.
Una delle più interessanti e rappresentative chiese barocche della città con una particolare facciata fiancheggiata da due campanili e decorata con statue e colonne.
E' il mercato più famoso del capoluogo siciliano -immortalato anche dal pittore siciliano Renato Guttuso- specializzato nella vendita di verdure, spezie, ortaggi (da qui il nome Bocceria cioè foglia); oggi propone anche altri prodotti locali come pesce, formaggi, carni, esposti all’aperto in un tripudio di colori, suoni ed odori.
E' la piazza dove si intersecano via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele. Risale alla sistemazione urbana del seicento che divise Palermo in quattro zone: Kalsa – Albergheria – Capo – Castellammare. Si presenta a pianta circolare con facciate concave di quattro palazzi in stile dorico, corinzio e ionico, ornata da fontane e statue.
Il teatro si affaccia nel cuore della Palermo moderna, costruito tra il 1867 e 1874 in stile neoclassico su progetto di G. Damiani Almeyda. La sua facciata ricorda un arco di trionfo con un attico ornato da un altorilievo che culmina con una quadriga.
Riaperto nel 1997 dopo oltre venti anni, è il simbolo, oggi, della rinascita di Palermo. Progettato nel 1864 da Giovanni Battista Filippo Basile e terminato dal figlio Ernesto nel 1897, con ben 7.770 metri quadrati è uno dei più grandi teatri d’Europa. La sala ha cinque ordini di palchi, una sontuosa galleria e una volta affrescata. L'ingresso è monumentale con colonne corinzie in tufo dorato.
L'edificio adibito a dimora dell’esiliato Ferdinando III e della Regina Maria Carolina poco distante dal Parco della Favorita; progettato dall’architetto Venanzio Marvuglia e definito nel 1799, rappresentò il salotto politico del Regno delle Due Sicilie. In stile eclettico, unisce motivi ornamentali cinesi a citazioni gotiche, egiziane e arabe. (Foto credit Palermoviva)
Nato come piccolo villaggio di pescatori raccolto intorno all’antica tonnara di cui rimane una torre cilindrica del quattrocento, è diventato un’area residenziale immersa nel verde. Il borgo, a pochi chilometri dal centro città, chiuso tra il promontorio roccioso del Monte Pellegrino e quello di Monte Gallo, ospita la spiaggia preferita dei palermitani! Affollatissima d'estate, presa d'assalto dai turisti, in inverno mostra tutto il suo fascino. Dalla sabbia volgendovi a est resterete certamente affascinati dalle luci della piazza che si intravedono all'orizzonte. Simbolo della magnificenza ormai forse di altri tempi, rimane il “Charleston”, opera architettonica in stile Art Nouveau incastonata nel mare. Qui è possible gustare la tipica cucina dell’isola rivisitata dalle abili mani di Chef locali.
Circonda la zona dell'antico porto di Palermo. Dopo aver subito un lungo periodo di ricostruzione si presenta oggi come un piccolo lembo di tera occupato da un'area verde con panchine in pietra, una pavimentazione pensata per lunghe passeggiate al tramonto (da fare anche in cibi) e locali alla moda affacciati sul mare.