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Have a nice Dubai

La prima cosa a cui si pensa sono hotel iperlussuosi, spiagge infinite, il grattacielo più alto al mondo (Burj Khalifa), i mall in cui puoi addirittura sciare o il monumento a forma di cornice che inquadra lo skyline (Frame). Tutto questo esiste davvero, ma noi vogliamo parlarvi di altro
soil nature outdoors sand desert dune

Scegliere di partire per Dubai non è scontato, almeno per persone come noi. Proprio perché è forse la città con più cliché al mondo abbiamo voluto conoscerne una versione più insolita, entrare di più nei ritmi di chi ci vive, scoprirne la cultura e capire cosa significhi essere una metropoli nel deserto.
Dubai è una città recentissima, nata da un accampamento di poche tende nel deserto meno di cinquanta anni fa, oggi meta - principalmente per stopover - di milioni di viaggiatori e di lavoratori in cerca di fortuna. Chiacchierata in tutto il mondo per le sue agevolazioni fiscali e per la sua voglia di primeggiare, sempre e sopra tutto, è unica nel suo genere: senza limiti di soldi e di spazio. Perché qui - come ci ha subito spiegato la nostra guida - «il vero problema non è come guadagnare soldi, ma capire come spenderli» e questa è la risposta a tantissime domande che potreste farvi visitando questo luogo. Una città nel deserto sempre in evoluzione, nuovi edifici, spettacolari attrazioni (come la cornice alta 150 metri placcata oro, con osservatorio, la Dubai Frame) e uno skyline che non è mai lo stesso. Il livello di ospitalità è davvero irraggiungibile, ci sono resort dai quali potresti non uscire mai eppure ritrovarti nei souk, provare la cucina locale, fare shopping e rilassarti in Spa o in una incredibile spiaggia dalla sabbia color avorio.

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Ma non è soltanto questo, almeno non quella che abbiamo vissuto noi. Se, come sempre diciamo, sono le persone a fare una città, anche in questo caso abbiamo cercato di andare più a fondo e leggere tra le righe cosa significa visitare e vivere qui. Partiamo dalla parte più turistica, dovete visitare i souk, quelli veri nella città vecchia (Deria) divisi per tipologia di prodotti. Vi troverete immersi tra spezie e incensi che arrivano giornalmente dall’India, oppure tra tessuti pronti per essere trasformati in vestiti su misura o ancora nel Gold souk dove vi bruceranno gli occhi per il troppo scintillio dell’oro nelle vetrine. È un’esperienza da provare. Nel quartiere di Al Fahidi vi consigliamo di pranzare da “Arabian Tea House”, la cucina è araba e davvero buonissima in un contesto che ti fa entrare subito nel giusto mood.

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Muoversi per Dubai non è semplice, la città si estende per quasi 30 kilometri lungo la costa, insomma non proprio a misura d’uomo, meglio spostarsi in macchina e scegliere la zona da visitare. La città è divisa in quartieri “tematici e autonomi” dove puoi trovare tendenzialmente tutti i servizi necessari, dei veri e propri distretti con uno stile e una comunicazione ben identificativa. Arte, design, finanza, vita da spiaggia, shopping, ecceterasono solo alcune delle alternative tra cui scegliere. E se fa troppo caldo puoi andare in uno dei tanti mall dove troverai la gran parte delle persone che abita qui in città. Ma a Dubai c’è altro. 

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Ci sono luoghi come il concept store “Comptoir 102”, uno spazio ricavato in una villa in stile californiano e pensato proprio come un’abitazione dove, integrato nel negozio dalla selezione incredibile, puoi trovare un healthy café perfetto per una pausa rinfrescante o un buon pranzo leggero. Vorremo pranzare ancora da “The Sum Of Us” dove all’interno ci sono una bakery e una torrefazione di caffè e dove la clientela è davvero cool. Fare shopping da “Amongst Few” e mangiare una bowl nel loro café. Tra le cucine che più amiamo c’è quella mediorientale, siamo andati per colazione da “Mama’esh”, un café palestinese dove il menù era talmente invitante che abbiamo mangiato per un giorno intero e la clientela era solo local. Stai certo che se c’è una tendenza in corso qui la puoi trovare. Da “The Espresso Lab” nel design district, per esempio, il caffè è eccellente e puoi scegliere tra svariate proposte, in Alserkal Avenue - l’art district - c’è “Wild & The Moon” dove puoi ordinare cold pressed juice, cibo plant-based e biologico. A pochi metri “HAPI” è un format che unisce alla ristorazione una scuola di arrampicata e dei corsi di yoga. La cosa che più ci ha fatto impazzire è il deserto. Dubai ne è letteralmente circondata e puoi pianificare gite giornaliere con “Platinum Heritage”, lasciarti lo skyline alle spalle e guidare per circa un’ora verso il nulla. Camminare sulla sabbia, cavalcare le dune a bordo di un fuoristrada vintage, salire su un cammello e passare una serata a base di musica, danze e cibo tradizionale. Non basta? Allora c’è anche l’alba in mongolfiera, non vorrai perderla?
E se un’escursione non vi soddifa fino in fondo, a meno di due ore a sud di Dubai c’è un resort dove la piscina è a sfioro sulle dune e l’unico rumore che si sente è il cinguettio degli uccelli. Basta impostare il navigatore su “Bab Al Shams”. Have a nice Dubai!

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Foto di Gnambox

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