Domenico Cuomo, l'attore di "Mare Fuori" ci racconta cosa sogna nel suo futuro
In "Mare fuori" è Cardiotrap, in "Gomorra" Cosimo, nella serie "Un professore" Mimmo Bruni. Domenico Cuomo fa parte di quella generazione di giovanissimi attori che stanno contribuendo alla rinascita della serialità italiana.
Text by CECILIA CORSETTI
Photography DAVIDE MUSTO
Styling STEFANIA SCIORTINO
È alle prese con le prime volte: prime interviste, primi servizi fotografici, primi spostamenti tra una città e l'altra. Domenico Cuomo ha 19 anni e con la celebrità inizia a fare i conti adesso: «sono timido, riservato, quando mi fermano per strada sono felice, ma fatico ad abituarmici». Ha un'energia positiva e contagiosa, la stessa che ritroviamo nel suo personaggio di "Mare Fuori". E se l'idea di stare davanti la macchina da presa lo accompagna da quando è bambino, con il successo della serie-fenomeno ha coronato il suo sogno, e ora ha progetti più ambiziosi.
L'OFFICIEL ITALIA: A che grado di soddisfazione sei oggi?
DOMENICO CUOMO: Sono un insoddisfatto cronico. Ho fatto tante cose di cui sono contento, ma non mi definirei soddisfatto. La serie "Mare Fuori" è stata una di quelle, ma vorrei fosse un punto di partenza.
LOl: Seppur molto giovane, mi sembri una persona "centrata".
DC: Ho dei valori sacri su cui non transigo: l'amicizia e la lealtà, la misericordia intesa come il dare al prossimo senza chiedere nulla in cambio, la spiritualità.
LOl: Sei credente?
DC: Molto.
LOI: Nel tuo futuro sogni il cinema?
DC: È un mio grandissimo sogno! Non vedo l'ora che arrivi quella chiamata, il cinema è tutta un'altra storia.
LOI: C'è un regista in particolare con cui ti piacerebbe lavorare?
DC: Tim Burton e Quentin Tarantino. Tim Burton gioca con il fantastico, i suoi film sono dei cartoni animati per adulti, li amo per questo!
LOl: Quale è il cartone animato che guardavi da bambino a cui sei più legato?
DC: "Hercules". Quando ero molto piccolo mi rivedevo in lui: è un adolescente diverso a causa della sua forza sovrumana, un irregolare che viene allontanato dagli altri. E poi sono sempre stato un grande fan delle principesse dei primi film Disney.
LOl: Un ragazzino che guarda le principesse. Non è strano?
DC: Per me non lo è mai stato. Mentre guardavo "Hercules" e giocavo a calcetto, guardavo anche i film sulle principesse. Mi auguro che col passare del tempo non sia più necessario dover fare i conti con questi stereotipi; io e te stiamo spiegando qualcosa che non ha nessun senso spiegare, ma ci sentiamo in dovere di farlo. Perché?
LOl: Quale è stata la stagione emotivamente più intensa per te in "Mare Fuori"?
DC: Decisamente la terza. Cardiotrap è un ragazzino che diventa uomo, finisce la sua prima storia d'amore, si deve allontanare dalla ragazza che ama per proteggerla. Matura a ritmo di piccoli traumi. Quando abbiamo iniziato a girare la terza stagione, mentre cresceva Cardiotrap, crescevo anch'io.
LOl: A proposito di traumi, Cardiotrap entra in contatto con il delicato tema della violenza sulle donne.
DC: Per me è stato doloroso, ho pianto spesso mentre leggevo il copione, sono una persona molto sensibile. Ho cercato di raccogliere storie e testimonianze di violenza di genere per poter restituire un racconto che passasse attraverso sentimenti quanto più veritieri possibile. Sono sempre stato un ragazzo innocente e ignaro, un po' come è Cardiotrap all'inizio, poi la violenza inizia a costellare la sua vita, prima la mamma che è alle prese con un marito violento, poi si innamora di Gemma vittima di un fidanzato geloso. Insieme al mio personaggio "mi sono fatto la pancia" e sono diventato più coraggioso.
«L'amicizia è una delle cose più importanti per l'essere umano. Dall'alba dei tempi abbiamo formato branchi, ci siamo riconosciuti nello sguardo dell'altro».
LOI: Ti senti vulnerabile?
DC: Come no! Credo che l'essere vulnerabili faccia parte dell'essere umani. Soffocare la propria vulnerabilità è indice di mancanza di coraggio, genera violenza prima verso se stessi, poi verso gli altri.
LOl: Credo che uno dei temi principali di "Mare Fuori" sia l'amicizia. Quale è il segreto per essere un buon amico?
DC: L'amicizia è una delle cose più importanti per l'essere umano. Dall'alba dei tempi abbiamo formato branchi, ci siamo riconosciuti nello sguardo dell'altro. Un buon amico è colui che dopo averti conosciuto la prima volta ti riconoscerà sempre e accoglierà incondizionatamente.
LOl: Quindi animale da branco e non lupo solitario. Che animale ti senti?
DC: Amo tutto il regno animale, mi è impossibile scegliere. Preferisco gli animali alla specie umana.
LOI: "Comunque, l'umanità è orrenda" dice la Baronessa Focale in "È stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino.
DC: Confermo, nutro un piccolo fastidio verso l'essere umano. L'indole animale, da cui peraltro noi discendiamo, non prevede la prevaricazione immotivata, l'odio, la competizione fine a se stessa.
LOl: E se non avessi fatto l'attore, cosa saresti stato?
DC: Veterinario, ma non di quelli che curano cani e gatti, con tutto il rispetto parlando. Mi sarebbe piaciuto lavorare nei safari.
LOl: C'è una domanda che vorresti ti venisse fatta?
DC: Chi può dirti di no? Me lo sono chiesto recentemente.
LOI: Vuoi rispondere?
DC: Dio, la mia famiglia e la mia agente.
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HAIR & MAKE UP: Lorena Leonardis using COTRIL; PHOTO ASSISTANT: Valentina Ciampaglia; STYLING ASSISTANT: Eleonora Verna, Giulia La Face.
