Stacy Martin
Di Francesca Lancini
Foto Eva Baales
Styling Raffaella Campeggi
Chemisier e pantaloni di lana mohair, Céline, stivali in pelle di agnello con dettagli in stampa rettile e punta di metallo, Nina Ricci. Top di jersey con ricamo gioiello e pantaloni di jersey, tutto Miu Miu. Soprabito di camoscio e dolcevita di lana, tutto Acne Studios
Una lettera, un incontro, un matrimonio: negli anni sessanta le storie d’amore assomigliavano a romanzi d’appendice. Nel giugno del 1966, una giovane attrice di nome Anne Wiazemsky scrisse a Jean-Luc Godard di amare lui e i suoi lm. Il regista la rintracciò in un piccolo paese del sud della Francia e non la lasciò più. Una storia che Michel Hazanavicius, autore di “The Artist”, ha portato al cinema e non ha avuto dubbi: la sua eroina avrebbe avuto il volto di Stacy Martin. Dopo l’ultimo Festival di Cannes la stampa è stata chiara: in “Formidabile” la giovane attrice ha rubato la scena persino a Louis Garrel. Sul volto la erezza dei lineamenti di Parigi, la città natale, nel corpo la grinta di Londra, il luogo dove è cresciuta; senza dimenticare l’infanzia in Giappone: «Sono grata ai miei genitori perché mi hanno trasmesso una certa consapevolezza del mondo. Mi hanno reso curiosa». Stacy ha esordito nel lm più discusso degli ultimi anni: “Nymphomaniac”. «Sono molto affezionata a Lars Von Trier: è stato il primo regista che ha creduto in me e mi ha insegnato un vero e proprio metodo di lavoro». Anche Anne Wiazemsky aveva ottenuto un esordio prestigioso, in “Au
Nel suo curriculum Garrone, Wheatley, Saada, ma è con Hazanavicius che ha provato un nuovo modo di stare sul set
Hasard Balthazar” di Robert Bresson, poi l’incontro con il maestro della Nouvelle Vague, oggi interpretato da Garrel: «Credo che questa storia abbia fatto emergere tutta l’ironia di Louis. È stato un piacere vederlo interagire con Michel, che ha un grande senso dell’umorismo». Nella pellicola convivono commedia e dramma, poesia e stupore: «La verità è che all’inizio ero spaventata all’idea di prendere parte al lm, ma poi mi sono innamorata di questa giovane donna che cercava di trovare se stessa in un’epoca e in una relazione contorta». Una ragazza che, come Stacy, era appena entrata nel cinema: «L’industria è complicata, soprattutto per una donna: ci viene chiesto di rappresentare certi tipi di danzate, mogli o sorelle, e a volte si pensa di dover abbassare gli standard per poter arrivare da qualche parte. L’importante per me è mantenere la mia integrità da attrice: scegliere i lm soltanto per il regista o la qualità della storia». Nel suo curriculum Matteo Garrone, Ben Wheatley, Nicolas Saada, ma è con Hazanavicius che ha
Giacca di seta con dettagli nastro web a contrasto e pantaloni anni 70 di lana cady crêpe con dettaglio web, tutto Gucci. Crop top in panno di cashmere intagliato con motivo geometrico e pantaloni in tessuto denim con cuciture a contrasto, tutto Fendi
sperimentato un nuovo modo di stare sul set: «Michel dirige gli attori in un modo quasi ingenuo, nel senso che è molto determinato a capire cosa puoi portare al personaggio e alla scena». Complesso riuscire a far emergere l’essenza di Anne all’interno di un contesto dif cile: la lotta con una madre cattolica, un nonno premio Nobel e poi la personalità di Godard, le contestazioni: «Ho cercato di tradurre la presenza di Anne in qualcosa di attivo. Lei e Jean-Luc sono così opposti che hanno avuto bisogno di completarsi a vicenda. Il libro dal quale è tratto il lm mi è stato molto utile perché, oltre all’amore, ho compreso la tenerezza che provavano l’uno per l’altra e in ne quanto fosse diventato impossibile stare insieme». La consapevolezza del corpo, in questo processo di messa in scena, è qualcosa di imprescindibile: «È il mio strumento. Non ho un violino o un pennello con il quale dipingere, è il corpo che guida il personaggio e può essere governato solo dall’istinto». Un giorno qualcuno chiese a Godard come avrebbe de nito il suo piacere nel fare cinema e il regista rispose: “Il piacere consiste nel fatto che ci si vede offrire il mondo”. Stacy, con la sua
«I social network non fanno parte di me. Preferisco tenere il lavoro e la vita separati»
Anne, è diventata parte di quel mondo: «Penso che il cinema sia un potente testimone di ciò che accade, se potessi sempre avere l’opportunità di recitarne una parte, anche piccola come quella di una formica, sarei davvero felice». Lo dice con la naturalezza di chi intravede davanti a sé una carriera luminosa, forse come quella di Anne, che in quel tempo affrontava vere e proprie battaglie sociali, come quella per la pillola anticoncezionale; mentre nel terzo millennio si combatte per un altro tipo di libertà: la riservatezza. «I social network non fanno per me. Preferisco tenere il lavoro e la vita separati», dichiara. Due epoche, due ragazze a un passo dal diventare donne. Ci si immagina Anne, che attende Jean-Luc sulla porta di un caffè parigino: i capelli a caschetto, la frangia che s ora le ciglia, la gonna a vita alta e le francesine ai piedi. Stacy sfreccia per le strade di Londra in sella alla sua Honda: la T-shirt bianca, i jeans aderenti, un paio di biker boots e tutta la vita davanti.
Camicia di lana e pantaloni di lana con banda laterale a contrasto, tutto Calvin Klein 205W39 NYC. Top e pantaloni di pelle, Haider Ackermann, stivali di pelle di agnello con dettagli in stampa rettile e punta di metallo, Nina Ricci. Sahariana di pelle e stivali di pelle, Saint Laurent by Anthony Vaccarello. Fotografo Eva Baales@Brigitta Horvat. Hair stylist Johnnie Sapong@The Wallgroup. Make up artist Kay Montano@The Wallgroup. Assistente fotografo Marc Pritchard. Assistente stylist Gilberto Genco