Fashion

Trend cartoline. Tornano i ricordi da spedire (e da indossare)

Il distanziamento sociale ha reso tutto virtuale. Ma c’è chi, come Mary Katrantzou nella moda o Other Size Gallery nell’arte, riscopre la tradizione delle postcard
postage stamp

La Costa Brava, Portofino, Venezia, Cannes. Le mete calde del turismo estivo ci sono tutte nella collezione resort Mary-Mare, la prima firmata da Mary Katrantzou. La linea è stata ideata all’incirca un anno fa, quando l’emergenza Covid-19 non era nemmeno immaginabile e mai avremmo pensato di dover rinunciare alle ferie estive per colpa di una pandemia. Per promuovere la collezione che stampa francobolli con luoghi di villeggiatura su T-shirt, caftani, long dress e teli mare, la designer di origini greche ha pensato di sostituire il canonico lookbook con delle cartoline corredate dall’hashtag #WishWeWereThere. Cartoline che è possibile acquistare attraverso l’online store del marchio. Non si toccano, perché il formato è digitale, anche se il rito della scrittura del messaggio c’è. Come a dire: vorrei essere a Biarritz, non posso, ma ti mando lo stesso un pensiero da qua, grazie al gioco della moda. 

Le cartoline stanno però tornando alla ribalta anche nel mondo dell’arte. Lo sanno bene da Other Size Gallery by Workness, a Milano dove, nell’impossibilità di accogliere il pubblico hanno deciso di raggiungerlo direttamente a casa. La “mostra delivery” dal titolo Il mondo non si è fermato mai un momento, preso in prestito da una vecchia hit di Jimmy Fontana, è un racconto per immagini in formato cartolina della vita italiana ai tempi dell’emergenza sanitaria. Una narrazione costruita sull’analogico, in controtendenza rispetto alla digitalizzazione dilagante, e raccontata da otto fotografi, Michela Battaglia, Davide Bertuccio, Roberto Boccaccino, Tomaso Clavarino, Gianpiero Fanuli, Vanessa Pallotta, Sara Palmieri e Francesca Todde. Ciascuno di loro ha realizzato scatti in formato postcard da spedire ai primi duecento che ne hanno fatto richiesta all’indirizzo othersidegallery@workness.it. Le otto cartoline sono spedite, a cadenza settimanale e fino all’8 luglio. Un progetto in cui il tempo gioca un ruolo fondamentale dato che le immagini, memoria su carta degli autori in tempo di lockdown, arrivano a destinazione quando la vita sarà tornata, si spera, più o meno quella di sempre, fissando il ricordo di un tempo apparentemente lontano, ma in realtà vicinissimo.

La cartolina, atto fascinoso, fisico e immateriale al contempo, ciclicamente affascina il mondo della moda. Da Dolce & Gabbana, nella Primavera-Estate del 2016, l’omaggio all’Italia era stato scandito da abiti-cartolina su cui comparivano le bellezze del Belpaese. Una carrellata di saluti da Napoli, Amalfi, Pisa o Taormina aveva allora chiuso un défilé nostalgico di un certo modo di fare vacanza, quello appunto in cui si usavano le macchine fotografiche (che lì diventavano borsette). Molto più fedele al reale era, invece, la postcard-clutch Jubilee Pandora di Charlotte Olympia, una chicca che vale la pena ricercare tra i vari siti di pre-loved shopping. Celebrava i sessant’anni di regno dell’inossidabile Regina Elisabetta ed era una dichiarazione d’amore al Regno Unito, tra Union Jack e corone. La scatolina in plexiglass scrigno della bustina portava scritto un romantico: «Wish you were here». Il mittente? La designer, naturalmente, che spediva saluti da un immaginario «paradise». 

La prossima fashion week di settembre sarà fortemente digital ma l’invito alla fruizione “liquida” delle sfilate, forse arriverà ancora in versione cartacea e francobollata. Per ribadire l’importanza del contatto, anche in tempi di distanza di sicurezza. 

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©Vanessa Pallotta, Caduta e rinascita, 2020
©Tomaso Clavarino, Quarantine Ballad #3, 2020
©Francesca Todde, Woodland, 2016
©Gianpiero Fanuli, Belvedere, 2015
©Michela_Battaglia, Viaggio sul posto, 2020
©Roberto Boccaccino, 2019
©Davide Bertuccio, Come i rami di un albero, 2020
©Sara Palmieri, Untitled from M., 2013

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